BIRMINGHAM

Enciclopedia Italiana (1930)

BIRMINGHAM (A. T., 47-48)

Arthur POHAM
Herbert John FLEURE
Luigi Villari

Una delle maggiori città dell'Inghilterra, situata nella parte nord-occidentale della contea di Warwick, ma allargatasi ormai fin dentro la contea di Stafford da un lato e quella di Worcester dall'altro. È edificata sull'arenaria rossa, il cosiddetto New Red Sandstone, tra i 60 e i 200 metri s. m., e copre un'area di 174 kmq. La circonda, soprattutto a sud-est e a nord-est, un anello di centri suburbani d'abitazione e verso ovest e nord-ovest un buon numero di nuovi centri industriali; è caratteristica, in confronto alle altre città industriali dell'Inghilterra, per la sua posizione relativamente elevata.

Anticamente il territorio era occupato da foreste e luoghi di caccia. L'invasione anglo-sassone vi arrivò tanto dal sud quanto dall'est, e attorno al Bull Ring si costituì un centro abitato anche prima della conquista normanna. Il Domesday Book di Guglielmo I fa menzione di 16 luoghi abitati, situati entro i limiti della odierna città: uno di questi diede il nome a Birmingham. Questa già nel 1166 aveva al Bull Ring un mercato, concesso con patente. La città è indicata su una carta del 1300, e a quell'epoca fu riedificata la chiesa di S. Martino sul Bull Ring; gli antichi registri di tasse dimostrano come Birmingham fosse già allora il centro maggiore del paese, per quanto ancora di modesta importanza. Nel sec. XVI era una città di mercato, costituita da una sola lunga strada, con alcuni ben costrutti edifici. Gli abitanti esercitavano in gran parte il mestiere del fabbro utilizzando il ferro proveniente dalle contee di Warwick e di Stafford, e il carbone di quest'ultima. In progresso di tempo la città divenne famosa per la produzione d'ogni sorta di oggetti di metallo: spade, cassette, pomi di bastone, bottoni, viti, ecc.

Essendo essa ancora governata a regime feudale e non costituita in città corporativa, non fu applicato a Birmingham il decreto che vietava ai sacerdoti non conformisti di stabilirsi in città, cosicché questa accolse molti profughi, anche ebrei, che contribuirono ad accrescerne la prosperità e a darle un particolare carattere.

Le officine stabilite qui, verso la fine del sec. XVIII, da Matteo Boulton e da Giacomo Watt, divennero famose nella storia del mondo moderno, anzi la bottega originaria di Giacomo Watt fu recentemente trasportata a Londra nel Museo imperiale delle scienze. Sui primi del sec. XIX Birmingham era già città importante, collegata per mezzo di canali con le contee di Stafford e di Worcester, con lo Shropshire, con il sud e con l'ovest. Divenne circoscrizione elettorale solo nel 1838. La città si estese rapidamente tra il 1850 e il 1870, ma senza un piano regolatore e con meschine costruzioni. Nel 1875 Giuseppe Chamberlain, che divenne poi notissimo uomo politico, aprì una nuova e larga strada in un quartiere già malsano, gettando così le basi per un nuovo piano regolatore della città, che ora sta intensamente sviluppandosi. Nel 1891 si attuò un grandioso progetto per portare a Birmingham l'acqua dalle alture di Rhayader nel Galles occidentale. La posizione di Birmingham su una zona spartiacque ostacola la distribuzione dell'acqua e l'eliminazione dei rifiuti, e perciò rende difficile il miglioramento delle condizioni igieniche.

Nel 1921, dopo l'allargamento della città, la popolazione era di 919.444 ab. L'area centrale (1300 ettari) ha uno scarso numero di abitanti stabili.

La materia prima per gl'impianti metallurgici di Birmingham fu data in origine dal legname, che era abbondante nei boschi, e da una sabbia fine, che serve nella fusione del metallo. Il censimento del 1921 registra 126.639 operai metallurgici, tra i quali vanno inclusi numerosi lavoratori dell'ottone; circa 1/6 di essi è impiegato nella lavorazione dei metalli preziosi. L'industria dell'ottone dipende unicamente dall'importazione del metallo grezzo, che viene fuso presso i porti di sbarco (v. swansea) per diminuire il prezzo di trasporto. Birmingham si è specializzata soprattutto nella fusione dei metalli, per la quale ha adoperato fino a poco fa il carbone naturale estratto sul posto. Anche le industrie del ferro e dell'acciaio dipendono da materia prima di lontana provenienza, perché da un pezzo è cessata la lavorazione di minerale grezzo a Birmingham. Le antiche manifatture, come p. es. quella delle parti metalliche delle selle, furono trasportate già da tempo a Walsall, le fabbriche dei chiodi a Dudley, ecc. In quella vece, la produzione di fucili (durante la guerra di secessione americana Birmingham fabbricò 770.000 fucili per gli Stati Uniti; nella guerra mondiale la produzione bellica di Birmingham fu colossale), di pezzi di rifinitura d'ogni genere, di un'immensa varietà di oggetti metallici, è divenuta così intensa, che Birmingham, benché non sia in una situazione geografica molto favorevole, è diventata un importantissimo centro ferroviario, con due linee dirette per Londra di km. 180. Le ferrovie sono coadiuvate da canali e costituiscono, insieme con l'abilità degli operai, e con l'esperienza degli uomini d'affari, i grandi fattori della prosperità di Birmingham. Le industrie più recenti sono quelle degli autoveicoli e della gomma, e vi sono ancora numerose fabbriche di oggetti in cuoio, alcune fabbriche di vetro e un certo numero di industrie chimiche. Sono specialità di Birmingham le penne d'acciaio.

Birmingham è notissima come centro della Società degli amici (o quaccheri) e delle chiese non conformiste. Fu patria del cardinale Giovanni Enrico Newman, di cui si risente ancora l'influenza ha un arcivescovado cattolico romano. La città ottenne nel 1905 un vescovado anglicano con la chiesa di S. Filippo, costruita su disegni di un alunno di sir Christopher Wren.

Bibl.: Handbook for Birmingham, a cura della British Association for the Advancement of Science, 1913.

Monumenti. - L'importanza artistica di Birmingham data solo dal sec. XIX e trae origine dalla stretta relazione della città col movimento "preraffaellita" mediante l'influenza di sir Edward Burne-Jones, che vi ebbe i natali.

Nella cattedrale, costruita nel 1710 da Thomas Archer alunno di sir John Vanbrugh, e nella chiesa di S. Martino si trovano alcune vetrate disegnate da Burne-Jones e da William Morris, e nella Feeney Art Gallery, annessa al Corporation Museum and Art Gallery, si ammirano gli arazzi rappresentanti la Ricerca del santo Graal disegnati parimenti dai due detti artisti. Nella stessa galleria la scuola preraffaellita è ben rappresentata dalle pitture: Beata Beatrix di D. G. Rossetti; La fanciulla cieca e L'obolo della vedova di sir John Millais; The Last of England ed Elia e il figlio della vedova di Ford Madox-Brown; La stella di Betlemme e La storia di Pigmalione di sir E. Burne-Jones; nonché da una grande raccolta di disegni dei medesimi autori. Vi è pure una bella serie di quadri a olio e d'acquarelli di David Cox, nato a Birmingham e di acquarelli del Turner, del Bonington, del Cotman, del De Wint, del Varley, di F. Walker, e parecchie pitture di artisti più moderni. Dipendente dal "Museum and Art Gallery" a circa due miglia dalla città, è la Aston Hall, dimora costruita per sir Thomas Holte nel 1618-1635, con una bella scala di quercia, con pareti decorate in legno, un bel camino e notevoli soffitti.

Bibl.: G. A. Auden, Birmingham and the neighbourhood, Birmingham 1913; I. P. Brodhurst, Worcester, Malvern and Birmingham (Cathedrals, Abbeys and famous Churches), Londra 1925.

Istituti di cultura. - L'università ebbe i suoi inizî nel Mason College, fondato nel 1880 dal ricco industriale e filantropo di Birmingham sir Josiah Mason: nel 1900 il collegio fu convertito in vera e propria università con Charter Reale, in parte per iniziativa di Joseph Chamberlain (v.). Essa comprende le facoltà di lettere, scienze, medicina, legge e commercio, e alcune sezioni speciali per la pedagogia, la sociologia e varî rami dell'industria. Vi sono circa 200 professori e 1400 studenti. Le facoltà di lettere, medicina e legge sono nel vecchio Mason College nel centro della città, mentre le altre sono nei nuovi grandiosi locali a Bournville a 3 km. dal centro. La biblioteca universitaria contiene 150.000 volumi. Gli studenti non sono obbligati a risiedere nell'università come a Oxford e Cambridge, ma esistono varî alberghi dove essi possono essere alloggiati.

Nel sobborgo di Selly Oak presso Birmingham vi sono cinque collegi associati di carattere confessionale per studî religiosi, pedagogici, missionarî ecc., i quali sono stati fondati e sono mantenuti da privati benefattori.

La King Edward's School è una delle più antiche Public Schools (collegi-convitti secondarî) dell'Inghilterra, essendo stata fondata dal re Edoardo VI nel 1552. L'istituto è diviso in quattro scuole (due maschili e due femminili) e conta in tutto circa 2800 alunni. Il programma è classico e scientifico.

Storia. - Per quanto l'aspetto della città sia del tutto moderno, essa è di origine assai antica; è menzionata, nel Domesday Booh col nome di Bermingeham, e nel sec. XIV William de Bermingham era "lord of the manor", della località. A suo padre erano stati confiscati i beni per aver egli combattuto con Simone de Montfort e con i baroni, contro Enrico III, ma William de Bermingham li riebbe in premio della sua partecipazione alle guerre di Francia. Nel sec. XVI i de Bermingham perdettero il feudo per l'accusa di tradimento, ed esso passò alla Corona. Durante la guerra civile Birmingham appoggiò il parlamento e vi si fabbricarono armi per Cromwell, epperò fu presa e saccheggiata dal principe Rupert nel 1643. In seguito la vita della città fu tranquilla; la sua storia non è che la storia del suo rapido sviluppo industriale; al principio del sec. XVIII Birmingham era ancora una cittadina di circa 5000 abitanti. Nel 1791 vi scoppiarono i tumulti detti di Chiesa e Re. I Nonconformisti, soprattutto gli Unitarî, che erano capeggiati dal dottor Priestley, avevano promosso un'assai vivace agitazione contro la loro esclusione dai diritti politici; il 14 luglio 1791 i liberali di Birmingham vollero celebrare l'anniversario della presa della Bastiglia, e ciò provocò un'insurrezione nelle classi popolari in nome del re e della Chiesa anglicana, insurrezione che era istigata da persone di classe più elevata. Gli Unitarî furono aggrediti, la loro chiesa e molte delle loro case, fra cui quella del Priestley, furono distrutte. Infine intervenne la truppa che ristabilì l'ordine e quattro degli arrestati furono poi impiccati; ma il Priestley dovette emigrare agli Stati Uniti. Birmingham ebbe parte attiva nell'agitazione per la riforma elettorale del 1831-32, ma per il fermo atteggiamento del capo partito Thomas Attwood fu evitato ogni spargimento di sangue. Vi furono invece disordini abbastanza gravi al tempo dell'agitazione cartista (1839), che nelle giornate del 4 e 15 luglio assursero un vero carattere rivoluzionario; e poi nel 1867 contro i cattolici irlandesi.

Bibl.: J. A. Langford, A Century of Birmingham Life 1741-1841, Birmingham 1868; Modern Birmingham and its institutions, 1841-1871, Birmingham 1873; T. C. Bunce, History of the Corporation of Birmingham, Birmingham 1885.

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