BOSTON

Enciclopedia Italiana (1930)

BOSTON (A. T., 132-133)

P. L.
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A. F. G.
A. L.

Capitale dello stato del Massachusetts, capoluogo della contea di Suffolk, occupa per popolazione il settimo posto fra le città degli Stati Uniti ed è il centro più importante culturale e commerciale della parte nord-est della grande repubblica nordamericana, cioè della Nuova Inghilterra.

Essa è situata a 42° 21′ 27″ N. e a 71° 3′ 30′′ O. sull'Oceano Atlantico (Golfo del Maine), allo sbocco dei due fiumi Charles e Mystic, che si gettano nella grande baia di Boston. Dista da New York solo 373 km. ed è l'ultima metropoli nord-americana sul mare, che si incontri procedendo oltre il 42° parallelo. Il primitivo nucleo della città va ricercato nella penisola che si trova tra il mare e il fiume Charles, di poco più di 3 kmq. di superficie, cosparsa un tempo di stagni e paludi costiere, e congiunta col continente mediante uno stretto collo di un miglio di lunghezza e così basso che non di rado veniva sommerso dalle acque. L'interno della penisola era leggermente collinoso e ricco di boschi. La penisola era chiamata dagli indiani Mushauwomuk o più brevemente Shawmut o "sorgente d'acqua viva"; di essa prendeva possesso nel 1630 la compagnia di Giovanni Winthrop, poiché era parsa ottima località tanto per la difesa quanto per il commercio, essendo quasi dovunque circondata dal mare e con alcune alture, una delle quali a tre punte diede origine al nome Trimountain, del quale c'è ancora oggi traccia in Tremont, nome di una delle principali vie della metropoli. Su questa penisola fu edificato il primitivo centro di Boston (il nome fu solennemente inaugurato nello stesso anno 1630); gli stagni costieri furono a poco a poco colmati tanto che la superficie della penisola da 3 kmq. passò a 7.

Boston ha clima temperato oceanico. La temperatura media annuale è di 9°,4, quella del periodo invernale di −1°,6, quella del periodo estivo di 20°,5. La media della temperatura minima in inverno è di −6°,1, in estate di 16°,1. La media dei massimi è in inverno di +2°,8, nell'estate di 25°,6. I massimi assoluti si riscontrano nel settembre con 38°,9. Il mese più freddo è il gennaio con una media di -2°,8, il più caldo il luglio con 22°,2 (escursione annua, 25°). La neve è abbondante aggirandosi intorno ad uno strato medio annuale di 1000 mm.: essa cade nei mesi dal novembre all'aprile, con massimi molto bene accentuati in gennaio e febbraio. La quantità media normale di pioggia oscilla intorno ai 1100 mm.; tutti i mesi sono piovosi con differenze poco sensibili. La media mensile della piovosità è di 91 mm.; la piovosità massima si ha in marzo con 107 mm., la minima in giugno con 76,2; benché in modo non molto sensibile, è più piovoso il semestre invernale.

La popolazione della città, secondo il censimento del 1920, era di 748.060 abitanti e viveva su di una superficie pari a oltre 120 kmq. Tale altissima cifra è il risultato delle speciali condizioni dell'ambiente topografico e geografico in cui la città si è andata sviluppando, e delle modificazioni territoriali avvenute durante il corso dei secoli. Infatti i limiti del centro andarono a mano a mano aumentando: già nella prima metà del sec. XVII (1636) includevano la Noddle's Island, che più tardi verrà chiamata la East Boston o Boston orientale, compresa fra l'estuario del Charles e del Mystic e la Chelsea Creek; nel 1804 fu annesso Dorchester Neck, che divenne poi la South Boston, posta a oriente del primitivo nucleo della città, separata da questo dal Fort Point Chanal e dalla South Bay; successivamente vennero a far parte della città nel 1855 il Washington Village, nel 1868 Roxbury, nel 1870 Dorchester, nel 1874 Charlestown, West Roxbury e Brighton, nel 1912 il Hyde Park, sicché la città occupa oggi una superficie di oltre 120 kmq. a città è capoluogo della contea di Suffolk, la quale confina a sud con quella di Norfolk, a ovest e a nord con quella di Middlesex.

Col continuo ampliamento, anche il caratteristico aspetto topografico del centro ha subito metamorfosi notevoli: oramai si può dire che della vecchia città non rimangano tracce che nelle strette e tortuose vie del North End. La Boston moderna ha strade larghe e spaziose, con una lunghezza complessiva che raggimge i 1000 km. Le principali sono vòlte da SO. a NE.

Boston ha grande dovizia di parchi e giardini pubblici: ne possiede nel cuore della vecchia città (il celebre Common, ricchissimo di statue), nella South Boston (Commonwealth Park), nella Boston orientale (Nood Island Park), e in altri quartieri periferici.

La popolazione di Boston è andata aumentando vertiginosamente nel corso di questi ultimi secoli. Nel 1790 essa era soltanto di 18.320 abitanti, nel 1830 la cifra sale a 61.392; nel 1850 la popolazione era di 136.881, e tale aumento fortissimo continua nei censimenti successivi: nel 1900 era di 560.892. Nel 1910 la popolazione saliva a 670.585 e nel 1920 era di 748.060 ab. Un calcolo del 1927 ha dato viventi in Boston 799.200 individui, e con le città di Cambridge, Lynn, Somerville, Chelsea, Everett, Brookline, ecc., divenute suoi sobborghi, circa 1.900.000 abitanti. Quanto alla razza, nel 1920 il 97,2% della popolazione era costituito da bianchi e il 2,1% di negri. Vi erano, inoltre, circa 1200 fra indiani e cinesi.

Dal punto di vista industriale Boston tiene il primato assoluto su tutte le altre città del Massachusetts: nel 1919 si contavano nello stato 713.800 salariati, dei quali 88.700 nella sola Boston (12,4%). Il totale degli stabilimenti superava i 3000.

Il maggiore incremento industriale si è verificato tra il 1914 e il 1919. Gli articoli di maggiore produzione sono: confetture, articoli di vestiario, calzature, cioccolata e cacao, carta, articoli di ferro e di acciaio, macchinarî. Speciale menzione va fatta dell'industria tipografica-editoriale, che comprende 311 stabilimenti.

Il movimento commerciale viene fatto tanto per terra quanto per mare. Boston è a tale riguardo centro ferroviario e marittimo della più alta importanza. Tutte le ferrovie principali fanno capo a due stazioni: la North Station, posta quasi sulla riva del fiume Charles, dalla quale partono le linee per il nord (Vermont, New Hampshire, Maine); la South Station, posta sul canale Fort Point dalla parte opposta della stazione settentrionale, una delle più grandi del mondo, lunga 270 metri, e larga 230, dalla quale irraggiano le ferrovie per l'ovest e il sud, specialmente verso New York.

Le varie parti della metropoli sono collegate per mezzo di numerosissimi ponti, tra cui ricorderemo il ponte Harvard tra la Back Bay e Cambridge, i ponti Warren e Charleston che uniscono il cuore di Boston con Charleston.

Ma la principale fonte di ricchezza per Boston è il porto, uno dei principali degli Stati Uniti, che, nel periodo 1920-1927 ha avuto un traffico medio annuo di 12.200.000 tonn. circa. Occupano i primi posti il petrolio ed il carbone, i prodotti vegetali, poi le fibre tessili (cotone, lana) e finalmente i prodotti animali. La città ha relazioni commerciali con tutti i paesi dell'Atlantico, nel cui ambito essenzialmente si svolge il traffico, in ispecie coi paesi dell'Europa occidentale (Inghilterra).

Fra le regioni degli Stati Uniti a maggior contatto commerciale con Boston sono gli stati del NE., il Massachusetts in primo luogo, che è il retroterra immediato del porto, poi il Maine, il Vermont, l'Illinois, ecc. Nel 1920 le persone occupate nel commercio sommavano alla cospicua cifra di 52.700.

Biblioteche e istituti di cultura. - La principale biblioteca di Boston (Boston Public Library) è una delle più notevoli esistenti. Fondata nel 1852 dal professore della Harvard University G. Ticknor, trasportata nella sua sede attuale nel 1895 e ampliata nel 1918, contiene oltre 1 milione di volumi. Dalla biblioteca madre dipendono una trentina di biblioteche associate, con un complesso di circa 400 mila volumi. Vanno inoltre menzionate la Massachusetts State Library (con circa mezzo milione di volumi), e quella dell'Accademia americana di scienze ed arti (circa 300.000 volumi).

Tra gl'istituti di cultura si nota in primo luogo l'Ateneo, fondato nel 1869 da I. Rich, L. Chaflin e J. Sleeper, frequentato da oltre 11.000 studenti: si divide in varie branche: arti liberali, teologia, legge, medicina, pedagogia, commercio ecc. La biblioteca comprende oltre 300.000 volumi, e buona parte della libreria di Giorgio Washington. La Boston Latin School, fondata nel 1635, è la più antica scuola degli Stati Uniti, e il "Boston School System", che ad essa si connette, diffuso in tutta la Confederazione, comprende oltre 140.000 allievi e circa 4500 insegnanti, distribuiti in un gran numero di scuole elementari e medie. Vanno inoltre ricordate la Roxbury Latin School, pure assai antica (1641), e la English High School.

La Harvard University (v.), benché non in Boston, esercita grande influenza sulla vita culturale della città.

Anche nei riguardi degl'istituti di beneficenza Boston tiene uno dei primi posti: vanno ricordati il Massachusetts General Hospital (1799), uno dei meglio attrezzati del mondo, il Boston City Hospital, che comprende 26 fabbricati, il Massachusetts Homoeopathic Hospital, ecc. Numerosissimi sono gli alberghi, i club e i teatri, fra i quali il principale è il Boston Theatre, capace d'oltre 3000 posti a sedere.

Bibl.: E. Hale, Historic Boston and its neighborhood, New York e Londra 1898; R. T. Paine, The housing conditions in Boston, in The American Academy of Political and Social Science, Philadelphia 1902, pp. 121-136; G. Werner, Die Grossstädte Nord-Amerikas und die Ursachen ihrer Entwicklung, Francoforte sul Meno 1927; Boston: The Port of Boston, Massachusetts War Department, Corps of Engineers, U. S. Army and U. S. Shipping Board Port Series n. 2, Washington 1922; Idem, revised 1929, Washington 1930; F. C. Brown, Civic improvement in Boston, present and future, in Craftsman, New York, dicembre 1910; La ciudad de Boston, in Bulletin of the Pan-American Union, Washington 1915; W. H. Davis, Relation of the foreign population to the mortality rates for Boston, in American Journal of Public Health, Albany 1924; W. Seeger, Metropolitan District of Greater Boston, in American City, New York 1923. Per ciò che riguarda la Pubblica biblioteca, vedi H. G. Wadlin, The Public Library of Boston, 1911.

Monumenti. - Il Museo di belle arti, disegnato dall'architetto Guy Lowell, è un grande e imponente edificio di fronte al quale s'innalza la famosa statua in bronzo di un Indiano a cavallo, intitolata La preghiera al Grande Spirito, opera di Cyrus E. Dallin. Il museo possiede collezioni orientali che sono fra le più importanti. Ricchissima è anche la sezione egiziana, con la sua larga rappresentanza della scultura della IV dinastia. Assai cospicua è anche la raccolta delle stampe. I vasi greci, la scultura classica, e la pittura del Rinascimento italiano sono del pari degnamente rappresentati nel Museo di Boston, al quale nel 1928 è stata aggiunta una sezione per l'arte decorativa.

Unico nel suo tipo in America è il museo Isabella Stewart Gardner in Fenway Court, costruito nello stile dei palazzi del Rinascimento veneziano, con un magnifico cortile costantemente fiorito. La raccolta di pitture, sculture e altri oggetti d'arte, per lo più italiana, rimane distribuita nelle sale nell'ordine in cui fu lasciata alla sua morte da Mrs. Gardner, e vanta opere di Raffaello, Tiziano, ecc.

La biblioteca pubblica (costruita su disegni di McKim, Mead e White) ha al centro un cortile che riproduce quello del palazzo della Cancelleria a Roma. Contiene una serie di affreschi di Puvis de Chavannes, la Storia della religione del Sargent e la Ricerca del San Graal dell'Abbey.

La Casa del governo sul Beacon Hill fu disegnata nel 1789 dal Bulfinch. È costruita in mattoni rossi con decorazioni di pietra bianca, e sormontata da una cupola dorata. Al nucleo originale sono state aggiunte nel secolo attuale le grandi ali laterali in pietra. Dall'altra parte della strada, sulla soglia del Boston Common, s'innalza il monumento a Robert Gould Shaw, opera del Saint-Gaudens, una delle migliori opere della scultura americana. Il vicino giardino pubblico contiene il monumento al generale Washington del Ball, la prima statua equestre eseguita nella Nuova Inghilterra.

Tra le molte chiese, notevoli la King's Chapel, di Peter Harrison (1749-54), esempio del primo stile classico severo, e la Trinity Church in Copley Square, costruita su disegni del Richardson in uno stile romantico che trovò larga imitazione.

V. tavv. CXV e CXVI.

Bibl.: American Art Annual, 1928, p. 135 segg.

Storia. - In seguito allo sviluppo colossale dell'Ovest, il punto d'equilibrio economico e sociale americano cammina inesorabilmente verso il Mississippi, lasciando indietro la Nuova Inghilterra. Roston, nondimeno, si difende sempre a forza di volontà, d'entusiasmi, di tradizione. La scienza demografica economica prevede il giorno non lontano, quando la Nuova Inghilterra industriale dovrà decadere. B. non crede a quel mito scientifico: profonde cure e denaro in abbellimenti e in perfezionamenti esteriori, quasi dovesse progredire in eterno; e contrappone alla scienza demografica la Christian Science, quasi religione nuova che concilia alla città il favore di milioni di devoti.

Dice un noto epigramma che B. "più che città è uno stato d'animo". Si potrebbe aggiungere che B., "più che città, è il comune storico, il più grande forse dei comuni storici". Giù giù fin dopo la guerra di secessione (1861-65), la storia di B. è in gran parte la storia americana. B. ha dato alla repubblica tutte le istituzioni caratteristiche, lo spirito morale, il ritmo della vita civica. Su tutti i problemi nazionali ha pronunciato e ad alta voce, la sua parola; su tutte le soluzioni ha lasciato una particolare sua impronta. Ha fertilizzato la terra d'America con parole e idee ed uomini; ha generato in parte precipua quella classe dirigente che ancor oggi guida i destini del paese in tutti i suoi centri sparsi e lontani.

La vicenda comincia nel 1628, quando a Londra John Winthrop raccoglie intorno a sé un gruppo d'indipendenti protestanti, che vogliono cercare nel Nuovo Mondo un luogo dove vivere come vogliono loro. Ottengono la Carta famosa della Compagnia della Baia di Massachusetts, carta che garantisce loro libertà quasi assolute; e partono, nel 1629, dodici navi con ottocento persone.

Da una terra dura, rocciosa, inospitale, i puritani riescono a far sorgere una fiorente e prospera città, che ha un carattere tutto suo nel permanere di un rigidissimo spirito puritano, che all'occhio moderno finisce col risultare anche ridicolo. Intransigentissimi i pastori puritani, che dominano la vita cittadina e che non dubitano mai nel loro giudizio: pecore bianche, quelli che interpretavano come loro certi capitoletti morali del Nuovo Testamento: capre nere tutti gli altri - anglicani, papisti, quaccheri, streghe e stregoni, bestemmiatori, giocatori, e robaccia simile senza fine. Bisogna notare, però, che sotto l'apparenza ridicola, si celavano tendenze spirituali vigorose: la ricerca appassionata d'un'armonia spirituale che conciliasse fede rivelata, intelletto umano e lotta pratica per la vita; e la convinzione che detta ricerca fosse squisitamente individuale, che fosse obbligo individuale di farla, e che si dovesse farla in condizioni di assoluta libertà. Quella libertà i puritani avevabo cercata a B. e trincerata giuridicamente nella loro Carta. Quindi appunto l'intolleranza religiosa: vivere a B. significava accettare il contratto della Carta, e fare come a B. si faceva. "Quelli che non la pensano come noi" sentenziava un pastore, "hanno perfetta libertà di partire, e quanto prima tanto meglio". E i "noi" erano allora i pastori letterati che soli conoscevano la verità; poi erano i cittadini ricchi e non meno istruiti nella Bibbia (all'università di Harvard), che col guadagno dimostravano la loro superiorità. Sotto lo spirito democratico di B. c'era sempre un istinto aristocratico fondamentale: aristocrazia non di privilegio giuridico, ma di valore individuale, economico e morale.

Dal cinquantennio dominato dalla figura di John Winthrop, capo della teocrazia puritana, si trapassa ad un periodo (1684-1760) nel quale gl'Inglesi vogliono ritirare a B. la carta di libertà e sostituirvi il governo diretto autoritario del re. B. reagisce. Piegando, fa il sabotaggio e la diplomazia. Il governatore Andros è indubbiamente una capra nera: calunniato in Inghilterra, è cacciato in prigione a B. Ma dopo il 1689 si transige: governatore regio ma coloniale, burocrazia coloniale. Nell'età dei due Mather (Increase e Cotton) e del diarista Samuel Sewall, l'aristocrazia puritana soccomberà ai blandimenti mondani di Londra: diventerà lealista, monarchica, anglofila. Ma sotto l'eterna B. ricca, aristocratica (poi federalista, snobista, repubblicana) si ricreerà l'eterna B. povera (cioè soltanto agiata) e democratica. La B. che conquista Louisburg ai Francesi (1754-55) vede sorgere il "comune". Ora la gente si raduna nelle chiese per chiedersi se, e fino a qual segno, i Bostoniani siano sudditi del lontano re d'Inghilterra, e a che cosa possa servire questa dipendenza.

Tali questioni avranno la loro risposta nel periodo seguente (1761-1784). In queste due decadi rivoluzionarie, la storia di B. coincide esattamente con quella che si denomina storia degli Stati Uniti. Ogni episodio a B. (determinato dalle personalità degli Adams, del Hancock, del Warren, del Revere), ha un significato nazionale americano permanente. Dal 1761 cominciano le lotte per resistere al Parlamento inglese, che impone le sue tassazioni; nell'ottobre 1768 una guarnigione inglese si stanzia a B.; nel 1770 v'ha un conflitto aperto fra le truppe regie e gruppi di popolani: il cosiddetto massacro di Boston; finalmente il 16 dicembre 1773 un gruppo di cittadini camuffati da Indiani, butta a mare completamente il carico di tè di tre navi. Il generale Guya sbocca in città con forti truppe e scioglie l'assemblea; ma nel 1776 l'artiglieria del Washington giunge sulle alture di Dorchester e il 13 marzo gl'Inglesi abbandonano la città per sempre. L'aristocrazia tradizionale puritana di B. accompagna l'esercito britannico nella ritirata, per dare adito a una gente nuova che affluisce da tutte le città circostanti, gente arricchita nell'avventura marittima, nell'agricoltura, nelle industrie di guerra e di pace.

Se il comune di B. è consacrato alla gloria nell'evo della Rivoluzione, attinge il vero splendore nei tre quarti di secolo che seguono (1785-1859). Le sue famiglie migliori costituiscono allora vere dinastie d'ingegno, di cultura, d'iniziativa, d'eleganza mondana, di spirito civico e civile: i Carey, i Lowell, i Curtis, i Lodge, gli Ames, gli Adams, i Quincey, i Dana. Questa è l'età aurea del porto di B. che manderà le sue fregate, i suoi corsari, le sue navi veloci (clippers) in tutti gli angoli remoti degli oceani. Dopo il '40 i primi piroscafi cercheranno di preferenza i bacini di B. (più vicina di New York all'Europa). Intanto il comune starà liquidando il suo passato intellettuale. Nel campo politico il sentimento aristocratico nuovo e antico prenderà il sopravvento contro il sentimento democratico: in tutto il periodo giacobino jeffersoniano degli Stati Uniti, B. sarà sdegnosamente federalista, conservatrice. La causa è anche locale: cresce la popolazione: i nuovi son nuovi e i vecchi sono vecchi, ma i vecchi sono anche ricchi, colti, eleganti. Nel campo religioso, l'elemento razionale, inerente nel puritanesimo inteso come ricerca intellettuale e rafforzato ora dall'illuminismo europeo, trionferà sull'elemento tradizionale: tutta l'architettura teologica, cosmologica storica del cristianesimo cadrà davanti al pensiero moderno, alla critica superiore. Del vecchio si conserverà soltanto Dio e l'immortalità dell'anima, ma un Dio adattato ai bisogni della buona società. Dal Freeman al Channing, dell'Emerson all'Elliott, l'unitarianismo conquisterà a B. la chiesa, la scuola, l'università (Harvard), l'ambiente mondano. Ci saranno reazioni (Lyman Beecher), ma non varranno. Nel campo letterario ed estetico, B. predominerà da sovrana su tutta l'America anglosassone. Basta pensare ai nomi di: Lowell, Dana, Higginson, Ticknor, Emerson, Agassiz, Prestcott, Parkman, Longfellow, Holmes; basta ricordare le riviste: la North American e l'Atlantic. Un secolo prima la storia politica degli Stati Uniti era storia politica di Boston; ora la storia della cultura americana è la storia della cultura bostoniana.

Giuridicamente il comune finisce nel 1822, quando B. si fa città (il noto sistema unicamerale con mayor elettivo). Ma spiritualmente il comune sopravvivrà alla guerra di Secessione, anch'essa, come quella dell'Indipendenza, proprietà in modo speciale di B. Sono i Garrison, i Sumner, gli Everett, i Daniel Webster, i Wendell Philipps, quelli che non transigeranno col Mezzogiorno Schiavista, che aggiungeranno alle parole l'azione diretta, al contraddittorio il tumulto popolare, opponendo al legalismo la questione morale, all'interesse nazionale e di partito l'idealismo intollerante del vecchio puritanesimo.

B. ha perduto della sua importanza nazionale nel più recente periodo, ma è stata una perdita relativa e non assoluta, dovuta piuttosto al fatto che altre città sono cresciute con ritmo più rapido. Altra cosa poi: nella Nuova Inghilterra il vecchio elemento anglosassone ha ceduto davanti all'immigrazione contemporanea non per decadenza, come si suol dire in certi ambienti nuovi, ma per dispersione. La nazione non poteva venire a B.; B. dunque è andata, è stata chiamata, alla nazione. È vero che nella stessa B. il puritano, soffocato dagli elementi nuovi di origini diversissime, ha fatto casta: si è ritirato dietro le sue porte chiuse, non "si sporca più le mani" nella "politica volgare". B., in conseguenza, è ora una città, semplicemente, fra altre città americane: ed è una città colta e ricca, la quale possiede musei e gallerie magnifiche, importanti enti musicali (tra i quali è meritamente celebre l'orchestra Boston Symphony), una biblioteca pubblica d'una eleganza principesca (decorata dal Sargent e dall'Abbey), nonché istituzioni pubbliche e servizî pubblici modello.

Bibl.: S. A. Drake, The History and Antiquities of Boston, voll. 2, Boston 1854; J. Winsor, The Memorial History of Boston, voll. 4, Boston 1880-1881; C. W. Ernst, Constitutional History of Boston, Boston 1844. Ma v. anche la bibliografia a massachusetts.

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