BIERUT, Bolesław

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)

BIERUT, Bolesław


Presidente della repubblica polacca, nato il 18 aprile 1892 a Rura Jezuicka (Lublino) da famiglia di piccoli agricoltori. Espulso, giovanetto, da tutte le scuole zariste, per motivi politici, completò privatamente la propria educazione. Svolse attività sociale nella organizzazione patriottica progressista Przyszłość (L'avvenire) e poi nella frazione di sinistra del Partito socialista polacco. Dopo la fine della prima Guerra mondiale divenne uno dei pionieri del cooperativismo in Polonia e assertore delle più ardite idee di giustizia sociale. Condannato per questo nel1933 a sette anni di prigione, vi fu sorpreso dalla guerra contro la Germania, alla quale chiese di partecipare come volontario, ma le autorità governative respinsero la sua domanda. Uscito di carcere nei giorni tragici del settembre 1939 raggiunse Varsavia dove partecipò alla eroica difesa della città contro i Tedeschi. Trascorse i primi anni dell'occupazione nazista a Minsk, in Bielorussia da dove si trasferì a Varsavia, per mettersi alla testa del movimento di resistenza tendente ad unire tutte le forze popolari nella lotta antitedesca; tale riunione si realizzò nella notte di San Silvestro del 1943 con la costituzione del Consiglio nazionale del popolo (Kraiowa Rada Narodowa), parlamento clandestino che fu il primo organo del nuovo stato polacco e del quale Bierut fu presidente dal luglio 1944, fino alla prima seduta del parlamento di Varsavia, dopo la fine della guerra. Il 5 febbraio 1947 fu eletto presidente della repubblica polacca. Dal 2 settembre 1948 anche segretario del partito comunista polacco dopo la sconfessione di W. Gomulka.

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