BRUNO o Brunone I, arcivescovo di Colonia

Enciclopedia Italiana (1930)

BRUNO o Brunone I, arcivescovo di Colonia

Fedor Schneider

Nato nella primavera del 925, morto a Reims l'11 ottobre 965. Figlio minore del re di Germania Enrico I, fu destinato alla carriera ecclesiastica ed educato nella scuola della cattedrale di Utrecht dal vescovo Balderich. Chiamato alla corte del re Ottone I, suo fratello, dal 940 fu cancelliere; nel 941 o nel 942 fu consacrato diacono e preposto al monastero di Lorsch e ad altri, nei quali introdusse con molta severità la regola benedettina. Nel 951 era arcicappellano e come tale dirigeva la cancelleria imperiale; al re si mantenne fedele anche durante la ribellione di Liudolfo e di Corrado. Nel 953 fu innalzato dal re alla dignità di arcivescovo di Colonia e nello stesso tempo a quella di reggente della Lorena. In questo paese, in gran parte ostile a Ottone I, egli durò molta fatica a imporre l'autorità del re; solo dopo che nel 958 fu scacciato Reginaro conte di Hainaut, riuscì a ristabilire la pace generale. Dopo il 955, in nome di Ottone I, esercitò in Francia l'ufficio di arbitro; sostenne con abili missioni diplomatiche, e anche armata mano, il debole potere del re carolingio. Nella seconda discesa di Ottone I in Italia (961) a Bruno fu affidata, insieme all'arcivescovo Guglielmo di Magonza, la reggenza imperiale e la custodia di Ottone II. Al ritorno dell'imperatore, egli si recò in Francia, per accomodare una lite sorta nella casa reale, e morì a Reims nel viaggio di ritorno. La sua salma fu sepolta nel convento, da lui fondato, di S. Pantaleone a Colonia.

B. fu principalmente un uomo politico. Come uomo di chiesa fu sostenitore dell'ascetismo religioso; ma questo non gl'impedì, per quanto con una certa titubanza, di difendere la politica imperiale negli affari ecclesiastici e di ammettere che i vescovi fossero considerati come principi dell'impero. È merito suo l'avere trasformata la cancelleria imperiale, in modo che fosse la scuola di un episcopato bene istruito, e l'avere introdotte e propagate in Lorena le idee della riforma ecclesiastica.

Bibl.: Ruotgeri, Vita Brunonis, ed. in Mon. Germ., Script., IV e dallo Schrörs in Annalen des historischen Vereins für den Niederrhein, LXXXVIII (1910) (cfr. M. Manitius, Geschichte der lateinischen Literatur im Mittelalter, Monaco 1923, II, pp. 175-179); Giesebrecht, Geschichte der deutschen Kaiserzeit, I; Köpke e Dümmler, Otto der Grosse, Lipsia 1876; A. Hauck, Kirchengeschichte Deutschlands, III (3ª e 4ª ed.), Lipsia 1906; Giesebrecht, in Allgemeine deutsche Biographie, III, Lipsia 1876, pp. 424-429; Vogel-Hauck, in Herzog-Hauck, Realencyklopädie für protestantische Theologie und Kirche, 2ª ed., III, pp. 511-513; H. Schrörs, Erzbischof Bruno von Köln, eine geschichtliche Charakteristik, in Annalen des historischen Vereins für den Niederrhein, C (1917); Wattenbach, Deutschlands Geschichtsquellen im Mittelalter, 7ª ed., I (1904), pp. 357-359.

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