BRUXELLES

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

BRUXELLES (VII, p. 996)


La capitale belga non lamenta, per la guerra, danni di rilievo. La sua popolazione, compresi i sobborghi, è gradualmente aumentata a 833.000 ab. nel 1930, a 900.000 ab. nel 1936, a 925.000 ab. nel 1942; al 31 dicembre 1946 era valutata a 915.604 abitanti. Nel corso della seconda Guerra mondiale la città fu "occupata dai Tedeschi il 17 maggio 1940 e rioccupata dagli Alleati il 4 settembre 1944.

Trattato di Bruxelles. - Trattato per l'Unione occidentale europea, concluso il 17 marzo 1948, al Palais des académies a Bruxelles da E. Bevin per la Gran Bretagna, da G. Bidault per la Francia, da P.H. Spaak per il Belgio, dal barone van Boetzelaar per l'Olanda e da J. Bech per il Lussemburgo. Facendo seguito alla conferenza tenuta, pure a Bruxelles, il 29 febbraio 1948, fra i Ministri degli esteri del Benelux, che si erano espressi favorevolmente ad una più stretta unione dei tre paesi del Benelux con le potenze dell'Europa occidentale, proposta dal ministro inglese Bevin e sostenuta dalla Francia, si riunì il 4 marzo a Bruxelles una nuova conferenza dei rappresentanti dei cinque stati interessati i quali in pochi giorni si accordarono sullo schema di trattato di assistenza militare collettiva e di collaborazione economica e sociale, per la durata di 50 anni, proposto dai governi francese e inglese. Il trattato, in un preambolo e 10 articoli, con espresso richiamo alla Carta della Nazioni Unite e allo scopo di creare nell'Europa occidentale una base salda per la ricostruzione di tutta l'Europa, e di conservare la pace internazionale e la sicurezza contro ogni politica di aggressione, associandosi progressivamente anche altri stati che ispirino la loro politica a questi scopi, stabilisce: di coordinare tra loro le economie degli stati contraenti, onde evitare conflitti nella produzione e negli scambî; di alzare il livello del tenor di vita dei rispettivi popoli e di promuovere reciproche convenzioni nella sfera delle assicurazioni sociali; di favorire gli scambi culturali per la reciproca migliore conoscenza; di garantire ai contraenti assistenza militare in caso di patita aggressione in Europa, in armonia con l'art. 51 della Carta delle Nazioni Unite; di creare un comitato consultivo per le questioni che formano materia del trattato; di lasciare aperta l'adesione al trattato anche ad altri stati, sotto determinate condizioni. Il trattato è stato finora ratificato dai parlamenti del Belgio e dell'Olanda.

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