EL´CIN, Boris Nikolaevič

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

EL´CIN, Boris Nikolaevič (App. V, ii, p. 84)

Michele Sampaolo

Uomo politico russo. Dopo il fallito colpo di Stato messo in atto nell'agosto 1991 dai conservatori, E. si fece attribuire, il 1° novembre 1991, dal parlamento della Repubblica russa i pieni poteri per tentare di risanare la dissestata economia del paese. Da quel momento la sua azione politica, pur volta a guidare il passaggio dal sistema sovietico a un sistema democratico di tipo occidentale, fu connotata da una spiccata propensione ad accentrare il potere e a governare per decreti, provocando numerosi scontri con il parlamento. Il momento più drammatico si configurò nel settembre 1993, quando E. impose lo scioglimento della Duma, piegando con i carri armati dell'esercito la resistenza dei deputati asserragliati nella sede parlamentare. L'8 novembre 1993 E. firmò il testo di una nuova Costituzione da lui promossa, poi sottoposta a referendum popolare per l'approvazione: essa faceva della Russia una repubblica presidenziale fortemente centralizzata, che riconosceva ampi poteri al presidente, cui concedeva un'ampia possibilità di sciogliere il parlamento e comprimere le autonomie locali. Nel giugno 1996 si presentò candidato alle presidenziali, dopo un periodo di assenza dalla vita politica per problemi cardiaci, uscendone vittorioso dopo una dura campagna elettorale caratterizzata da un forte contrasto con la Duma (15 marzo 1996) e da un grave scontento popolare per le difficoltà economiche.

Contro i tentativi nostalgici di ritorno al passato, E. da una parte fu costretto a lasciare spazio alle aspirazioni di indipendenza (non senza subire a volte lo smacco di una sconfitta militare, come nel caso della Cecenia), dall'altra tentò di costruire un riavvicinamento con Stati dell'ex Unione Sovietica come la Bielorussia, il Kirghizistan e il Kazakistan. In politica estera, la necessità di poter contare su aiuti per il riassetto dell'economia russa gli impose ampie intese con l'Occidente e in particolare con gli Stati Uniti, che si concretizzarono nella firma del trattato di disarmo con G.H. Bush (25 gennaio 1993), nell'accordo di denuclearizzazione dell'Ucraina (14 gennaio 1994), nella partecipazione alle riunioni del G7 a Denver (20-22 giugno 1997).

La malattia e le prolungate assenze dalla scena pubblica caratterizzarono il secondo mandato presidenziale di El´cin. La politica russa apparve in molti momenti priva di una guida, soprattutto nei mesi di agosto e settembre 1998, quando il crollo della borsa del 14 agosto rivelò il fallimento degli sforzi del giovane premier S. Kirenko di rilanciare l'economia russa. Stretto fra le agitazioni dei minatori senza stipendio da mesi, e il panico diffusosi a seguito della drastica svalutazione del rublo, E. richiamò al governo V. Černomyrdin, da lui bruscamente allontanato alcuni mesi prima; ma non riuscendo a ottenere il consenso della Duma a maggioranza comunista, dovette accettare un governo di coalizione con la partecipazione dei comunisti, sotto la guida di E. Primakov. Ma tra la fine del 1998 e i primi mesi del 1999 E. cercò di rafforzare la sua posizione rispetto al parlamento. In occasione della guerra della NATO contro la Iugoslavia (marzo-giugno 1999) affidò all'ex premier V. Černomyrdin l'incarico di mediatore; nel maggio 1999, alla vigilia del voto parlamentare sull'avvio di una procedura di impeachment nei suoi confronti, allontanò Primakov sostituendolo con il più fidato S. Stepašin, mentre i suoi avversari nella Duma uscivano sconfitti non avendo raggiunto su nessuno dei capi d'accusa il quorum necessario a procedere contro il presidente. Nell'agosto 1999 E. allontanò dalla carica Stepašin, tre mesi dopo averlo nominato, e lo sostituì con V. Putin, che, alle dimissioni di E. il 31 dicembre 1999, assunse la carica di presidente.

Bibl.: V. Solovyov, E. Klepikova, Boris Yeltsin. A political biography, London 1992 (trad. it. Milano 1992); F. Romeo Guzzetta, I perché di Eltsin, Catania 1994; S. Otfinoski, Boris Yeltsin and the Rebirth of Russia, Brookfield (Conn.) 1995.

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