BREA

Enciclopedia Italiana (1930)

BREA

Guglielmo Pacchioni

. Famiglia di pittori nizzardi. Lodovico nacque a Nizza Marittima circa alla metà del sec. XV; morì tra il 1522 e il 1525. La sua attività è per ora inscritta tra il 1475, anno in cui firma la Pietà della chiesa di Cimiez, e il 1522 quando riceve il pagamento d'un polittico per San Martino a Châteauneuf-de-Grasse. Punto attendibili sono due epigrafi di cui l'una, posta sotto una Madonna della Confraternita della Misericordia (Nizza), darebbe, come prima data dell'attività pittorica del B., il 1465, e l'altra, riportata dall'Alizeri come esistente sotto un dipinto in S. Domenico di Taggia, con l'anno 1473 e la notizia d'una collaborazione del B. con Giovanni Miraglieti. Parimenti fantastico è un viaggio a Perugia e a Roma che il B. avrebbe compiuto, circa il 1507. Una fuggevole ma profonda suggestione, per quanto isolata nell'opera di L.B., pare abbia esercitato, se si osservi l'Annunciazione di Taggia, Antonello da Messina. Più efficace fu invece il contatto che il B. ebbe in Savona (1490) con l'arte di Vincenzo Foppa. L'attività pittorica del B. si svolse per intero nella Riviera ligure: a Nizza, a Mentone, a Monaco, a Taggia, a Genova, a Savona. Delle molte pitture da lui eseguite si ricordano, tra le più notevoli, la Pietà della chiesa di Cimiez (1475); la Crocifissione (1481) a palazzo Bianco e la tavola di Ognissanti in S. Maria di Castello a Genova; a Savona il polittico (1490), eseguito in collaborazione col Foppa per la chiesa di S. Maria, e l'Assunzione (1495) nel duomo; in S. Domenico di Taggia un gruppo di polittici, ora in parte scomposti (alcuni frammenti vennero rubati pochi anni addietro), dipinti tra il 1483 e il 1513.

Di Antonio B. non abbiamo altro, di sicuro, che tre date: 1504, l'anno in cui firma a Genova un polittico del quale restano due pannelli all'Accademia Ligustica; 1512-16, periodo di lavoro a Marsiglia in società col veneziano Antonio Ronzon; 1516-18, data attribuibile alle due pale d'altare di Diano Borello e di Diano Borganzo, ancora al loro posto, che lo mostrano imitatore pedissequo di Lodovico. Un lieve riflesso dei caratteri proprî alla pittura lombarda, venutogli certo da parte del Foppa, modifica appena e arricchisce un poco questa sua dipendenza dal caposcuola.

Di Francesco B. sappiamo che tra il 1538 e il 1547 riceve commissioni dai domenicani di Taggia; ma ignoriamo se fosse figlio o fratello di Lodovico. Due Santi, Rocco e Sebastiano, firmati e datati 1525 (in casa dell'antiquario Salomon a Nizza) sono l'unica opera di sicura attribuzione che ci rimanga di lui.

Bibl.: E. Schäffer, Giov. Mirallieti e Lod. Brea pittori celebri nizzardi, Nizza 1881; P.K., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, IV, Lipsia 1910; Th. Bensa, La Peinture en basse Provence à Nice et en Ligurie, s. a. [circa 1910]; J. Levrot, Notes bibliographiques sur les Primitifs Niçois, in Nice historique, 1911; G. Brès, Notizie intorno ai pittori nicesi G. Miralieti, Lud. Brea, Bart. Bensa, Genova 1903; id., Questioni d'arte regionale, Nizza 1911; id., L'arte dell'estrema Liguria occidentale, Nizza 1914; L.H. Labande, Les peintres niçois du XV et XVI siècle, in Gaz. des Beaux-Arts, I (1912), pp. 279 segg., 379 segg.; Ch. Saunier, Les primitifs niçois à l'exposition retrospective d'art régional, Nizza 1912; G. Cagnola, La mostra retrospettiva d'arte regionale a Nizza, in Rass. d'arte, XII (1912), pp. 81-87; T. Borenius, An Annunciation by Lodovico Brea, in Burlington Mag., XL (1922), pp. 292-97.

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