Biblioteca

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2006)

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Massimo Menna

Alla fine degli anni Novanta del 20° sec. le innovazioni tecnologiche, sempre più diffuse, e i nuovi sistemi operativi che sono stati prodotti dalle industrie del settore, avevano già imposto di riconsiderare il profilo funzionale, ma anche istituzionale, delle biblioteche. Esse si vanno ormai qualificando come luoghi finalizzati a soddisfare una domanda sempre più diversificata che proviene da quello che si può definire un vero e proprio mercato della comunicazione: un insieme di attività che si articolano sul patrimonio librario e documentario connotate dal requisito dell'informazione. Resiste ancora, comunque, l'idea di una b. 'egocentrica', slegata dalle altre, in cui prevalgano i particolarismi piuttosto che la visione sistemica, ma il diffondersi delle risorse elettroniche e dei consorzi tra b. spinge in direzione opposta. È possibile ricostruire il quadro nazionale della situazione delle b. italiane e delle sue diverse tipologie (pubbliche, universitarie, statali, scolastiche, ecclesiastiche, private ecc.), anche se è necessario monitorare continuamente l'insieme dei dati organici presenti nell'Anagrafe delle Biblioteche Italiane - base dati presente nel Servizio bibliotecario nazionale (SBN). Sono presenti in questo archivio notizie che riguardano 15.589 b., tra cui anche la b. dell'Istituto della Enciclopedia Italiana.

La base dati è stata rinnovata potenziando i campi di ricerca per accrescere le informazioni sulle b. quali, per es., indirizzo Internet e indirizzo di posta elettronica. In particolare con la nuova base dati è possibile conoscere anche la destinazione sociale della b., l'accessibilità ai portatori di handicap, i sistemi di b., i fondi speciali e gli spogli di materiale bibliografico. L'appartenenza amministrativa, le caratteristiche delle raccolte librarie e del bacino d'utenza sono alla base della classificazione delle b., definita dalla norma UNI EN ISO 2789/1996. Alle due b. nazionali centrali, che hanno sede a Roma e a Firenze, responsabili dell'acquisizione e della conservazione di esemplari di tutti i documenti significativi editi in Italia (b. ufficialmente di deposito legale), si affiancano le b. di istituto di educazione superiore, che offrono servizi principalmente a studenti e docenti nelle università e in altri istituti educativi di livello superiore, e possono anche svolgere funzioni di b. di pubblica lettura.

Nell'Anagrafe risultano 2145 b. che rispondono a questa tipologia e sono appartenenti a istituti universitari sia statali sia privati, pari al 17,6% delle b. censite. A queste seguono le b. speciali, che sono autonome specializzate in una disciplina o in un campo della conoscenza. Ne risultano 3422, pari al 28,1%. Le altre importanti b. non specializzate sono di cultura generale, né b. di un istituto di istruzione superiore né b. nazionali, sebbene possano svolgere le funzioni di queste ultime per una determinata area geografica. In Anagrafe risultano 1297 b. importanti non specializzate pari al 10,7% delle b. censite. Le b. di pubblica lettura sono b. al servizio di una comunità locale o regionale piuttosto che di una comunità nazionale. Risultano presenti 5292 b. pubbliche pari al 43,5% di quelle censite, dipendenti soprattutto dall'amministrazione comunale. La distribuzione delle b. secondo la tipologia funzionale sottolinea caratteristiche peculiari all'interno dei vari contesti regionali. Nel Lazio e in Toscana la quantità delle b. specializzate - rispettivamente il 54,5% e il 42,7% - supera ampiamente quella delle pubbliche - rispettivamente il 24,7% e il 30,2%. Ciò si spiega se si va a considerare che il 68,4% delle b. specializzate dipende da enti ecclesiastici o da altri enti culturali pubblici o privati e che nel Lazio e in Toscana la percentuale delle b. appartenenti a tali enti è rispettivamente del 40% e del 33%. In Valle d'Aosta, Basilicata e nel Molise, la percentuale delle b. pubbliche è molto elevata - rispettivamente del 77,6%, 79,8%, 87,8% - dal momento che non sono presenti b. di insegnamento superiore. A differenza che in altri Paesi, in Italia non sono chiaramente individuabili le singole competenze nella raccolta ed elaborazione di dati sull'organizzazione bibliotecaria nazionale: nessun ente è specificamente preposto a tale attività, né è possibile affermare che esista nel breve periodo la possibilità della ripartizione dei compiti in questo senso tra organismi diversi.

Il particolare assetto del nostro sistema bibliotecario - la cui principale caratteristica rimane probabilmente quella di essere solo da alcuni anni un sistema - induce a pensare che difficilmente un unico organismo possa gestire da solo un'attività tanto complessa, all'interno di un quadro molto frammentato di competenze. Alcuni istituti quali, per es., l'ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) e altri soggetti in rappresentanza di Stato e di Regioni sono al lavoro per costituire un sistema informativo con il fine di perfezionare i rilevamenti statistici riguardanti le istituzioni culturali e per diffonderne i risultati a livello nazionale e internazionale perseguendo l'obiettivo che in futuro si possa disporre di dati completi e aggiornati, raccolti in forma metodologicamente corretta.

Da alcuni anni la rete SBN si è consolidata come la più grande rete pubblica di b. in Italia, sia per il numero delle b. partecipanti, sia per l'aumento considerevole dei dati del catalogo. Recentemente l'ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche) ha progettato ed evoluto il sistema dell'Indice SBN traendo origine dalle indicazioni fornite dal Comitato di coordinamento nazionale che ha individuato l'esigenza di rendere l'Indice una vera e propria infrastruttura per i servizi bibliografici nazionali. Gli obiettivi principali dichiarati nel progetto Evoluzione dell'Indice SBN (http://www.iccu.sbn.it) sono stati i seguenti:

(1) il rinnovamento tecnologico dell'hardware e del software sia di base sia applicativo con passaggio su piattaforma UNIX, utilizzo del protocollo di trasmissione TCP/IP e di middleware standard di mercato (un software che permette la connessione tra applicativi altrimenti separati tra di loro), programmazione a oggetti, utilizzo di XML, adozione dello standard UNICODE;

(2) la razionalizzazione, integrazione e ristrutturazione delle basi dati esistenti (moderno, antico e musica) agli inizi del 21° sec. separate e pertanto contenenti informazioni duplicate sui vari archivi; aggiunta di nuovi campi al fine di rendere possibile la gestione di nuovi materiali (per es., grafico, audiovisivo, dati elettronici) e offerta di nuovi servizi alle b. integrando, nell'unica base dati, archivi di supporto, quali authority file;

(3) l'apertura dell'Indice SBN a sistemi di gestione della b. non SBN che utilizzino i più diffusi formati bibliografici (UNIMARC, MARC21) mediante la realizzazione di un'interfaccia standard di colloquio che consenta di dotare altri applicativi del colloquio con l'Indice allargando in tale modo l'influenza e la distribuzione dei servizi offerti dal sistema centrale e la relativa utenza;

(4) la gestione di livelli di cooperazione diversificati: ciascun Polo potrà scegliere il proprio livello di partecipazione al SBN (solo cattura dei dati, localizzazione del proprio posseduto, inserimento di nuove catalogazioni, correzione);

(5) lo sviluppo di nuove funzionalità, quali la catalogazione derivata (possibilità di importare dati bibliografici da altre basi dati) e la catalogazione a blocchi (riversamento in Indice di archivi bibliografici precedentemente costituiti, con confronto dei dati);

(6) lo sviluppo di funzioni di governo e monitoraggio sia delle prestazioni del sistema, sia dell'incremento delle basi dati, che saranno disponibili direttamente agli utenti anche periferici, ed elaborazione di strumenti di intercettazione dei duplicati.

Dal punto di vista organizzativo e della realizzazione, è stata posta come esigenza imprescindibile che il nuovo Indice garantisca, accanto alla nuova modalità di colloquio, anche l'attuale, in modo da consentire ai Poli SBN - insieme di b. che partecipano dello stesso Centro di elaborazione dati - di continuare a lavorare con gli attuali software e protocolli di comunicazione, senza alcuna necessità di modifica, ottenendo dal nuovo Indice le funzionalità esistenti, e di decidere liberamente il momento più opportuno per il passaggio a un nuovo applicativo di Polo che sfrutti più ampiamente le più recenti funzionalità. Per quanto riguarda il software di Polo, l'ICCU ha adeguato al nuovo Indice l'applicativo SBN UNIX in architettura client/server che, avendo una piattaforma tecnologica più avanzata e flessibile rispetto ai precedenti applicativi, li sta gradualmente sostituendo presso i Poli già attivi e potrebbe costituire per i nuovi uno strumento di partecipazione alla rete in grado di offrire, oltre agli attuali vantaggi (interfaccia grafica, facilità di uso, piattaforma aperta), anche le nuove funzionalità ottenute con il progetto di evoluzione dell'Indice SBN. Agli inizi del 2005 i Poli SBN erano 58 e le b. partecipanti 2462. Ormai la consistenza del catalogo collettivo nazionale è di 8,5 milioni di titoli per un totale di 2,5 milioni di autori e di 30 milioni di localizzazioni di esemplari. Dalle statistiche relative si può conoscere il numero di ricerche sull'OPAC (On line Public Access Catalogue) dell'Indice disponibile su Internet: vengono compiute in media 45.000 ricerche bibliografiche giornaliere. La valorizzazione dell'Indice avverrà anche attraverso la creazione di un authority file nazionale per gli autori e i titoli uniformi delle opere. I dati estratti dal catalogo collettivo SBN, verificati e rielaborati sulla base degli standard nazionali e internazionali, sono in corso di riversamento in Indice per essere messi a disposizione delle b. della rete SBN, mentre la loro diffusione è prevista anche in formato UNIMARC per favorire gli scambi internazionali. Da tempo presso l'ICCU è stato costituito un gruppo interistituzionale sui metadati per seguire l'evoluzione a livello internazionale delle scelte per la descrizione e la gestione delle risorse digitali. Sono state realizzate sin dal 2001 alcune modifiche delle procedure di riversamento della base dati Musica nell'Indice per agevolare le attività di aggiornamento con i record inviati dalle diverse b. che utilizzano la procedura per descrivere e recuperare importanti fondi musicali. Si sono conclusi anche importanti accordi per SBN a livello internazionale con la rete statunitense del Research Libraries Group (RLG) per l'acquisizione di record SBN (circa 130.000); con il Consortium of European Research Libraries (CERL), formato da diversi Paesi europei, cui partecipa ora anche l'Italia, per la creazione del catalogo del libro antico in Europa (per gli anni 1455-1831 circa), la HPB Database (Hand Press Book Database), alimentata anche con i record che l'ICCU ha fornito al Consorzio. L'ICCU contribuisce nel Consorzio alla creazione delle liste di autorità della base dati del libro antico relative agli autori, ai tipografi, agli editori e ai luoghi di stampa, utilizzando la lista dei tipografi della base dati delle edizioni del 16° sec., EDIT 16, realizzata per il censimento delle edizioni italiane del Cinquecento. In rete è a disposizione dal 2005 anche la visibilità delle marche editoriali, fondamentale supporto per la conoscenza materiale del libro antico. Relativamente allo sviluppo della catalogazione dei manoscritti, l'impegno comune tra importanti b. di conservazione, alcune università, la Commissione di indici e cataloghi del Ministero per i Beni e le Attività culturali e l'ICCU ha consentito di fissare gli standard per la descrizione uniforme del manoscritto e per la bibliografia sui manoscritti. Sulla base di tali standard sono stati aggiornati nel 2001 i software dei due progetti Manus e BibMan. Sono stati sviluppati dal 2004 software in grado di importare basi dati realizzate con applicativi diversi nel sito web di Manus - banca dati di SBN. È il caso del data base Codex della Regione Toscana attraverso il quale la SISMEL (Società Internazionale per lo Studio del Medioevo Latino) sta realizzando il censimento dei manoscritti datati delle b. italiane. Dal 2005 è iniziata l'importazione delle descrizioni di circa 8000 manoscritti della Biblioteca ambrosiana, dopo la produzione del software di conversione; di questi circa 1600 sono già consultabili in Manus on-line. Con l'implementazione di funzionalità delle procedure di Manus e le nuove condizioni idonee alla catalogazione dei palinsesti greci, si è concluso il progetto europeo Rinascimento virtuale, disponibile in rete. Con il secondo software si è costituita la base dati di bibliografia dei manoscritti in alfabeto latino posseduti dalle b. italiane (BibMan), alla quale partecipano circa 60 b. che hanno raccolto circa 60.000 citazioni controllate e normalizzate. Nel 2001, nell'ambito della iii Conferenza nazionale delle biblioteche, è stato ufficialmente avviato il progetto denominato Biblioteca digitale italiana (BDI). Nello stesso anno è stato istituito un Comitato guida con il compito di raccordare le iniziative di livello nazionale con il contesto comunitario e internazionale. Pertanto, in linea con iniziative di altri Paesi europei, il primo progetto nell'ambito della BDI ha contemplato la scansione in formato immagine dei cataloghi storici delle b. pubbliche italiane. L'ICCU, inoltre, su indicazione del Comitato guida, è stato incaricato di realizzare un censimento dei progetti di digitalizzazione conclusi, o in fase di elaborazione, sia per evidenziare le attività svolte, sia per evitare duplicazioni. In linea con altri Paesi europei, si è realizzato un network a carattere turistico-culturale per offrire all'utenza, in modo strutturato, tutte le risorse digitali e quelle bibliografiche tradizionali di più grande importanza. Il Portale della Biblioteca Digitale Italiana e Network Turistico Culturale (http://www.internetculturale.it) propone un sistema di accesso integrato alle risorse digitali e tradizionali di b., archivi e altre istituzioni culturali italiane, promuovendo e valorizzando la conoscenza e la fruibilità del patrimonio turistico-culturale sia a livello nazionale sia internazionale. Gli utenti della rete possono fruire nel Portale di un insieme di informazioni di natura didattica, professionale e istituzionale riguardanti i beni culturali italiani e le attività cui fanno riferimento. Il Portale offre all'utente la possibilità di avviare una ricerca secondo le proprie esigenze, accedendo sia alle informazioni bibliografiche sia ai contenuti digitali provenienti da diverse fonti informative.

bibliografia

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Authority control: definizioni ed esperienze internazionali, Atti del Convegno internazionale, Firenze 2003, a cura di M. Guerrini, B.B. Tillett, Firenze 2003.

Gestire il cambiamento: nuove metodologie per il management della biblioteca, a cura di G. Solimine, Milano 2003.

M. Muscogiuri, Architettura della biblioteca: linee guida di programmazione e progettazione, Milano 2004, 20052.

G. Solimine, La biblioteca: scenari, culture, pratiche di servizio, Roma 2004, 20052.

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