BRANDEBURGO

Enciclopedia Italiana (1930)

BRANDEBURGO

El. M.
Fr. B.
E. Loe.

(ted. Brandenburg; derivato per etimologia popolare dal nome slavo Brennabor: bor "foresta"; Brambor, cioè Brandeburghesi sono chiamati tuttora i Prussiani dai Vendi; A. T., 53-54-55).- Città del Brandeburgo (provincia prussiana; capitale Potsdam), posta (31 m. sul mare) sulla Havel, che assieme con la Sprea e con alcuni canali artificiali serve a collegare l'Elba con l'Oder. Per quanto quasi a eguale distanza tra Berlino e Magdeburgo e sulla linea ferroviaria che unisce queste città, il suo porto fluviale ha scarsa importanza e serve solo al traffico di passaggio.

La regione, un tempo paludosa, è ricca d'acque correnti e contornata da grandi laghi. Brennabor era appunto una fortezza degli slavi (Heveller) difesa dalle paludi circostanti; Antonio Alberto l'Orso che l'occupò, prese il nome di conte di Brandeburgo, ne fece il centro dei suoi possessi, e quindi la città diede il nome alla regione vicina. Essa fu sede anche di un vescovato e si arricchì di molti monumenti medievali.

Brandeburgo era difesa da mura e da fossati, e ancora è compresa entro i viali e i bastioni ricavati dalle fortificazioni quando queste vennero abbattute (1797). Il nucleo primitivo (la topografia del luogo ha subito però molti cambiamenti trattandosi d'una regione che è stata progressivamente bonificata) è ai piedi del monte di Maria (Marienberg, m. 79, coronato da una torre alta 30 metri sul luogo dove era un tempio pagano degli Slavi), la parte più recente (Neustadt) è compresa in un'isola formata dalla Havel e dalle sue diramazioni; essa è chiamata la Nuova Venezia, sia perché costruita in un'isola, sia perché molte case hanno le fondamenta poggiate su palafitte. La riunione di queste due parti avvenne nel 1715. La città nel giugno 1925 contava 59.157 abitanti. Nell'ultimo cinquantennio il loro numero è più che raddoppiato: nel 1871 essa ne contava 25.800, nel 1913 53.000.

Brandeburgo deve l'inizio del suo sviluppo industriale, mantenutosi però entro limiti modesti, alla revoca dell'editto di Nantes: in seguito ad esso vi si rifugiarono molti Francesi, che vi impiantarono fabbriche di manufatti di lana. Più recente è l'industria relativa alla fabbricazione di macchine, soprattutto di biciclette. Gli specchi d'acqua circostanti alla città, specialmente i grandi laghi Beetz e Plau, sono molto pescosi e permettono una forte esportazione di pesce verso Berlino. L'aspetto dei dintorni di Brandeburgo, quando le bianche vele delle barche spiccano sul fondo verde della campagna pianeggiante, è uno dei più caratteristici. Ci si serve spesso dei canali anche per raggiungere i poderi e per portare al mercato i prodotti. La campagna circostante è abbastanza fertile e ben coltivata, specialmente a orti.

Monumenti. - La città, come Stendal, Tangermünde e altre della regione, ha un'impronta particolare per le imponenti costruzioni laterizie in stile gotico, che ne caratterizzano il vecchio centro intorno al quale si è notevolmente estesa negli ultimi decennî. Il più antico e più importante monumento di Brandeburgo è il duomo, che è una costruzione laterizia di tardo stile romanico, della fine del sec. XII o dell'inizio del XIII, in tre navate a tetto con cripta: ha capitelli di stile romanico tardo. Circa il 1218 la sua parte orientale e la cripta furono trasformati goticamente. Nella seconda metà del sec. XV la costruzione-subì una nuova trasformazione, che, pur lasciandone sostanzialmente immutata la struttura, cambiò molti particolari: la chiesa fu ricoperta di vòlte; il braccio settentrionale del transetto fu coronato da un bel frontispizio a gradini, simile a quelli di Berlino, di Tangermünde, di Jüterbog; fu aggiunta la facciata occidentale, fiancheggiata da torri, con portale a rilievi ispirati ai bestiarî. Nell'interno, molto ben conservato, l'altar maggiore ha un'importante ancona del 1518. Sono notevoli le molte pale d'altare della seconda metà del sec. XV, gli stalli del coro del 1539, il sepolcro della signora di Barfus (1691) nella maniera dello Schlueter. Il monastero è, in parte, ben conservato; vi è custodito un busto marmoreo di J. D. Arnold, opera di G. Schadow (1806).

Il più splendido edificio in cotto di tardo stile gotico è la chiesa di S. Caterina. Iniziata nel 1401 da Heinrich Brunsberg da Stettino, compiuta nel 1434, si riallaccia alla scuola a cui si debbono le chiese di Stargard, Königsberg in N., Posen e Stettino e i palazzi comunali di Tangermünde e Konigsberg in N. Ha tre navate di eguale altezza con cappelle tra i contrafforti, che all'esterno sembrano semplici lesene e sono ornati di tre ordini di nicchie con statue in terracotta invetriata, usata largamente anche come gaio ornamento.

La torre occidentale crollata, fu ricostruita nel 1585 da G. B. Sala da Milano: è un interessante tentativo di introdurre forme anticheggianti nella tecnica laterizia (il finale fu posto nel 1592 da Balth. Richter da Dresda). Nell'interno vi sono avanzi di antichi affreschi, un'ancona intagliata del 1474 e un'altra del 1457, un fonte battesimale in ottone (1440) di Dietrich Mohner da Erfurt, suppellettili varie dei secoli XVII e XVIII. La chiesa di S. Paolo, della fine del secc. XIII, ha gli ornamenti delle finestre in terracotta. Brandeburgo conta altre chiese gotiche di minor valore. Sono invece degni di menzione i due palazzi comunali (dell'Alt- e della Neustadt) del sec. XV. Davanti al palazzo della Neustadt sorge la statua di Rolando (1474) alta sei metri, palladio di Brandeburgo, come ne hanno varie città della Germania del nord. Vi sono inoltre numerose abitazioni antiche che conferiscono alla città un'impronta caratteristica, e tre porte, avanzi delle fortificazioni del sec. XV. Il museo storico conserva molte sculture gotiche provenienti dalla città e dai dintorni.

V. tavv. CXLVII e CXLVIII.

Bibl.: Heffter, Geschichte der Kur- und Hauptstadt B., Potsdam 1849; R. Meyer, Entstehung u. Grundrissbildung d. Stadt B., Brandeburgo 1908; O. Tschirch, Bilder aus der Geschichte der Stadt B., Brandeburgo 1912; G. M. Raschig, Wanderungen durch B., Brandeburgo 1918; G. Dehio, Handbuch der Kunstdenkmäler, II, Berlino 1926, pp. 55 segg.

Per le riproduzioni degli edifici di B. vedi Friedrich Adler, Backstein-Bauwerke, Berlino 1862.

Storia. - La città, di fondazione germanica, era abitata ai tempi di re Enrico I (919-936) da una popolazione mista di Tedeschi e Vendi. Per assicurare meglio ai Tedeschi il possesso politico e religioso della regione, Ottone I la eresse, fin dal 948, a sede di un vescovato, soggetto dapprima a Magonza, poi, dopo il 968, a Magdeburgo. Nel 983 la città fu semidistrutta dai Vendi insorti, e fu abolito il vescovato, che venne ristabilito nel 1153 da Alberto l'Orso, margravio del Brandeburgo. Da allora la storia della città si confonde con quella della marca (v. sotto). Nel 1539 il vescovo Mattia von Jagow passò al luteranesimo.

Danni gravi, saccheggi, distruzioni patì replicatamente la città durante la guerra dei Trent'anni, fra il 1626 e il 1633, prima per mano delle soldatesche imperiali, poi di quelle svedesi. Fu anche occupata per brevissimo tempo dagli Svedesi nel 1675.

Grande sviluppo nel '700 prese l'accademia per i figli della nobiltà della marca, fondata nel 1705 a Brandeburgo da Federico I, re di Prussia. L'attaccamento della città alla monarchia degli Hohenzollern fu sempre tradizionale; il collegio elettorale di Brandeburgo nel 1848 mandò alla camera prussiana Ottone von Bismarck, che fece così il primo passo alla sua grande carriera. Fra il 27 novembre e il 5 dicembre 1848 Brandeburgo fu sede dell'Assemblea nazionale prussiana, subito disciolta.

Bibl.: O. Jork, Brandenburg in der Vergangenheit und Gegenwart, Brandeburgo 1880; R. Schillmann, Geschichte der Statd Brandenburg....., Brandeburgo 1882; O. Tschirch, Bilder aus der Geschichte der Stadt Brandenburg, Brandeburgo 1921.

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Guerra dei trent'anni

Fonte battesimale

Editto di nantes

Friedrich adler

Altar maggiore