Biotecnologia

Dizionario di Medicina (2010)

biotecnologia


Tecnologia che utilizza microrganismi o colture di cellule eucariotiche per la produzione di sostanze d’impiego industriale o di interesse alimentare o farmacologico. Nel campo alimentare, oltre alle produzioni tradizionali per via fermentativa (vino, birra, aceto), si sono sviluppati processi microbiologici per l’ottenimento di alimenti da fonti non convenzionali. Nel campo farmacologico i processi biochimici sviluppati in scala industriale riguardano essenzialmente la produzione di vitamine e di antibiotici; l’ossidrilazione microbica ha consentito la preparazione del cortisone e della diidrossifenilalanina (usata nel morbo di Parkinson) e, analogamente, gli attuali sistemi di preparazione delle prostaglandine prevedono l’impiego di stadi di sintesi chimica e biochimica. In tempi più recenti particolare interesse è stato rivolto alla produzione di enzimi, largamente usati come catalizzatori di reazioni chimiche, nella conservazione di prodotti alimentari, come mezzi diagnostici o terapeutici (➔ enzima). Il termine è anche impiegato per i processi nei quali le tecniche di ingegneria genetica sono state usate per ottenere nuovi organismi: per es., ceppi batterici che sono in grado di produrre su scala industriale sostanze quali l’insulina umana, l’interferone, l’ormone della crescita, ecc.

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