BIATHLON

Enciclopedia dello Sport (2013)

Biathlon


La storia

Origini e sviluppo della disciplina

Il biathlon è uno sport invernale che unisce due discipline, lo sci di fondo a tecnica libera e il tiro con carabina di piccolo calibro su bersagli fissi. Gli atleti devono percorrere sugli sci da fondo, con la carabina sulle spalle, una distanza chilometrica prestabilita per poi fermarsi a un poligono dove dovranno eseguire una serie di tiri su cinque bersagli circolari.

Le origini del biathlon si ricollegano alle tradizioni venatorie dei popoli settentrionali. Ritrovamenti rupestri sulla costa settentrionale della Norvegia, risalenti a 5000-4000 anni fa, e incisioni dell'età neolitica rinvenute in Russia raffigurano uomini su assi di legno, simili agli odierni sci, e muniti di un'arma come in condizioni di caccia o battaglia. La tradizione secolare di questa pratica è rintracciabile anche nei testi illustrati del vescovo svedese Olaus Magnus, che descrivono il paesaggio e i costumi nordici (Historia de gentibus septentrionalibus, 1539). Tra il 16° e il 18° secolo la disciplina si sviluppò nelle accademie militari.

Nel 1767 truppe di frontiera svedesi e norvegesi organizzarono la prima gara di biathlon durante la quale i soldati portavano le loro carabine e sparavano a bersagli posti a 40 e 50 passi di distanza; il premio in palio era di 20 riksdollars. Nel 1861 nacque in Norvegia il primo sci club per il biathlon, il Trysil rifle and ski club. Nel 1912 i militari norvegesi organizzarono una gara di 17 km a Oslo, in cui al tempo impiegato individualmente nella prova venivano sottratti 2 minuti per ogni bersaglio colpito su due serie di dieci colpi ciascuna.

La pattuglia militare fu il primo modello di biathlon a essere inserito, in veste unicamente dimostrativa, ai Giochi Olimpici invernali di Chamonix in Francia nel 1924. A questa edizione parteciparono cinque nazioni, tra cui l'Italia; la vittoria andò alla Svizzera. L'Italia riuscì a conquistare il titolo olimpico nei Giochi del 1936 a Garmisch Partenkirchen in Germania. Nel 1953 il biathlon venne accettato dall'UIPM (Union internationale de pentathlon moderne), associazione fondata nel 1948, e l'anno seguente anche dal CIO che stabilì di inserirlo ufficialmente nel programma delle gare. Approvate le regole delle competizioni nel 1956, il biathlon fu ammesso definitivamente non come pattuglia militare, ma come sport ai Giochi Olimpici del 1960 a Squaw Valley negli Stati Uniti, con la specialità individuale maschile dei 20 km.

A Saalfelden in Austria si erano intanto svolti nel 1958 i primi Campionati Mondiali della disciplina, mentre si dovette attendere il 1967 per l'inaugurazione ad Altenberg, nella Repubblica Democratica Tedesca, dei primi Campionati Mondiali juniores. Nel 1968, ai Giochi Olimpici di Grenoble in Francia, si aggiunse la specialità della staffetta e l'UIPM assunse la nuova denominazione di UIPMB (Union internationale de pentathlon moderne et biathlon). I Campionati Mondiali furono disputati per la prima volta in Italia nel 1975, ad Anterselva (Bolzano). Fino ai Mondiali del 1977, a Vingrom in Norvegia, per le gare veniva utilizzato il fucile di grosso calibro e tiro a 150 m; le proibitive condizioni di allenamento e di gara che rendevano sempre più difficile uno sviluppo allargato, a causa delle rigorose regolamentazioni sul tiro e sul porto d'armi, convinsero gli appassionati a passare, nel 1978, al piccolo calibro con tiro fino a 50 m e ai bersagli metallici, al posto di quelli di carta fino allora in uso. Da quel momento lo sviluppo e l'interesse coinvolsero più nazioni e permisero di far entrare nelle competizioni anche il biathlon femminile. La prima Coppa del Mondo femminile si disputò nel 1984; nel 1989 a Feistritz in Austria si svolsero i primi Campionati Mondiali maschili e femminili uniti, mentre l'ingresso nei Giochi Olimpici del biathlon femminile risale all'edizione del 1992. Il 2 luglio 1993 venne istituita la IBU (International biathlon union), riconosciuta dal CIO nel 1998, con sede centrale a Salisburgo e l'adesione di 62 nazioni. In quella occasione avvenne la separazione definitiva del biathlon dall'UIPMB. L'IBU, che in Austria gode dello status di organizzazione internazionale non governativa (NGB), rappresenta lo sport del biathlon in seno al CIO per il programma olimpico ed è responsabile di tutte le molteplici attività a essa associate.

Altre date importanti sono quelle che hanno segnato l'ingresso delle specialità nelle diverse gare o anche il varo di nuove manifestazioni. Nel 1974 si disputarono i primi Campionati Mondiali di sprint, specialità che venne aggiunta ai Giochi Olimpici del 1980 a Lake Placid negli Stati Uniti. Nel 1996 ad Hochfilzen, in Austria, ebbero luogo i primi Campionati Mondiali estivi. Nel 1997 fu inserita nei Campionati Mondiali e nella Coppa del Mondo la gara a inseguimento, nel 1999 introdotta nel Programma olimpico, mentre venne eliminata la gara a squadre. Nel 2000 il congresso IBU ha deciso di aggiungere i Campionati Mondiali giovanili a quelli juniores, e nel 2002 nei Giochi Olimpici di Salt Lake City negli Stati Uniti è stata inclusa la gara a inseguimento; inoltre il CIO ha accettato la gara di partenza in linea per i Giochi Olimpici di Torino 2006.

Le principali manifestazioni

Le competizioni più importanti, poste sotto la giurisdizione dell'IBU, sono le seguenti: Campionati Mondiali maschili e femminili, con cadenza annuale, a eccezione dell'anno olimpico; Campionati Mondiali juniores e giovanili maschili e femminili, con cadenza annuale; Coppe del Mondo, che prevedono ogni anno una serie di manifestazioni per maschi e femmine, con l'assegnazione per ognuna di esse di punti ai migliori atleti e atlete nonché alle nazioni (la graduatoria finale determina la lista base per la partecipazione numerica per nazione della stagione successiva); Campionati Continentali, in svolgimento in Asia, Europa, America del Sud, America del Nord; Coppe Continentali, che comprendono varie manifestazioni organizzate sotto l'egida e il controllo dell'IBU e costituiscono il passaggio obbligato per la partecipazione alla Coppa del Mondo. Dipendono dall'IBU anche lo sci di fondo con il tiro con l'arco, la corsa con le ciaspole da neve con il tiro, la corsa con il tiro, come anche il biathlon con la mountain bike.

Per quanto riguarda l'organizzazione in Italia, la regolamentazione è gestita dalla FISI (Federazione italiana sport invernali) che stabilisce il calendario delle varie manifestazioni (Campionati italiani assoluti, Campionati italiani juniores, Coppa Italia ecc.).

Aspetti tecnici

Regole generali e valori della disciplina

In una competizione di biathlon l'atleta percorre sugli sci da fondo una distanza che varia da 6 a 20 km e si ferma al poligono di tiro per sparare due o quattro volte. Ambedue le attività ‒ la distanza sugli sci e il numero di serie di tiri da fare ‒ dipendono dal tipo di competizione. La distanza del bersaglio dalla linea di tiro è di 50 m e vengono sparati cinque colpi su ognuno dei cinque bersagli da colpire, a eccezione della staffetta in cui l'atleta ha tre colpi di riserva per ogni serie di tiro. Vi sono due posizioni di tiro, a terra e in piedi, che vengono effettuate in sequenza a seconda della specialità.

Il diametro dei bersagli è di 45 mm per il tiro a terra e di 115 mm per il tiro in piedi. Il cronometro continua a scorrere ininterrottamente dalla partenza dell'atleta fino al momento in cui questi taglia il traguardo, senza togliere il tempo impiegato per le serie di tiro. Le penalità per bersagli mancati vengono imposte o aggiungendo 1 minuto nelle competizioni individuali oppure predisponendo, per tutte le altre competizioni, un circuito di 150 m che deve essere percorso tante volte quanti sono i bersagli mancati ed effettuato immediatamente dopo ogni serie di tiro. In pratica, l'atleta scatta dalla linea di partenza, scia un anello di pista (la lunghezza dipende dal tipo di competizione), arriva al poligono e tira, scia un altro anello di pista, tira e così di seguito fino all'ultimo anello di pista che, dopo aver effettuato tutte le serie di tiro previste, lo porta all'arrivo. Le competizioni individuali e sprint prevedono la partenza singola a intervalli di 30 secondi o di 1 minuto; in quelle a inseguimento le partenze avvengono in base alla differenza di tempo accumulato nella gara di qualificazione; nelle staffette i primi frazionisti partono simultaneamente e poi danno il cambio al compagno non appena conclusa la propria prova; nelle partenze in linea tutti gli atleti si muovono simultaneamente.

Il biathlon richiede grande tatticismo ma anche conoscenza e consapevolezza delle regole, perché ogni atleta risponde delle proprie azioni e attività, in particolare nello scegliere la piazzola giusta per il tiro nelle competizioni individuali, sprint e a inseguimento (nella prima serie di tiro della staffetta e della partenza in linea ogni atleta spara sul bersaglio corrispondente al pettorale che porta), nell'accertarsi dei bersagli mancati, nel percorrere il numero di giri di penalità corretto. Ogni atleta è dunque responsabile del rispetto delle regole.

Lo sport si presta a essere seguito bene sia dagli spettatori all'interno degli stadi sia attraverso la televisione. Nella gara a inseguimento, per es., il pubblico ha la possibilità di osservare gli atleti dalla partenza, lungo la pista, nelle serie di tiro, nei giri di penalità fino all'arrivo, riuscendo in ogni istante a determinare chi è in testa e conduce la gara.

Abbigliamento, attrezzatura, sicurezza

Gli atleti vestono una tuta da gara leggerissima intera o a due pezzi. L'equipaggiamento tecnico di sci, bastoni e scarpe, in genere leggeri, deve essere standard. La carabina da biathlon è di piccolo calibro LR (long rifle, canna lunga) 22, del peso minimo di 3,5 kg e dotata di una cinghia per il tiro. Non è permesso alcun sistema ottico visivo, solo diottra di mira e tunnel con anello o paletto sulla canna. I caricatori possono contenere solo cinque colpi, con velocità di uscita massima di 380 m/s. La carabina viene portata sulle spalle a mezzo di bretelle, tipo zaino, e la canna della carabina deve sempre essere rivolta verso l'alto. La pubblicità sull'equipaggiamento è severamente regolata e controllata perché non vi siano irregolarità o incongruenze.

Lo sport è soggetto, per ragioni di sicurezza, a severe regole di maneggio e comportamento da parte degli atleti e addetti ai lavori. Il caricamento deve essere manuale e non automatico, ovvero l'atleta deve agire con movimento manuale di forza. La norma prescrive la squalifica per la più piccola violazione o infrazione sulla sicurezza.

Impianti

Le manifestazioni di biathlon si svolgono in una struttura comprendente una zona dedicata allo stadio centrale e delle piste nei dintorni, sciabili con gli sci da fondo. L'area dello stadio comprende il poligono con 30 linee di tiro e rispettivi bersagli, la zona di partenza e arrivo, incluso lo spazio per consentire le partenze in linea, l'anello di penalità di 150 m, una costruzione centrale per tutti i servizi tecnici, la pista per testare gli sci, le cabine delle squadre, la zona dedicata agli spettatori e altri spazi o infrastrutture per la gestione organizzativa. Il poligono è suddiviso in linee di tiro della larghezza minima di 2,50 m e massima di 3 m; i bersagli sono sistemati a una distanza di 50 m dal bordo anteriore della linea di tiro. Le linee di tiro sono numerate dalla destra con il numero 1, verso sinistra, con il 30 sull'ultima linea. Nelle gare individuali e sprint il poligono viene suddiviso in due parti: per il tiro a terra la metà a destra, per il tiro in piedi la metà a sinistra.

I tracciati delle piste devono anzitutto rispettare l'ambiente e la natura, essere selettivi, ubicati su terreno vario e ondulato, distribuito equamente in parti difficili e più agevoli, e soprattutto non avere tratti pericolosi. I tracciati di gara devono rispettare dislivelli minimi, massimi e totali per ogni lunghezza di pista a seconda del tipo di competizione. I bersagli sono in metallo della dimensione di 130x32 cm, con fronte colorato in bianco, cinque fori del diametro di 45 mm se si spara da posizione prona e di 115 mm se si spara da posizione in piedi. I fori permettono al colpo di penetrare e colpire la patella (nel caso meccanico) o il sensore (nel caso elettronico) dipinto in nero, e quindi di far salire la patella che viene a coprire il foro in segno di bersaglio colpito. Se il funzionamento è meccanico, il ricaricamento avviene manualmente tramite cordicella, se è elettronico (indispensabile per manifestazioni importanti), il ricaricamento è elettrico.

Tipi di competizioni

Vi sono cinque tipi di competizioni internazionali: individuale, sprint, a inseguimento, staffetta, partenza in linea. Tutte queste specialità sono inserite nel programma dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.

Individuale. - Maschile 20 km, femminile 15 km, con 4 serie di tiro di 5 colpi ciascuna, in posizioni alternate (terra, piedi, terra, piedi) e 1 minuto di penalità per ogni bersaglio mancato.

Questa è la competizione classica, la disciplina più antica del biathlon, che è stata disputata ancora prima che fossero inventati i bersagli meccanici. Originariamente si sparava su bersagli di carta e al termine della gara si controllavano le penalità; ogni atleta aveva il suo bersaglio, che corrispondeva al numero di pettorale, per tutte e quattro le serie di tiro. Il pubblico, se non era fornito di binocolo, non poteva distinguere le penalità durante la gara ed era difficile seguire l'andamento della gara. Oggi il principio di gara è lo stesso ma più spettacolare, perché si può vedere se il bersaglio è colpito o meno durante la stessa fase di tiro e capire quali atleti sono in zona podio.

Nella gara individuale il tiro riveste notevole importanza in quanto l'atleta è penalizzato con 1 minuto (da aggiungere al tempo di percorso di fondo) per ogni bersaglio mancato, rispetto alle gare con il giro di penalità di 150 m che in genere viene percorso in 24- 28 secondi. Il poligono è diviso, come nella gara di sprint, in una metà a destra per il tiro a terra e in una metà a sinistra per quello in piedi: ogni concorrente può scegliere, sulla base della posizione di tiro, da quale linea con relativo bersaglio sparare. È comunque proibito il tiro incrociato, ossia mirare da una linea sul bersaglio di un'altra linea. In tal caso anche se vengono colpiti tutti i bersagli è come se non ne fosse colpito nessuno. Per aiutare l'atleta ogni linea è delimitata lateralmente; ma la stanchezza o la disattenzione a volte sono causa di errori.

Gli atleti, che partono a intervalli di 30 secondi o di 1 minuto, devono percorrere un tracciato con un dislivello totale di 600-750 m per le competizioni maschili e 400-500 m per quelle femminili. La durata effettiva della gara per ogni atleta si aggira intorno all'ora per gli uomini e ai 50 minuti per le donne. Al fine di semplificare la copertura televisiva, la visibilità agli spettatori, l'organizzazione e la preparazione della gara, si utilizza un solo anello di 4 km per i maschi e di 3 km per le femmine da ripetersi per cinque volte.

Sprint. - Maschile 10 km, femminile 7,5 km, con due serie di tiro (terra, piedi) di cinque colpi ciascuna e il giro di penalità di 150 m.

La sprint è la gara in versione individuale dimezzata, ma con il giro di penalità che l'atleta deve percorrere per ogni bersaglio mancato. La velocità di sciata è più elevata e gioca un ruolo più importante rispetto al tiro. L'esecuzione molto rapida della serie di tiro espone a maggiori rischi di errore. Gli atleti partono in genere a intervalli di 30 secondi e percorrono un tracciato con dislivello totale di 300-450 m per le gare maschili e 200-300 per quelle femminili. L'atleta impiega per la prova circa 30 minuti; gli uomini sciano anelli di 3-4-3 km oppure 3,3 km per 3 volte, mentre le donne tre anelli di 2,5 km. Il poligono è diviso in due metà, di destra e sinistra, come nella gara individuale e l'atleta sceglie la sua piazzola di tiro. La sprint è anche gara di qualificazione per l'inseguimento e stila l'ordine per i relativi intervalli di partenza.

A inseguimento. -  Maschile 12,5 km, femminile 10 km, con quattro serie di tiro (terra, terra, piedi, piedi) di cinque colpi ciascuna e il giro di penalità di 150 m. Il diritto di prendere parte a questa competizione, con relativi intervalli di partenza, risulta dalla gara di qualificazione, la sprint, che si svolge in genere il giorno precedente. Se invece viene presa come qualificazione la gara individuale, si dimezzano i tempi di distacco per gli intervalli di partenza. Il numero totale di partecipanti è di 60 atleti con il vincitore della qualificazione primo a partire e in successione gli altri, a seconda dei distacchi accumulati nella qualificazione. Nel corso della gara il primo è 'cacciato' da chi segue e tutti cercano di raggiungere chi sta davanti e di superarlo per guadagnare posizioni. Ogniqualvolta l'ultimo concorrente viene superato dal primo, deve uscire dalla competizione e viene classificato al posto in cui si trova in quell'istante. Si utilizza un solo anello di 2,5 km per i maschi e uno di 2 km per le femmine da percorrere più volte fino alla copertura della distanza prevista. Il tracciato ha un dislivello totale di 350-500 m per le competizioni maschili e di 200-350 per quelle femminili. Il poligono viene preparato per le prime due serie a terra e poi in piedi e il concorrente che si presenta per primo deve sparare sulla linea numero 1, il secondo sulla 2 e così a seguire.

Staffetta. - Maschile 7,5 km x 4, femminile 6 km x 4, con due serie di tiro (terra, piedi) di cinque colpi più tre di riserva ciascuna e il giro di penalità di 150 m. Gli atleti corrono su un tracciato con dislivello totale di 200-300 m per le gare maschili e 150-250 m per quelle femminili. Ogni squadra si compone di quattro frazionisti. I primi di ogni squadra partono simultaneamente, gli altri subentrano al momento del cambio da parte del loro compagno che termina la sua prova. Il fatto che ciascun frazionista disponga di due serie di cinque colpi più tre di riserva comporta che gli atleti rischino di più, cerchino di colpire velocemente sapendo di avere ulteriori possibilità; ma sbagliando e dovendo ricaricare si perdono secondi preziosi. Se si colpiscono tutti i bersagli, si riprende a sciare senza entrare nel giro di penalità, sbagliando anche quelli di riserva, e si perdono altri secondi nel giro di penalità.

Il sistema di tiro è quello della competizione con partenza in linea: nella prima serie di tiro ogni atleta spara dalla linea e sul bersaglio corrispondenti al pettorale che porta. In 2,5 km di pista per gli uomini e 2 km per le femmine, da percorrere tre volte, diventa un'impresa ardua il recupero del tempo e delle posizioni. La staffetta non termina prima che l'ultimo atleta abbia passato la linea del traguardo, perché al poligono e lungo la pista, per motivi psicologici oltre che tecnici, gli esiti sono imprevedibili fino all'ultimo.

Per l'individuazione dei singoli frazionisti i pettorali portano il colore (rosso per il primo, verde per il secondo, giallo per il terzo e blu per il quarto e ultimo frazionista) e il numero che distingue la classificazione ai precedenti Campionati Mondiali o Giochi Olimpici.

Partenza in linea. -  Maschile 15 km, femminile 12,5 km, con quattro serie di tiro di cinque colpi ciascuna e il giro di penalità di 150 m.

Con una partenza in linea da parte di tutti i concorrenti questa gara garantisce spettacolo, emozioni e cambiamenti continui di scena. Si spara quattro volte, come nella individuale, ma in sequenza (terra, terra, piedi, piedi). Il tracciato ha un dislivello totale di 400-500 m per le gare maschili e di 350-500 m per quelle femminili. La partecipazione è limitata a 30 atleti, per dare la possibilità a ogni concorrente di avere un bersaglio, essendo gli intervalli con cui si presentano o effettuano i tiri molto brevi. Alla competizione possono partecipare solamente gli atleti migliori del momento, ossia coloro che hanno raggiunto i punteggi totali più alti. Ai Campionati Mondiali e alle Olimpiadi hanno diritto alla partecipazione tutti i medaglisti, a seguire i migliori della classifica di Coppa del Mondo.

Il poligono viene allestito, come nella gara a inseguimento, per le prime due serie a terra e poi in piedi; però tutti gli atleti effettuano la prima serie di tiro dalla linea e sul bersaglio corrispondenti al relativo pettorale. Nelle serie successive invece il primo concorrente che raggiunge il poligono spara da destra verso sinistra, cioè dalla linea numero 1 e gli altri partecipanti mano a mano seguono dalla linea numero 2, 3 ecc. Quando un atleta è raggiunto dal primo in gara deve uscire dalla competizione.

Tabella

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