BULLA REGIA

Enciclopedia dell' Arte Antica (1973)

Vedi BULLA REGIA dell'anno: 1959 - 1973 - 1994

BULLA REGIA (v. vol. ii, p. 223)

A. Beshaouch

Molti documenti epigrafici, iconografici e architettonici, per la maggior parte ancora inediti, hanno offerto nuovi dati su B. R., in seguito alle campagne di scavo condotte dal 1949 al 1952 e in occasione di lavori di sterro effettuati dal 1956 al 1962.

Alla storia della romanizzazione di B. R. ha portato un contributo fondamentale un frammento epigrafico (Ann. Epigr., 1964, n. 177) trovato nelle grandi terme della città. Ci ha fatto conoscere che nell'anno 110, 111 o 112 d. C. (l'anno 40 dell'èra applicata al culto provinciale in Africa) la città aveva il rango di municipium. Così B. R., che sembra essere stata una residenza reale all'epoca numida e che era oppidum liberum sotto Ottaviano Augusto, è passata normalmente dallo stadio di municipio prima di diventare colonia sotto Adriano (Colonia Aelia Hadriana Augusta Bulla Regia). Si ritiene, con P. Quoniam, che questa prima promozione fu dovuta a Vespasiano che d'altronde aveva fatto riparare la strada che collegava Cartagine e B. R. al porto di Hippona, e la cui statua colossale si innalzava sul Foro della città, vicino al tempio di Apollo, deus patrius.

Un'altra iscrizione scoperta di recente (Ann. Epigr., 1962, n. 183) ci fa seguire la carriera procuratoria equestre di un illustre Bullensis, Q. Domizio Marsiano, attraverso le province della Germania Inferiore, della Belgica, delle Gallie e della Narbonese, e ci mette sotto gli occhi il testo della sua nomina da parte di Marco Aurelio. Sotto lo stesso imperatore, un alumnus di B. R., C. Memmio Fido Giulio Albo, svolge una carriera senatoria molto notevole.

Dal punto di vista monumentale sotto Marco Aurelio fu costruito il teatro di B. Regia. Interamente costruito su ambulatorî, vomitoria e ambienti, ha circa 60 m di diametro. Si sono trovate in eccellente stato di conservazione le statue di Marco Aurelio, di Lucio Vero e delle loro mogli, Faustina Minore e Lucilla, rappresentate come Cerere.

Vicino al teatro gli ultimi scavi hanno messo in luce un tempio consacrato ad Iside, la cui costruzione risale probabilmente alla seconda metà del II sec. d. C. Lo sviluppo urbano s'intensificò con la dinastia dei Severi; a questa epoca, come ci dicono le dediche a Settimio Severo e a Caracalla ancora inedite, appartiene un monumento di considerevoli dimensioni, provvisto di un giardino, di un'esedra semicircolare e di tre grandi celiae riccamente pavimentate di opus sectile. Questo monumento si stende fra il teatro e le grandi terme. Per la sua identificazione non si possono fare che delle ipotesi: schola, edificio per il culto imperiale o tempio della Gens Septimia?

Attualmente tutto il centro monumentale di B. R. è messo in luce: Foro, Capitolium, tempio di Apollo, basilica, mercato, che sembra costruito o almeno interamente restaurato dalla grande famiglia senatoriale degli Aradii, teatro, tempio di Iside, templi diversi, l'edificio severiano, infine le grandi terme. Inoltre si sono scoperte due basiliche cristiane, delle quali una conserva un mosaico in cui si legge: Domus Dei, ed una casa con un piano sotterraneo, pavimentata di mosaici e di una pianta paragonabile a quelle che si chiamano Casa della Caccia, Casa della Pesca, e Casa di Anfitrite.

Da ricordare che una sala del Museo Nazionale del Bardo è riservata alle antichità di Bulla Regia.

Bibl.: Scavi: P. Quoniam, Fouilles récentes à Bulla Regia, in Compt. rend. Accad. Inscrip., 1952, p. 460-472, fr. 1-2; M. Boulouednine, Fouilles et découvertes à Bulla Regia, in Fasti Arch., XII, 1959, n. 4404, pp. 78-80, (pianta C). Storia: P. Quoniam, Deux notables de Bulla Regia, in Karthago, XI, 1961-62, pp. 1-8; T. Kotula, A propos d'une inscription réconstituée de Bulla Regia, in Mem. Éc. Fr. Rome, LXXIX, i, 1967, pp. 207-220. Monumenti: A. Lezine, Les voûtes romaines à tubes emboités et les croisées d'ogives de Bulla Regia, in Karthago, V, 1956, pp. 168-181; Fr. Rakob, Bulla Regia, in PropylÊ"aen Kunstgeschichte, 2, Das rom. Weltreich, 1967, p. 187, n. 90.