BRESCELLO

Enciclopedia Italiana (1930)

BRESCELLO (A. T.. 24-25-26)

M. Lo.
M. Gu.

Piccola città della provincia di Reggio Emilia, situata a 24 m. s. m., sul Po, di fronte a Viadana, a cui è unita da un ponte di chiatte. Ha 1344 ab. È stazione della ferrovia Parma-Suzzara. Notevole sulla piazza maggiore della cittadina una statua colossale di Ercole dissepolta nei pressi e fatta erigere dal duca Rinaldo I (1724).

Il comune (24 kmq.) di Brescello, tutto in pianura, produce cereali, uva e gelsi, ha abbondanza di pascoli ed è centro di attivo commercio d'uve (uva fogarina), di frutta e di formaggio. Non mancano le industrie: burro e formaggi, salumi, confetture (spongate) e biscotti; ceramiche, laterizî, imbianchimento dei trucioli, mulini e segherie. La popolazione del comune è di 5121 ab., dei quali 3081 vivono accentrati nel capoluogo e in altri 6 centri e 2040 nelle case sparse. Brescello fu patria di Ant. Panizzi, il celebre bibliotecario del British Museum di Londra.

La città antica. - Nell'antichità, Brescello (lat. Brixellum, greco Βρίξελλον) apparteneva alla Gallia cispadana. Essa fu probabilmente città federata e, in seguito, divenne colonia. A Ottone dovette gran parte della sua rinomanza nel periodo dell'impero. Appartenne alla tribù Arnensis. Ai tempi di Sant'Ambrogio (secolo IV) era molto decaduta; poi sembra si riavesse un poco.

Bibl.: Notizie degli scavi, 1892, p. 39; Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 884; Nissen, Italische Landeskunde, II, p. 267 seg.; J. Beloch, Röm. Gesch., Berlino 1926, p. 613; Corp. Inscr. Lat., XI, i, pp. 182-86.

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