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Enciclopedia Italiana - V Appendice (1991)

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Giovanni Solimine

(VI, p. 942; App. I, p. 272; II, I, p. 396; IV, I, p. 270)

La trasformazione del ruolo e della fisionomia subita dalla b. nel corso degli ultimi anni è uno degli aspetti del notevole rinnovamento che ha investito in questo periodo il settore terziario, al cui interno è divenuto sempre più rilevante il peso dei servizi di informazione e documentazione: in quella che è stata definita ''società dell'informazione'' i processi di trasmissione delle conoscenze assumono un ruolo centrale nelle strategie di sviluppo complessivo della comunità, in particolare come supporto al progresso scientifico. Ne è derivata anche una valorizzazione, specie nei paesi più avanzati, delle professioni legate all'intermediazione dell'informazione, come quella di bibliotecario e di documentalista.

A fronte di questi impegni e dell'enorme crescita e della rapidità di sviluppo della produzione editoriale e scientifica, nelle b. è maturata la consapevolezza che nessuna struttura, presa individualmente, possa ritenersi autosufficiente. Nello stesso tempo, l'introduzione delle nuove tecnologie ha profondamente innovato le metodologie di immagazzinamento, trattamento e ricerca delle informazioni, contribuendo non solo al migliore e più razionale raggiungimento dei tradizionali scopi delle b., ma consentendo anche l'individuazione di obiettivi e servizi del tutto nuovi: gli sviluppi delle applicazioni informatiche e telematiche, infatti, consentono oggi alle b. una politica di cooperazione nel campo dell'acquisizione, catalogazione, ricerca e circolazione dei documenti.

Un contributo notevole a una maggiore funzionalit'a delle b. è venuto anche dallo sviluppo degli studi sull'analisi dei bisogni degli utenti e sulla misurazione e valutazione dell'efficacia dei servizi. L'attenzione si è andata spostando dagli standard quantitativi ai problemi di gestione della b., intesa come un sistema complesso, applicando le tecniche di management già utilizzate in altri settori delle attività produttive e dei servizi pubblici.

In molte b., di carattere sia generale che scientifico, accanto al materiale a stampa, troviamo materiali non tradizionali, su svariati supporti: audiovisivi, nastri magnetici e microforme, dischi ottici, letteratura grigia, ecc. Da ciò nascono anche nuovi problemi di conservazione, in cui vengono investite notevoli risorse, tanto che alcune biblioteche, come per esempio la British Library, spendono per la conservazione del proprio materiale tanto quanto viene investito per le acquisizioni.

Il ruolo delle associazioni bibliotecarie nazionali e dell'IFLA (International Federation of Library Associations and Institutions, cui aderiscono circa 1300 membri in rappresentanza di oltre 120 paesi) si è manifestato innanzi tutto nello stimolo alle istituzioni per il potenziamento dei servizi bibliotecari e per la standardizzazione delle tecniche e dei metodi di trattamento del materiale. L'IFLA, inoltre, prosegue i suoi programmi internazionali nei settori del controllo bibliografico e della disponibilità universale delle pubblicazioni, cui si affiancano altre iniziative (standardizzazione dei formati di catalogazione leggibili da elaboratori e della trasmissione dei dati, prevenzione e conservazione, sviluppo delle b. nel Terzo Mondo, ecc.).

In Italia, dopo le trasformazioni verificatesi negli anni Settanta con il decentramento regionale e l'istituzione del ministero per i Beni culturali, si è avvertita l'esigenza di sviluppare un'organica politica bibliotecaria, a prescindere dall'appartenenza delle varie tipologie di b. a diverse amministrazioni. La cooperazione tra le b. veniva favorita anche dall'adozione nel 1979 del nuovo codice catalografico RICA (Regole Italiane di Catalogazione per Autori) e dalle traduzioni degli standard ISBD (International Standard Bibliographic Description), prodotte a partire dal 1976 dall'AIB (Associazione Italiana Biblioteche) e dall'ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle b. italiane e per le informazioni bibliografiche). Alla decisione di promuovere un servizio nazionale di accesso ai documenti giunse la Conferenza nazionale delle biblioteche, tenutasi a Roma nel 1979, alla quale seguì la costituzione di una commissione nazionale cui fu affidato il compito di elaborare un programma di automazione delle b. italiane. Abbandonato il vecchio programma di costituire manualmente un Catalogo Unico del patrimonio librario nazionale, si diede vita così nel 1982 al Progetto SBN (Servizio Bibliotecario Nazionale), allo scopo di realizzare una rete automatizzata capace di collegare tra loro tutte le b. aderenti, libere di utilizzare elaboratori di costruttori diversi purché adottino il medesimo software e procedure standardizzate, che possano così integrare i loro servizi, costituire un catalogo partecipato e scambiarsi i documenti. Al progetto, sperimentato dal 1984 presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, e successivamente presso la Regione Lombardia (polo di Milano), la Regione Piemonte (polo di Torino), la Regione Emilia Romagna (poli di Ravenna e Ferrara) e l'università di Firenze, hanno via via aderito molte b. statali, pubbliche e universitarie, di istituzioni culturali e di ricerca, costituendo numerose basi dati locali; sotto il controllo dell'ICCU è in fase di realizzazione il ''sistema indice'' centrale, cui è affidata la gestione dei servizi di rete.

Accanto all'innegabile crescita quantitativa del servizio, in particolare nel settore degli Enti locali, sono rimasti tuttavia insoluti gran parte degli annosi problemi delle b. italiane. Ricordiamo alcuni tra questi problemi. La scarsa efficienza dei servizi nazionali: la Bibliografia Nazionale Italiana, anche a causa della mancata riforma della legge sul deposito obbligatorio degli stampati, è molto lacunosa e poco tempestiva; la tutela dei beni librari, delegata alle Regioni, di fatto non è garantita ed è ancora regolamentata dalla vecchia legge 1089/39, che avrebbe dovuto essere riformata entro il 1979. Il progressivo degrado delle b. pubbliche statali: le Biblioteche Nazionali Centrali di Roma e di Firenze continuano a sovrapporsi nei compiti e nelle funzioni; l'esiguità degli stanziamenti destinati agli acquisti non consente un armonico aggiornamento delle raccolte librarie; la nascita di nuove b. ''nazionali'' a Potenza e Cosenza, anche a causa della modestia dei mezzi finanziari e delle dotazioni librarie, non ha affatto inciso nello sviluppo del servizio bibliotecario in due aree del paese molto arretrate anche sotto questo aspetto. L'inadeguatezza delle b. di supporto alla didattica e alla ricerca: le b. scolastiche sono ancora prive di personale e di una regolamentazione del servizio; le b. delle università, malgrado alcuni tentativi di razionalizzazione, sono ancora caratterizzate dalla polverizzazione e dall'assoluta mancanza di coordinamento. La scarsa incidenza delle b. di pubblica lettura sulla vita delle comunità locali: venuta a cadere la funzione delle vecchie b. popolari, non si è ancora configurata una nuova b. pubblica, vista come struttura informativa di base e momento di aggregazione dei cittadini; soltanto nel settore della documentazione locale e delle b. per ragazzi si avvertono segnali di vivacità. L'insensibilità verso i problemi della formazione professionale: mentre gli studi di biblioteconomia vivevano anche in Italia una fase di notevole sviluppo e nascevano nuove riviste e collane editoriali specializzate, l'identità professionale dei bibliotecari rimaneva indefinita; neppure l'attivazione di insegnamenti di biblioteconomia in molti atenei e l'avvio a Udine e Viterbo di un corso di laurea in conservazione dei beni culturali, con indirizzo archi vistico-librario, contribuiva a risolvere il problema della necessità di un titolo di studio specifico per l'accesso alla carriera bibliotecaria.

Per questi motivi si è assistito, in particolare per iniziativa dell'AIB, verso la fine degli anni Ottanta, a una ripresa del dibattito in sede politica sulla necessità di riordinare il sistema bibliotecario italiano: compito delle riforme legislative dovrà essere quello di definire meglio competenze e ruoli istituzionali, fissare le funzioni nazionali da garantire, fornire principi e indirizzi per l'azione coordinata delle varie amministrazioni, concedere una maggiore autonomia gestionale alle biblioteche. Questi temi sono stati affrontati dall'AIB nel suo xxxiv Congresso, tenuto a Viareggio nel 1987, e nella Conferenza nazionale dei beni librari, indetta a Bologna nel 1988 dal ministero per i Beni culturali, si è riscontrata una sostanziale convergenza su queste posizioni.

In alcuni paesi l'evoluzione del servizio bibliotecario è stata caratterizzata nel corso degli ultimi decenni dalla diffusione di grandi reti automatizzate, dovuta alla necessità di fronteggiare difficoltà di carattere economico e d'immagazzinare e gestire grandissime quantità di dati bibliografici leggibili da elaboratori, mentre, come si è detto, diveniva sempre più difficile per una singola b. disporre delle risorse necessarie al soddisfacimento dei bisogni informativi dei propri utenti. Veniva così perseguito lo scopo di gestire meglio le risorse documentarie, professionali e finanziarie di cui le b. dispongono, migliorando la produttività. Ciò è reso possibile dallo sviluppo delle tecnologie informatiche, in particolare nel campo delle telecomunicazioni. La riduzione dei costi di acquisizione e gestione delle attrezzature, verificatasi nell'ultimo decennio, ha consentito una minore dipendenza da sistemi centralizzati e la possibilità di disporre anche presso b. medie e piccole di sistemi elaborativi molto potenti, capaci d'interconnettersi tra loro in rete. Accanto ai sistemi accentrati, sorti a partire dagli anni Cinquanta e Sessanta e ormai consolidati e affermati, vanno diffondendosi sistemi che utilizzano l'informatica distribuita, spesso per gestire la cooperazione a livello locale o regionale. Questi sistemi consentono alle b. aderenti di gestire in modo interattivo molte importanti attività, come la catalogazione, e di potenziare alcuni servizi all'utenza, come il prestito interbibliotecario.

Le più significative realizzazioni sono state ottenute nel Nord America. Tra i più grandi sistemi bibliotecari centralizzati, va ricordato lo statuni tense OCLC (Online Computer Library Center) dell'Ohio, il cui catalogo comprende attualmente circa 15 milioni di record bibliografici, e che giornalmente elabora una media di oltre 10.000 richieste di prestito interbibliotecario. Alla fine degli anni Settanta negli Stati Uniti sono nati due nuovi grossi network: per iniziativa di alcune b. universitarie viene fondato lo RLIN (Research Libraries Information Network), mentre a Washington nasce il WLN (Western Library Network). Notevole anche la diffusione di sistemi automatizzati in Canada: a partire dall'inizio degli anni Ottanta la National Library di Ottawa coordina lo sviluppo di una rete di collegamento decentrata tra le b. del paese, mentre Toronto diviene sede dell'UTLAS (University of Toronto Library Automated System), cui si collegano numerose b. universitarie dell'Ontario e del Québec.

Un ulteriore passo avanti è rappresentato dalla possibilità di comunicazione tra sistemi elaborativi eterogenei, sperimentata dal sistema olandese PICA, da quello norvegese BIBNETT e dal progetto italiano SBN. Questi tentativi, così come le prospettive di cooperazione a livello internazionale, sono legati all'adozione di standard nell'ambito dei protocolli di comunicazione ISO/OSI (International Organization for Standardization / Open Systems Interconnection), ma anche nell'area dei formati di descrizione, con l'adozione del formato Unimarc.

Lo sviluppo dei servizi bibliotecari e il suo adeguamento alle crescenti esigenze dell'utenza, è stato ostacolato in molti paesi dalle difficoltà economiche legate all'inflazione e alla recessione, che hanno provocato notevoli tagli ai bilanci di molte b., come di altri servizi sociali. Comunque, l'ultimo decennio è stato contrassegnato da importanti realizzazioni e altri eventi di rilievo, in numerosi paesi.

Negli Stati Uniti, ove operano oltre centomila b., le più significative realizzazioni sono legate all'impiego delle nuove tecnologie: presso la New York Public Library veniva effettuata la conversione in un nuovo sistema automatizzato del vecchio catalogo contenente circa 10 milioni di schede, mentre la Library of Congress (una delle più ricche del mondo con i suoi 20 milioni circa di volumi) pubblicava su disco ottico CD-ROM (Compact Disc-Read Only Memory) il suo catalogo, che già era consultabile in linea attraverso la base dati LC MARC/REMARC; frattanto nel 1981 veniva completata la più significativa iniziativa nel campo dei cataloghi collettivi a livello mondiale, la pubblicazione, avviata nel 1967, del National Union Catalog, in 754 volumi, che raccoglie le opere stampate anteriormente al 1956 e possedute da alcune centinaia di b. degli Stati Uniti e del Canada; in due gravissimi incendi, verificatisi nell'aprile e nel settembre 1986, andavano perduti 400.000 volumi della Los Angeles Public Library, mentre un altro milione di volumi rimaneva danneggiato.

In Unione Sovietica si è investito molto nello sviluppo delle collezioni: la Biblioteca Lenin di Mosca ha superato nel 1980 i 30 milioni di volumi, mentre le trecentomila e più b. del paese raggiungevano e superavano i 4 miliardi di volumi; purtroppo questi risultati venivano pregiudicati da un gravissimo incendio verificatosi nel febbraio del 1988 all'interno della Biblioteca dell'Accademia delle Scienze di Leningrado, che danneggiava circa 3 milioni di volumi, distruggendone 400.000.

In Gran Bretagna è in corso la costruzione a Londra, nella zo na di St. Pancras, della nuova sede della British Library (oltre 16 milioni di volumi), il cui trasferimento è previsto per il 1992; la circolazione delle informazioni e dei documenti è affidata essenzialmente all'uso da parte di molte b. della base dati della British Library, BLAISE, e al centro nazionale di prestito interbibliotecario (Document Supply Centre) di Boston Spa, che svolge un'attività molto intensa, smistando ogni anno 3 milioni di richieste, di cui circa un quarto provenienti dall'estero.

In Francia nel 1981 la Bibliothèque Nationale di Parigi (circa 10 milioni di volumi) è passata al ministero della Cultura ed è stata riorganizzata in dodici dipartimenti; ad essa fanno capo anche cinque centri tecnici nazionali, che si occupano della bibliografia nazionale, degli scambi internazionali, del prestito, del libro antico, del restauro; nel 1987 alla direzione della b. è stato chiamato lo storico E. Le Roy Ladurie; nel 1988 il presidente Mitterrand ha proposto una nuova realizzazione, la Très Grande Bibliothèque (che, progettata da D. Perrault, sorgerà nel xiii Arrondissement parigino nei pressi del ponte di Tolbiac e sarà completata entro il 1995) in cui verranno raccolte tutte le opere pubblicate in Francia dopo il 1945, compresi tre milioni di volumi che vi saranno trasferiti dalla Bibliothèque Nationale.

In Spagna e Portogallo, dopo il ritorno della democrazia, si nota un nuovo impulso nel settore delle b., in particolare per quanto riguarda le b. universitarie e di ricerca.

In Germania la base dati della Deutsche Bibliothek di Francoforte, BIBLIODATA, è oggi una delle più diffuse del paese, contenente circa un milione e mezzo di record bibliografici relativi a pubblicazioni edite in Germania federale, Austria e Svizzera; di grande rilievo anche l'attività della Bayerische Staatsbibliothek di Monaco, che possiede circa 6 milioni di volumi.

In Cina si è deciso nel 1984 di costruire a Pechino una grande b. nazionale, mentre veniva portata a termine la realizzazione di alcune nuove b. universitarie.

Molti paesi dell'Asia, dell'Africa e dell'America Latina, sostenuti anche dai programmi di cooperazione internazionale, dall'UNESCO e dall'IFLA, pongono al centro della loro strategia di sviluppo un forte impegno per l'alfabetizzazione e l'educazione permanente, nel cui ambito un posto di rilievo è affidato ai servizi bibliotecari; notevoli risorse vengono impegnate anche nella realizzazione di b. nazionali e universitarie. Di notevole rilievo la decisione di ricostruire in Egitto la Biblioteca di Alessandria, grazie a un finanziamento internazionale e a un concorso bandito dall'UNESCO, vinto nel 1989 da un progetto norvegese, presentato dalla Snohetta Arkitectur e Landscap.

Anche la Comunità Europea si è impegnata nell'impostazione di una politica per le b. e i servizi d'informazione e, dopo aver condotto nel 1986 una rilevazione sullo sviluppo dell'automazione nei vari paesi europei, ha varato nel 1989 un "Piano d'azione" finalizzato ad armonizzare le politiche nazionali e a superare gli squilibri tra le varie aree geografiche attualmente presenti nel contesto comunitario.

Bibl.: La letteratura professionale specializzata ha avuto un enorme sviluppo negli ultimi anni. Oltre ai numerosi repertori tradizionali su biblioteconomia e scienze dell'informazione, e alle grandi opere come la Encyclopedia of library and information science, vanno segnalate anche le basi dati consultabili in linea, la più ricca e importante delle quali è LISA (Library and Information Science Abstracts), curata a partire dal 1969 dalla Library Association inglese. All'interno della vastissima produzione dell'IFLA vanno segnalate innanzitutto le Guidelines for public libraries, pubblicate nel 1986 e tradotte in italiano dall'AIB nel 1988. I filoni maggiormente sviluppati nella letteratura biblioteconomica anglosassone sono quelli del management e dell'innovazione tecnologica: un compendio di queste tematiche è fornito da M. Gorman in The impact of technology on the organisation of libraries, Londra 1985. Numerose anche le fonti contenenti dati anagrafici e informazioni sulle raccolte e i servizi delle b., tra cui gli annuari internazionali Statistical yearbook dell'UNESCO e The world of learning; altri repertori sono disponibili in stampa o in linea per i principali paesi; per l'Italia si consulti l'Annuario delle biblioteche italiane, 5 voll., Roma 1969-81, che fornisce informazioni su oltre 4500 biblioteche. Sempre per l'Italia, va segnalato il notevole incremento di pubblicazioni sull'organizzazione e i servizi delle b., a cura dell'AIB, dell'Editrice Bibliografica, specializzata nel settore, e di alcune Regioni, fra cui si sono distinte la Toscana e la Lombardia, nonché le collane biblioteconomiche presso gli editori La Nuova Italia Scientifica, Olschki, Bulzoni; la nascita di due nuove riviste, Biblioteche oggi (1983) e Il Bibliotecario (1984). Numerose le monografie su varie b. e i lavori a carattere storico, come quello di E. Bottasso, Storia della biblioteca in Italia, Milano 1984. Interessanti anche gli Atti di convegni sui problemi delle b. in Italia: Per l'attuazione del sistema bibliotecario nazionale. Conferenza nazionale delle biblioteche, Roma, 22-24 gennaio 1979, in Accademie e Biblioteche d'Italia, 1-2, 1979; Il bibliotecario nell'università. Seminario di studio dell'AIB, Torino, 20-22 marzo 1980, in Bollettino d'Informazioni AIB, 3, 1980; La riforma universitaria e le biblioteche delle universit'a. Roma, 4-5 ottobre 1980, Roma 1981; Ruolo e formazione del bibliotecario. XXIX Congresso AIB, Firenze, 29 gennaio-1 febbraio 1981, Firenze 1983; La cooperazione: il Servizio Bibliotecario Nazionale. XXX Congresso AIB, Giardini-Naxos, 21-24 novembre 1982, Messina 1986; Per lo sviluppo della cooperazione tra le biblioteche, 1976-1986: dieci anni di attività dell'ICCU. Roma, 19-20 marzo 1986, Roma 1986; I servizi della biblioteca e l'utente. XXXII Congresso AIB, Villasimius, 11-14 ottobre 1984, ivi 1987; SBN e reti di automazione bibliotecaria. Esperienze internazionali a confronto. Ravenna, 17-19 aprile 1986, Bologna 1987; Il futuro delle biblioteche. XXXIII Congresso AIB, Sirmione, 8-11 maggio 1986, Roma 1987; La cultura della biblioteca. Gli strumenti, i luoghi, le tendenze. Châtillon, 22-24 maggio 1987, Milano 1988. Utile la rubrica Lessico professionale, in Biblioteche oggi dal n.3 del 1989; in particolare ibid., pp. 325-55, P. Innocenti, Biblioteca/Biblioteche (Italia).

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