BÜLOW, Bernhard Heinrich Karl, principe von

Enciclopedia Italiana (1930)

BÜLOW, Bernhard Heinrich Karl, principe von

Francesco Tommasini

Diplomatico e statista tedesco, nato a Klein-Flottbeck presso Altona il 3 maggio 1849, da Bernhard Ernst von Bülow (v.). Il giovane Bernardo prese parte come volontario alla guerra franco-tedesca del 1870-71, fu poi per qualche tempo impiegato nell'amministrazione dell'Alsazia-Lorena ed entrò nel 1874 nella carriera diplomatica. Fu successivamente addetto a Roma, segretario a Pietroburgo e a Vienna; durante la crisi orientale del 1877 incaricato d'affari ad Atene; nel 1879 a Parigi segretario e nel 1885 consigliere a Pietroburgo. Durante il suo soggiorno nella capitale russa sposò (9 gennaio 1886) Maria Beccadelli di Bologna dei principi di Camporeale, figlia di primo letto di Donna Laura Minghetti, il cui precedente matrimonio col conte Dönhoff era stato sciolto per divorzio in Germania e annullato dalla Santa Sede. Nel 1888 fu nominato ministro a Bucarest e nel 1894 ambasciatore a Roma, dove le parentele e le relazioni della moglie preparavano un ambiente favorevole per la sua missione. Ma già nel luglio 1897 lasciò la capitale italiana, per assumere a Berlino, sotto il cancellierato del principe di Hohenlohe, l'ufficio di segretario di stato per gli affari esteri. Seguendo anche i consigli del Holstein, che dopo il ritiro di Bismarck, era l'eminenza grigia del Ministero degli affari esteri, accolse freddamente le aperture fatte fra il 1898 ed il 1901 da G. Chamberlain per un'alleanza con l'Inghilterra: il rifiuto fu giustificato con l'affermazione che l'alleanza, desiderata da Chamberlain, non rispondeva egualmente al desiderio di lord Salisbury, primo ministro, e col timore che essa involgesse la Germania in un conflitto con la Russia. Nel novembre 1897, dopo l'assassinio di due missionarî tedeschi, fece occupare da una squadra tedesca Kiao-Chow, che la Cina diede poi in affitto alla Germania (5 gennaio 1898). Ottenne dalla Spagna, dopo l'esito infelice della guerra con gli Stati Uniti, la cessione dell'arcipelago delle Caroline (12 febbraio 1899), che quattordici anni prima Bismarck aveva tentato invano di acquistare per la Germania. In ricompensa ebbe il titolo di conte (22 giugno 1899).

Il 17 ottobre 1900 succedette al principe di Hohenlohe come cancelliere dell'impero e come presidente del Consiglio dei ministri di Prussia. I suoi rapporti con Guglielmo II furono per molto tempo intimi. Condusse una politica estera abile nei particolari, ma priva di un disegno orgmico: a differenza di Bismarck non seppe tenere a freno gli alti circoli militari, e lasciò compiere il grandioso programma di costruzioni navali, che doveva portare ad una pericolosa tensione dei rapporti con l'Inghilterra.

Quando il Delcassé, incoraggiato da Edoardo VII, volle stabilire la supremazia francese al Marocco ignorando la Germania, il Bülow intervenne energicamente e indusse Guglielmo II a fare la visita a Tangeri (31 marzo 1905). Con l'aiuto del principe di Monaco e del principe Henckel-Donnersmarck, ottenne il ritiro del Delcassé (6 giugno), la cui politica avventata aveva suscitato fortissime opposizioni anche in Francia. Il Rouvier, che succedette al Delcassé, aveva le migliori disposizioni per giungere ad un accordo con la Germania. Il Bülow, sotto l'influenza del Holstein, non ne profittò: insistette per la riunione di una conferenza internazionale, che ebbe luogo ad Algeciras; continuò ad intralciare l'azione francese al Marocco, perdendo però sempre terreno; aumentò così l'amicizia e l'intesa fra l'Inghilterra e la Francia. In occasione del matrimonio del principe ereditario fu creato principe il 6 giugno 1905, il giorno stesso in cui il Delcassé si dimetteva.

Durante la crisi provocata dall'annessione della Bosnia Erzegovina, il B., il quale, contrariamente alle affermazioni ufficiali, era stato prevenuto dall'Aehrenthal, sostenne l'Austria-Ungheria e, intervenendo fermamente a Pietroburgo, costrinse l'Isvolski a cedere e a riconoscere il fatto compiuto. Coltivò la Triplice alleanza, pur rendendosi conto dei fatti che, con l'andar del tempo, ne indebolivano la compagine.

Per la politica interna, il B. seppe destreggiarsi con molta accortezza tra i varî partiti, che alla fine del cancellierato Hohenlohe erano piuttosto disorientati: la sua eloquenza piana, arguta, elegante molto contribuì al suo successo. Nel 1906, dopo che il centro fu passato all'opposizione, costituì un blocco dei conservatori e dei liberali, che l'anno seguente ottenne la maggioranza. La colonizzazione forzata con tedeschi protestanti, diretta a soppiantare i polacchi nelle marche orientali, fu intensificata dal Bülow.

L'intervista pubblicata il 28 ottobre 1908 dal Daily Telegraph, con la quale Guglielmo II intendeva rassicurare l'Inghilterra, rievocando inesattamente certe circostanze relative alla guerra del Transvaal, provocò grande fermento nell'opinione pubblica tedesca, già mal disposta dalle rivelazioni di M. Harden circa i rapporti dell'imperatore con la cricca dell'Eulenburg. Sebbene il testo dell'intervista fosse stato preventivamente comunicato al Ministero degli affari esteri, che per trascuratezza lo aveva restituito senza osservazioni, il B. non credette di poter coprire completamente il sovrano. Lo difese debolmente al Reichstag, e in un colloquio avuto con lui (17 novembre) gli chiese affidamenti circa le sue future manifestazioni personali. Guglielmo II, profondamente offeso, pur mantenendolo al suo posto, si limitò ad avere con lui per parecchi mesi soltanto i rapporti ufficiali strettamente necessarî. Al principio del 1909, un progetto governativo di riforma finanziaria sgretolò il blocco parlamentare. I conservatori si riavvicinarono al centro. Il 24 giugno il Reichstag con soli 8 voti di maggioranza respinse un disegno di legge sulla tassa di successione; il B., allora, decise di ritirarsi. Il 14 luglio Guglielmo II accettò le dimissioni e lo sostituì, su consiglio di lui, col Bethmann-Hollweg.

Sulla fine del 1914, il B. consentì a tornare in Italia come ambasciatore per cercare di prevenirne l'intervento contro gl'Imperi centrali. Appena giunto a Roma (17 dicembre), si rese conto che la sua missione almeno tardiva, era destinata a fallire. Scoppiata la guerra italo-austriaca, tornò in Germania. Nel 1917, e quando si trattò di sostituire il Bethmann-Hollweg come cancelliere, si parlò di nuovo del B.: la sua candidatura era vista con favore tanto dal maresciallo Hindenburg quanto nei circoli parlamentari. Ma l'avversione di Guglielmo II e le prevenzioni dell'Austria-Ungheria contribuirono a farla scartare.

Nel 1916 pubblicò un volume intitolato Deutsche Politik in cui si scorge la preoccupazione di giustificare l'opera propria e di riversare sui suoi successori la responsabilità delle traversie, in cui la Germania si trovava implicata. Dopo la guerra, tornò spesso a Roma nella sua villa Malta, dove soleva passare l'inverno e dove morì il 28 ottobre 1929. Le sue memorie, in quattro volumi, sono in corso di pubblicazione.

Bibl.: Fürst v. B., Deutsche Politik, Berlino 1916 (traduzione italiana, Milano 1918); F. v. Bülow Reden, pubblicati da J. Penzler e O. Hötzch, voll. 3, Berlino 1903-1909; B. v. B., Deutschland u. die Mächte vor dem Krieg in amtlichen Schriften des F. v. B. ohne seine Mitwirkung herausgegeben von einem Ungenannten, Dresda 1929; Fürst v. B., Donkwürdigkeiten, voll. 4, Berlino 1930-31; Wilhelm II, Ereignisse u. Gestalten, Lipsia 1922; A. Tardieu, Le Prince de B., Parigi 1909; W. Spickernagel, Fürst B., Amburgo 1921; R. Martin, Fürst B. u. Kaiser Wilhelm II, Lipsia 1909; Haller, Die Ära B., Stoccarda 1922; Eschenburg, Das Kaiserreich am Scheideweg-Bassermann, Bülow und der Block, Berlino 1929; G. P. Gooch, Prince B., in Contemporary Review, dicembre 1929; M. Muret, B. et Guillaume II, in La Revue hebdomadaire, 16 novembre 1929.

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