CALCIO - Cile

Enciclopedia dello Sport (2002)

calcio - Cile

Enzo D'Orsi

FEDERAZIONE

Denominazione ufficiale: Federación de Fútbol de Chile

Anno di fondazione: 1895

Anno di affiliazione FIFA: 1912

NAZIONALE

Colori: rosso-blu-bianco

Prima partita: 27 maggio 1910, Argentina-Cile, 3-1

Albo d'oro: terzo posto Campionato del Mondo 1962, 4 secondi posti Coppa America (1955, 1956, 1979, 1987)

Giocatore con il maggior numero di presenze: Leonel Sanchez (84)

Giocatore con il maggior numero di gol: Marcelo Salas (35)

MOVIMENTO CALCISTICO

Formula del Campionato: 16 squadre, girone all'italiana

Club: 4931 società, 29.498 squadre

Giocatori tesserati: 519.983 uomini, 950 donne

Arbitri: 5002 uomini

Stadi principali: Nacional, Santiago (77.000 spettatori); Monumental Davide Arellano, Santiago (62.500)

Primo club fondato: Valparaiso FC, 1889

Vittorie internazionali dei club: 1 Coppa Libertadores (Colo Colo: 1991)

Campionati nazionali vinti dai club: 22 Colo Colo (Santiago); 11 Universidad de Chile (Santiago); 7 Universidad Católica (Santiago); 5 Cobreloa (Calama), Unión Española (Santiago); 4 Audax Italiano (Santiago), Magallanes (Santiago); 3 Everton (Viña del Mar); 2 Santiago Wanderers (Santiago), Palestino (Santiago); 1 Santiago Morning (Santiago), Green Cross (Temuco), Huachipato (Talcahuano), Unión San Felipe (San Felipe)

Coppe nazionali vinte dai club: 10 Colo Colo; 3 Universidad Católica; 2 Palestino, Santiago Wanderers, Unión Española, Universidad de Chile; 1 Cobreloa, Cobresal, Everton, Deportes Iquique

Il Cile è stato spesso considerato come la quarta potenza calcistica del Sud America, dopo Brasile, Argentina e Uruguay. Per questo colpisce che il primo successo internazionale sia arrivato soltanto nel 1991, con la Coppa Libertadores vinta dal Colo Colo.

Sono gli inglesi a introdurre il football in Cile dando vita nel 1889 al Valparaiso FC, mentre la Federazione nazionale viene fondata nel 1895, seconda del continente dopo quella argentina. Dal 1910 al 1933 la Copa Arturo Allesandri rappresenta la competizione principale del paese, prima di essere sostituita da un Campionato nazionale professionistico. A promuovere la nuova Lega è il Colo Colo. La squadra di Santiago, costituita nel 1925 da alcuni soci dissidenti del Magallanes, assume subito un ruolo egemone, che manterrà sino ai nostri giorni, limitatamente contrastata dai due club universitari di Santiago (Universidad de Chile e Universidad Católica) e alla fine degli anni Ottanta dal fenomeno Cobreloa, due volte finalista in Coppa Libertadores.

Gli esordi della nazionale cilena sono sofferti. Il debutto risale al 1910, a Buenos Aires, in occasione della Coppa America. Il primo successo è del 1926: a Santiago vengono battuti Bolivia e Paraguay, aggiudicando il titolo di capocannoniere a Guillermo Subiabre. Due anni dopo la sfortunata partecipazione ai Giochi Olimpici di Amsterdam nel 1928, il Cile prende parte alla fase finale del Campionato del Mondo. Gli è fatale la sconfitta con l'Argentina. Dopo Subiabre un nuovo campione, Raul Toro, infiamma il cuore dei tifosi, ma fuori dai confini il calcio cileno non riesce ad affermarsi. Dal 1950 si qualifica a sei fasi finali su tredici dei Mondiali, ma soltanto due volte supera il primo turno, incrociando in entrambe le occasioni l'Italia: nel 1962 come paese ospitante, nella famosa 'battaglia di Santiago' (rissa indecorosa e azzurri sconfitti in inferiorità numerica), e nel 1998 in Francia. Nel 1990, ai Mondiali italiani, il Cile passa alle cronache per la messinscena del portiere Rojas, il quale nella gara contro il Brasile, sull'1-0 per gli avversari, simula un malore versando in terra del liquido rosso contenuto in una bottiglietta. Conseguenza del tentato inganno è il bando dalle qualificazioni per l'edizione successiva dei Mondiali. Ai Giochi Olimpici di Sydney il Cile conquista la medaglia di bronzo. Poi, però, non riesce a qualificarsi per Giappone-Corea 2002.

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