BRONTE, Charlotte, Emily, e Anne

Enciclopedia Italiana (1930)

BRONTE, Charlotte (1816-1855), Emily (1818-1848), e Anne (1820-1849)

Ernest de Sélincourt

Nacquero a Thornton nello Yorkshire. Il padre, Patrick Brontë, era irlandese e ministro della chiesa anglicana. Quando Anne aveva tre mesi, il Brontë aveva accettato la parrocchia di Haworth, un villaggio nel cuore delle più belle moors ("lande") dello Yorkshire, e qui visse esercitando il suo ufficio per quarantun anno. Nel 1821 la signora Maris, sua moglie, morì; e allora la sorella di lei Elisabetta venne a vivere a Haworth, e si prese cura dei bambini. Nel 1824 Charlotte fu mandata con Mary ed Elizabeth, le sue sorelle maggiori, alla scuola di Cowan Bridge, ma le condizioni igieniche erano malsane e la disciplina vi era troppo rigida per bambine delicate, già predisposte all'etisia; nell'estate seguente Mary ed Elizabeth morirono. Un quadro indimenticabile della scuola si ha nel "Lowood" di Jane Eyre. Malgrado questa doppia tragedia, Charlotte ed Emily tornarono alla scuola dopo le vacanze estive, ma prima dell'inverno il padre comprese che era necessario toglierle, e per i sei anni successivi i bambini rimasero tutti insieme a Haworth. Il padre stesso dava loro lezione e discuteva con loro argomenti di indole generale, ma per la maggior parte del tempo esse vennero lasciate sole con il loro unico fratello Branwell, di tre anni più anziano di Anne, e passarono il loro tempo assai felicemente, scrivendo poesie, commedie e racconti, ed errando per le selvagge colline, che tanto influsso esercitarono sulla loro vita. Così acquistarono presto quell'amore per la libertà, che fu la loro passione dominante.

Nel 1831 Charlotte andò per un anno alla scuola di miss Wooler a Roe Head, a meno di venti miglia da casa sua. Qui essa si acquistò due grandi amiche, Mary Taylor e Ellen Nussey, le cui Letters from Charlotte sono un importante documento per la conoscenza della sua vita. Nel 1832 ritornò a casa per istruire le sorelle minori, ma nel 1835 rientrò nella scuola di Roe Head come insegnante, mentre Emily vi si iscriveva come alunna. Emily però non poteva sopportare il dolore del distacco dalle sue amate ericaie, e dopo tre mesi la sua salute era già diventata così cagionevole, che dovette essere richiamata a casa: e l'altra sorella Anne prese il suo posto a Roe Head. Nell'anno seguente Emily provò ancora una volta a vivere lungi da Haworth, e assunse insegnamento in una scuola a Halifax; ma venne talmente sovraccaricata di lavoro, che al giunger della primavera lasciò l'impiego e ritornò a casa. Frattanto la scuola di miss Wooler si era trasferita a Dewsbury Moor; ma il clima non si confaceva ad Anne, e nel 1838 le tre sorelle si trovarono di nuovo riunite ad Haworth. Verso quest'epoca Henry Nussey ed un curato di nome Bryce chiesero la mano di Charlotte, ma essa li rifiutò ambedue, e nel 1841 accettò un posto di governante, occupazione per la quale il suo amore per la solitudine e l'indipendenza del suo carattere la rendevano singolarmente inadatta. Le sorelle desideravano ardentemente di potersi guadagnare la vita in comune; ma per far questo era necessario aprire una propria scuola, e non c'era da pensarci senza una buona conoscenza del francese e del tedesco. Perciò nel gennaio 1842 Charlotte ed Emily entrarono nel Pensionnat Héger a Bruxelles, ma in ottobre ritornarono in patria per la morte della loro zia. Nel gennaio successivo Charlotte ritornò sola a Bruxelles come allieva-maestra per un piccolissimo salario; e fu in questo secondo anno che sorse la profonda simpatia di Charlotte per il signor Héger, quale ci venne rivelata dalle lettere a lui, pubblicate nel 1914. Quando ritornò a Haworth nel gennaio 1844, questo le parve "un luogo così quieto e solitario, cosi separato dal mondo come una tomba". Ma nel frattempo la vista di suo padre cominciava a venir meno, e l'adorato suo fratello Branwell, così ricco di tante e belle qualità, si stava abbandonando sempre più al vizio del bere. Le sorelle non riuscirono ad ottenere un solo scolaro per la loro scuola; e nel luglio Branwell venne ignominiosamente cacciato dal suo impiego a causa degli stravizî che gli avevano rovinato la salute. Per quattro anni la casa dei Bronte fu continuamente straziata dalla disgraziata inclinazione di Branwell al bere e all'oppio. Egli cominciò ad avere accessi di delirium tremens, che continuarono fino al settembre del 1848, quando egli morì. Pure, anche durante questi anni di sofferenza, le sorelle non si lasciarono scoraggiare. Nel maggio 1846 uscivano i Poems di Currer, Ellis e Acton Bell, pseudonimi sotto i quali esse desideravano nascondere la loro identità. La pubblicazione costò alle sorelle trenta ghinee a stento racimolate, e solo due copie si vendettero. Le poesie, a dir vero, non avevano grande valore: né Charlotte né Anne avevano alcuna attitudine per la lirica; ed è solo nelle liriche postume (per es., in The Visionary, No coward soul is mine, ed A little while) che Emily, malgrado certe crudezze di espressione, seppe dimostrarsi una vera e viva poetessa. Esse decisero allora di tentare la loro fortuna con i romanzi, Charlotte con The Prefessor. Emily con Wuthering Heights e Anne con Agnes Grey. Il manoscritto di The Professor venne restituito a Charlotte; ma essa imperturbabile incominciò un secondo romanzo, e nell'ottobre 1847 venne pubblicata Jane Eyre, seguita due mesi dopo dalla pubblicazione contemporanea di Wuthering Heights ed Agnes Grey; anche il secondo romanzo di Anne, The Tenant of Wildfell Hall vide la luce sei mesi dopo. Ma non fu che all'arrivo delle prime recensioni di Jane Eyre che il padre seppe dell'attività di sua figlia, e Branwell morì ignorando completamente che le sue sorelle avessero pubblicato romanzi. Jane Eyre ebbe un successo sorprendente, e malgrado una stroncatura di un critico scandalizzato della Quarterly, una seconda edizione dedicata al Thackeray, per il quale Charlotte nutriva una profonda ammirazione, uscì nel gennaio del 1848. Anche Wuthering Heights attirò molta attenzione, ma la maggior parte dei giudizî fu sfavorevole. Emily non si riebbe più della sofferenza patita per la malattia e la morte del fratello e morì anch'essa tre mesi dopo la tragica fine di lui. Nel maggio seguente Anne la seguì, e Charlotte rimase sola col padre. Non c'è quindi da stupirsi, se il suo romanzo Shirley, pubblicato nel 1849, ci presenta un quadro della diletta Emily fiorente in un più mite clima, e il primo capitolo che scrisse dopo la morte di Anne si intitola "La valle dell'ombra della morte". Da questo tempo in poi la sua solitudine venne occasionalmente confortata da visite alle sue amiche e da tre viaggi a Londra: vi incontrò tra gli altri Thackeray, Gaskell la sua futura biografa, Harriet Martineau, e il suo ritratto venne dipinto dal Richmond. Nel gennaio 1853 vide la luce Villette, il suo ultimo romanzo, e nel giugno dell'anno seguente, dopo qualche esitazione, essa sposò il pastore assistente di suo padre, Nichols. Per nove mesi i tre vissero insieme nella vecchia casa paterna in crescente felicità; ma Charlotte per la sua costituzione delicata non era in grado di sopportare il peso della maternità, e nel marzo 1855 moriva prima della nascita del figlio.

Jane Eyre è la storia della vita della piccola governante "con l'abito nero e l'anima di fuoco". Dalla scuola ove trascorse la sua solitaria fanciullezza essa passa a un impiego di governante nella casa di Mister Rochester, finisce con l'innamorarsi di lui, appassionatamente, e giunge al culmine della felicità con la certezza che il suo amore è contraccambiato. Ma proprio allora scopre che egli è già sposato a una donna che è pazza. Essa lo abbandona. Dopo molte sofferenze il suo istinto la chiama di nuovo a lui, ma lo trova cieco e solo con la casa in rovina; ora egli è libero di sposarla, e il racconto finisce con una nota di serenità e di acquetamento. Molti particolari secondarî sono falsi, e il meccanismo dell'azione è spesso melodrammatico, ma nel mondo dei sentimenti Charlotte non sbaglia mai ed ha rappresentato nella devozione di Jane a Rochester un amore ardente e puro.

Shirley ha minore concentrazione, ma più vasti interessi, e la sua celebre descrizione dei pastori è percorsa da una ricca vena di umorismo sardonico. Shirley medesima è la più deliziosa delle sue eroine, una sorella minore della Rosalind shakespeariana, un tipo che ritorna nel romanzo inglese soltanto con Meredith. Villette, l'opera della sua maturità, è forse il suo capolavoro. Qui essa dipinge una più vasta tela con un'arte più delicata e più sapiente, e con uno spirito di tenerezza e con un umorismo che è, in fondo, "un sorriso d'amore". L'esperienza passionale di Bruxelles, la simpatia di Charlotte per il signor Héger sono trasmutati nella storia di Lucy Snowe, ed invece del signor Rochester, il cui "volto scuro, dai lineamenti severi e dalla fronte massiccia" ricordava un poco il melodramma convenzionale, abbiamo il ritratto vivente dell'irritabile, eccentrico, capriccioso piccolo professore di letteratura, Paul Emmanuel. Anche più potente, se più rozza, dell'opera di Charlotte, è Wuthering Heights, su cui riposa saldamente la fama di Emily. Caratteri e paesaggi, nelle "moors" vivono con una intensità elementare, quasi demonica. Come disse Rossetti: "è un libro diabolico; la scena è nell'inferno; solo, sembra, uomini e luoghi hanno assunto nomi inglesi". È un racconto di un amore violento, che, frustrato, diventa odio e vendetta. La selvaggia figura di Heathcliffe domina il libro, e l'atmosfera stregata è grave di sinistre minacce. Le prime parti sono mal costruite e difficili a seguire, e vi si scivola dappertutto in volgari brutalità d'espressione; ma l'anima appassionata della sua creatrice ci si rivela con straordinaria vivezza. Nonostante il disuguale valore di Emily e il nessun valore della sorella Charlotte nel campo della poesia lirica, è indubitabile che tutte e due le sorelle erano poetesse nate. E molto più che con i romanzieri del loro tempo esse hanno affinità di spirito con i poeti romantici che furono i loro predecessori. Nei loro romanzi risuona sempre un appassionato grido lirico, espressione delle loro nature soffocate e represse; e nessuno scrittore dopo il Wordsworth ha così profondamente sentito, ed espresso con così commossa convinzione, la stretta affinità del mondo della natura e degli uomini, e l'influsso della circostante natura sullo sviluppo del carattere e del destino degli uomini. Il carattere ed il genio di Anna Brontë erano più deboli di quelli delle altre due sorelle. Agnes Grey è la mite storia di amore della governante e del pastore; The Tenant of Windfell invece è più maturo; dall'amara esperienza delle vicende di vita di suo fratello, Anne, la più gentile delle tre sorelle, fu condotta a una rappresentazione della crudeltà di un ubbriaco, che ha una forza impressionante: pure è dubbio che la sua opera sarebbe ancora oggi ricordata, senza il legame che la unisce alla fama delle altre sorelle.

Ediz.: Works of C. B., ed. Gaskell, Londra, 1857; nuova edizione Haworth 1902; Poems of E. B., ed. Gaskell. Londra 1910.

Bibl.: Gaskell, Life of C. B., in ed. cit.; A. C. Swinburne, A note on C. B., Londra 1877; C.K. Shorter, The Brontës, Life and letters, Londra 1907; May Sinclair, The three Brontës, Londra 1914; Bibliografia, Brontë Society publications, 1 e 6.

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