Brenta

Enciclopedia Dantesca (1970)

Brenta

Adolfo Cecilia

. Il fiume, che trae le sue origini dai laghi di Caldonazzo e di Levico in Valsugana e svolge la gran parte del suo corso in territorio veneto, è citato in If XV 7, ove D. paragona gli argini lungo i quali egli e Virgilio camminano muovendo verso il terzo girone del settimo cerchio a quelli costruiti dai Fiamminghi per difendersi dal mare e a quelli costruiti o rafforzati dai Padovani per difendersi dalle acque della B. che aumentano al tempo dello scioglimento delle nevi (v. CARENTANA).

Il Dalla Vedova cercò di spiegare perché D. avesse scelto come termine di paragone tali argini; facendo notare che gli argini fiamminghi erano conosciuti per la loro lunghezza e grandiosità in generale, mentre quelli padovani erano noti per l'altezza e lo spessore; di qui il tutto che né sí alti né sí grossi del v. 11.

La B. è ricordata anche in Pd IX 27, ove la zona nella quale nasce è indicata come uno dei limiti della Marchia Trivisiana.

Bibl. - G. Dalla Vedova, Gli argini della B. al tempo di D., in D. e Padova, Padova 1865, 93.

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