CALDONAZZO, Bruto

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 16 (1973)

CALDONAZZO, Bruto

AA. Garibaldi

Nato a Valdagno (Vicenza) il 25 giugno 1886 da Luciano e da Adalgisa Talin, studiò all'università di Padova, ove ebbe maestri, tra gli altri, G. Veronese, G. Ricci-Curbastro e T. Levi-Civita. Ivi conseguì nel 1910 la laurea in matematica e poco tempo dopo, nel 1912, quella in fisica.

Dal 1911 al 1925 il C. fu assistente alla cattedra di meccanica razionale del politecnico di Milano, tenuta fino al 1915 da Max Abraham, che avviò il giovane C. alla ricerca nel campo degli studi da lui coltivati: l'elettrodinamica, in cui il C. studiò le forze ponderometrici esercitate da un campo magnetico omogeneo su una corrente continua rettilinea indefinita (Nuovo Cimento, s.6, II [1911], pp. 6379), per confrontare le teorie di Maxwell e Hertz al riguardo; la recentissima teoria della relatività dove il C., secondo le vedute dell'Abraham, assai differenti da quelle di Einstein, si occupò delle traiettorie dei raggi luminosi e dei punti materiali nel campo gravitazionale (ibid., V [1913], pp. 267-300).

Allo scoppio della guerra, l'Abraham, cittadino tedesco, lasciò la cattedra ed il C. tenne per incarico l'insegnamento della meccanica razionale fino a quando, nel 1921, il Cisotti, già ordinario di fisica matematica a Pavia, non si fu trasferito definitivamente a Milano, ricoprendo la cattedra vacante. Intanto il C. aveva già avviato col Cisotti una seria collaborazione scientifica nel campo dell'idrodinamica piana.

Questo importante settore della fisica matematica aveva ricevuto, pochi anni prima, un grande impulso dai lavori del Levi-Civita sulle scie (1906)e del Cisotti sui getti (1907).Il C. si inserì in questa corrente di ricerca, ponendo e risolvendo diversi problemi: vene fluenti tra pareti interrotte (Ann. di mat., s. 3, XXV [1916], pp. 33-98);confluenza di vene libere (ibid., XXVI[1917], pp. 35-76); fusione di vene libere e contrazione di vene liquide che si fondono (Rend. d. Ist. lombardo di sc. e lettere, LI [1918], pp. 317-28, 350-59); vene confluenti con una regione spartiacque (ibid., LII [1919], pp. 149-156). Tali risultati, compresa una ricerca inedita su una corrente indefinitamente larga limitata da una parete interrotta, furono inseriti dal Cisotti nel suo classico trattato di idromeccanica piana (Milano 1921-22).

Il C. conseguì nel 1917 la libera docenza in meccanica razionale e nel 1920 fu a Monaco per un periodo di perfezionamento con il Sommerfeld. Dopo vari incarichi di insegnamento al politecnico e all'università di Milano (appena costituitasi), il C. vinse nel 1925 la cattedra di meccanica razionale a Cagliari e, nell'anno stesso, passò a Catania. Chiamato a Firenze nel 1931, vi rimase fino alla morte.

Il C. lavorò moltissimo in idrodinamica. Oltre ai lavori già citati, si possono ricordare le ricerche sui movimenti in presenza di vortici puntiformi e di ostacoli mobili, sull'onda solitaria provocata da un vortice in un canale (definita "un gioiello" dal Masotti), su vari moti speciali dei liquidi viscosi e sulle masse fluide rotanti. Alcuni di questi risultati sono largamente citati in trattati di idro- e aerodinamica.

Nello studio di tali problemi, il C. si valse largamente di strumenti matematici come il calcolo vettoriale omografico e le trasformazioni conformi. Ricerche collaterali sono dedicate dal C. a tali aspetti della matematica, oltre che al calcolo tensoriale ed alla geometria differenziale. Il C. dedicò una parte della sua attività ad altri settori della meccanica (sistemi rigidi, sistemi continui) e sviluppò anche lavori di carattere tecnico e sperimentale: illustrazione di una sua esperienza che mette in rilievo il fenomeno di Greenhill, ricerca dell'optimum nell'impiego di energia elettrica prodotta da centrali idroelettriche integrate da centrali termiche. Nei suoi ultimi anni, tornò allo studio del potenziale gravitazionale, dal punto di vista classico, per esaminare le configurazioni di equilibrio di fluidi rotanti, migliorando tra raltro, in un caso significativo, la diseguaglianza del Crudeli per il modulo della velocità di rotazione del fluido.

Il C. curò moltissimo l'attività didattica: accanto a corsi di esercizi di analisi e di meccanica razionale, pubblicò un corso di lezioni di meccanica razionale (sei successive edizioni e numerose ristampe; l'ultima edizione, a stampa, fu fatta nel 1947a Firenze). Il corso, molto agile ma altrettanto rigoroso, con esercizi e complementi incorporati, venne assai apprezzato in Italia ed all'estero. Il C. dedicò anche un lavoro storico al Torricelli; un'altra ricerca storica, lui Fossombroni, compì in collaborazione con G. Sansone, suo collega a Firenze.

Il C. morì a Firenze il 27 genn. 1960. Era socio corrispondente dell'Istituto lombardo, socio dell'Accademia Gioenia di Catania e dell'Accademia Colombaria di Firenze.

Bibl.: F. Tricomi, Matematici ital. del primo secolo dello Stato unitario, in Memorie dell'Acc. delle scienze di Torino, classe di sc. fis., mat. e naturali, s. 4, I (1962), pp.1-120; A. Masotti, Commem. di B. C., in Rend. d. Ist. lombardo di sc. e lettere, XCIV(1960), pt. gen., pp. 145-54; (con elenco completo delle opere); G. Sestini, Necrol. di B. C., in Boll. d. Unione mat. ital., s. 3, XV (1960), pp. 340 s.

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