BOLIVIA

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

BOLIVIA (VII, p. 304; App. I, p. 287)

Riccardo RICCARDI
Mario DI LORENZO
Alberto PINCHERLE

Confini e superficie. - Dopo la guerra del Chaco i confini tra la Bolivia e il Paraguay sono stati fissati (v. cartina) da un collegio arbitrale, secondo quanto era stato previsto dal trattato di pace ratificato dai due paesi il 29 agosto 1938 e formato dai rappresentanti dell'Argentina, del Brasile, del Chile, del Perù, degli Stati Uniti e dell'Uruguay. Tale confine ha assegnato al Paraguay la maggior parte del territorio contestato; una recente misurazione cartometrica ha dato per la Bolivia, entro i nuovi confini, una superficie di 1.085.000 kmq.

Popolazione (VII, p. 312). - Al settembre 1943 è stata calcolata in 3.596.000 ab. (3,3 per kmq.) Alla stessa data le città principali avevano la popolazione che segue: La Paz, 301.000 ab.; Cochabamba, 60.000; Oruro, 50.000; Potosí, 40.000; Santa Cruz de la Sierra, 33.000; Sucre, 30.000; Tarija, 27.000.

Condizioni economiche (VII, p. 308; App. I, p. 287). - In forte regresso, in confronto ai dati del 1931-32, risultano quasi tutte le principali colture nel 1944-45: del granturco (100.000 ha. e 1,5 milioni di q.), del frumento (17.000 ha. e 140.000 q.), dell'orzo (50.000 ha. e 600.000 q.), del caffè (6000 ha. e 25.000 q.). Nello stesso anno la coltura delle patate si estendeva su 70.000 ha. (4.025.000 q. di prodotto), e quella del riso su 12.000 ha. (150.000 quintali). Patrimonio zootecnico nel 1944: bovini, 2.887.000; ovini, 4.414.000; caprini,1.198.000; lama e alpaca, 1.882.000; cavalli, 300.000; asini, 160.000; muli, 250.000; suini, 398.000.

Nella produzione dello stagno, dopo il minimo del 1933, si è avuta una ripresa continua e nel 1935 si ottennero 41.168 t. di minerale concentrato. Nello stesso anno la produzione dell'argento fu di 208.000 kg.; a causa della guerra è cresciuta l'importanza e quindi si è fatta più attiva l'estrazione del tungsteno (2311 t. esportate nel 1945) e dell'antimonio (5535 t. esportate nello stesso anno).

È in costruzione la ferrovia Cochabamba-Santa Cruz de la Sierra; dalla metà del 1944 è stata aperta all'esercizio la linea Santa Cruz-Corumbá (Brasile). Ferrovie nel 1946: 2987 km. Sviluppo delle linee aeree: 5600 km.

Commercio (VII, p. 311; App. I, p. 287). - Tra il 1940 e il 1944 il valore delle importazioni è salito da 93,9 a 146,1 milioni di bolivianos e quello delle esportazioni da 167,2 a 262,4 milioni.

Finanze (VII, p. 317; App. I, p. 287). - Si riportano qui di seguito le cifre dei bilanci dal 1938 al 1947:

Al 31 dicembre 1946 il debito pubblico interno ammontava a 623 milioni e quello estero a 7.125 milioni.

La situazione valutaria del paese è andata migliorando durante la seconda Guerra mondiale e ora può dirsi soddisfacente quantunque nel 1947 la bilancia dei pagamenti sia tornata passiva e si sia dovuto inasprire il controllo dei cambî. Il cambio ufficiale del boliviano è rimasto invariato dal 1944 sulla cifra di 42,42 bolivianos per dollaro; accanto a questo cambio si hanno un cambio dinerenziale di 56,05 bolivianos per dollaro, stabilito con decreto dell'ottobre 1947 per gli acquisti di oro e per una lunga serie di operazioni commerciali, e un cambio libero che, a fine maggio 1948, era di 75,50 bolivianos per dollaro. La parità aurea del boliviano comunicata al Fondo monetario internazionale è di 0,0211588 grammi di fino, pari ad un cambio di 42 bolivianos per 1 dollaro.

Il Banco central de Bolivia, passato nel 1939 sotto il controllo dello stato e riordinato con legge organica del dicembre 1945, svolge, a un tempo, funzioni di istituto di emissione e di banca commerciale con due separate gestioni ed è tenuto a mantenere a fronte dei biglietti emessi una riserva legale costituita per metà da oro e per l'altra metà da effetti commerciali e titoli. Al 31 marzo 1948 aveva in circolazione biglietti per 1.825 milioni (dicembre 1939 = 369 milioni), coperti da una riserva in oro e valute estere di 1.223 milioni. Nel 1937 è stato istituito il Banco Minero e nel 1942 il Banco Agrícola.

Storia (VII, p. 317; App. I, p. 287).

Il trattato firmato a Buenos Aires il 21 luglio 1938 e approvato dall'Assemblea costituente il 10 agosto, e il lodo pubblicato il 10 ottobre dagli stati arbitri (v. sopra) pur attribuendo al Paraguay la maggior parte del territorio contestato, diede alla Bolivia diritti di transito e di punto franco in Puerto Casado. Ma non restituì la pace al paese, travagliato in questo decennio da conflitti interni, dovuti in gran parte a condizioni economico-sociali aggravate dalle ripercussioni della seconda Guerra mondiale.

Il colonnello Germán Busch Becerra, eletto presidente costituzionale dall'Assemblea il 20 maggio, aveva organizzato un ente statale (Yacimientos Petrolíferos Fiscales) per lo sfruttamento dei termni che D. Toro aveva confiscato alla Standard Oil Company of New Jersey; nell'aprile e nel maggio proibì la propaganda di dottrine politiche straniere (comuniste e nazifasciste) e cercò di fomentare la creazione di sindacati operai. Il 30 ottobre 1938 fu approvata la nuova costituzione, che attribuiva al presidente il potere esecutivo e la nomina dei ministri e del vicepresidente.

I trattati internazionali e l'elezione del presidente erano sottoposti alla ratifica del Congresso, depositario del potere legislativo, e composto di una Camera dei deputati (eletti a suffragio diretto ogni 4 anni, rinnovabili per metà ogni due) e del Senato, composto di 3 membri per dipartimento, eletti per 6 anni, rinnovabili per un terzo ogni due: alla Camera spettava l'iniziativa in materia finanziaria e il diritto di mettere in istato d'accusa, davanti al Senato, le alte cariche dello stato. La nomina dei magistrati inferiori spettava alla Corte suprema, composta di 10 membri eletti dal congresso per 10 anni, con giurisdizione di corte costituzionale.

Nel febbraio 1939 il Busch autorizzò un piano di colonizzazione, con immigrati europei (specialmente polacchi) nella regione di Cochabamba; numerosi erano i profughi ebrei che giungevano, o tentavano di entrare, in Bolivia, muniti di visti consolari non sempre concessi regolarmente o senza corruzione. Scoppiò lo scandalo nel maggio, quando già il Busch, di fronte alla crescente irritazione, aveva assunto i pieni poteri. Altre misure - tra cui l'avocazione allo stato dell'istruzione in tutti i gradi e un accordo con la Germania che si sospettò concluso per l'invio di oro - accrebbe il malcontento. Il 23 agosto, il Busch fu trovato ucciso da un colpo di rivoltella: suicida, si disse ufficialmente.

Assunse la presidenza provvisoria il ministro della Guerra, Carlos Quintanilla che indisse, per il marzo 1940, le elezioni. Il nuovo presidente, Enrique Peñaranda, che assunse il potere il 15 aprile, dovette sventare due tentativi rivoluzionarî, nel marzo e nel luglio.

Stipulati un trattato con l'Argentina per il petrolio e la costruzione d'una ferrovia, un patto di non aggressione Pol Chile (gennaio 1941), la Bolivia partecipò alla Conferenza dei paesi del Rio de la Plata, in Montevideo, che stabilì un trattamento preferenziale per le merci in transito, e concluse accordi con gli Stati Uniti per la vendita di minerali "strategici" (tra cui stagno e tungsteno).

Ma i prezzi concordati furono ben presto superati dal rialzo generale e l'aumento del costo della vita annullò quello delle mercedi, già bassissime, degli operai, tutti indios: per cui l'indigenismo è problema, non solo razziale, ma soprattutto economico-sociale. Il malcontento era anche fomentato da agitatori tedeschi. Schieratasi a fianco degli Stati Uniti nel dicembre, la Bolivia ottenne da questi un prestito di 25 milioni di dollari per costruzioni stradali, lo sviluppo industriale, il finanziamento di acquisti negli Stati Uniti e la stabilizzazione dei cambî; ma il congresso costrinse i ministri a dimettersi e approvò, con un solo voto di maggioranza, l'accordo con la Standard Oil Company per un'indennità di 1.750.000 dollari per i terreni confiscati nel 1937. Nonostante un aumento nel prezzo dei minerali, le agitazioni operaie continuarono con conflitti e fucilazioni ("massacro di Cativi", dicembre 1942). La dichiarazione di guerra alla Germania (aprile 1943) permise al governo di militarizzare i minatori. Nel giugno si concluse un accordo col Brasile, mentre la richiesta di un "accesso al mare" suscitava proteste e sospetti nel Chile. Ma nel dicembre, approvata dal congresso la dichiarazione di guerra, profittò del malcontento il gruppo di ufficiali nazionalisti (Movimiento Nacionalista Revolucionario) che, sotto V. Paz Estenssoro, il 20, costrinse Peñaranda a fuggire. La Junta de Gobierno presieduta dal maggiore Gualberto Villaroel destò tuttavia i sospetti degli Stati Uniti, fatti proprî dal comitato interamericano di Montevideo per la difesa politica del continente; solo dopo le garanzie date, fra l'altro allontanando dal governo il Paz e altri fautori della Germania nazionalsocialista, il riconoscimento delle altre repubbliche e del Regno Unito venne concesso nel giugno 1944. Nel luglio, tra gravi turbolenze, si fecero le elezioni alla costituente, che il 6 agosto elesse presidente della repubblica il Villaroel. Ma un ribasso del 30% sul prezzo dei minerali di tungsteno, fu un grave colpo per l'industria mineraria. Per i moti di Oruro, nel novembre, sedati nel sangue (con l'esecuzione, tra altri, dell'ex capo di stato maggiore, generale D. Ramos), per la formazione di un nuovo ministero (in cui il Paz riebbe il portafoglio delle finanze) e la scoperta, nei monti intorno a La Paz, dei cadaveri di due senatori dell'opposizione, si aggravò ancora la tensione. Il Villaroel sfuggì a un attentato il 12 marzo 1945; nel giugno i fuorusciti di varî partiti formarono, in Santiago del Chile, il Frente democrático boliviano sotto la direzione di F. Guachalla già ambasciatore a Washington. Invano il governo cercò di acquistare simpatie, stabilendo relazioni diplomatiche con l'URSS (19 marzo 1945) e rompendo quelle con la Spagna (28 settembre). Le elezioni del 5 maggio 1946 diedero al governo una debole maggioranza; le misure poliziesche non frenarono l'opposizione. Il 18 scoppiò la rivoluzione: il 20 fu assalito il palazzo presidenziale, il Villaroel, ferito, defenestrato e squartato dalla folla, venne appiccato a un lampione.

Il 22, sotto la presidenza di Nestor Guillén, decano dei giudici della Corte suprema, si formò un governo provvisorio. Appena riconosciuto, concluse i lunghi negoziati con gli Stati Uniti per un nuovo contratto di vendita dello stagno e, autorizzato il ritorno degli esuli, preparò elezioni libere. Queste, il 5 gennaio 1947, diedero a Enrique Herzog, della Unión Social Republicana, una debole maggioranza su F. Guachalla, candidato di una coalizione di liberali (Acción democrática e Partido revolucionario). Lasciata la decisione al congresso, questo, ritiratosi il Guachalla, convalidò, il 9 marzo, l'Herzog che il giorno seguente entrò in funzione, con un ministero del suo partito, avendo gli altri rifiutato di collaborare. Tra marzo e agosto furono stipulati con l'Argentina accordi economici.

Bibl.: L. Linke, Andean Adventure: a social and political Study of Columbia Ecuador and Bolivia, Londra 1944.

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