CASTELLI BORROMINI, Bernardo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 21 (1978)

CASTELLI BORROMINI, Bernardo

Maria Rita D’Annunzio

Nacque a Bissone, nel Canton Ticino, da Giovanni Domenico, fratello di Francesco Borromini, e da Costanza Gaggini il 20 ag. 1643 (Brentani).

Dalla famiglia fu avviato all’arte, e all’età di venti anni circa era già venuto a Roma, dove ormai da diversi anni lo zio Francesco aveva raccolto con le sue opere onori e stima; e, per volere di questo, che lo lasciò erede di tutti i suoi beni, vi si stabili definitivamente, dopo aver sposato Maddalena, figlia di Giovanna (dell’architetto Carlo) Maderno e del capitano Giovan Francesco Pupi.

Ma rispose solo in parte alle speranze che in lui aveva riposto Francesco Borromini. Secondo il Pascoli il C. “poco avea operato” nel periodo in cui era in vita lo zio, e dopo la morte di questo ancor “meno operò”, dedicandosi agli affari domestici e a godere i “pingui avanzi” lasciatigli dallo zio.

Del C. è ricordato un disegno, firmato, per la fontana di Trevi, oggi conservato a Vienna nelle collezioni dell’Albertina (D’Onofrio). A lui si attribuiscono il completamento di S. Carlo alle Quattro Fontane, un altare nella chiesa di S. Maria in Via Lata, e una collaborazione alla grande statua di S. Carlo Borromeo ad Arona (Guidi).

Alcuni documenti testimoniano la sua attività di perito: tarature di conti per i lavori di una casa, posta in Roma, spettante ai trinitari scalzi di S. Carlo alle Quattro Fontane (Arch. di Stato di Roma, 30 Not. Capitolini, uff. 18, 549 cc. 51 ss.); perizia con disegno relativo al profilo di alcune vigne poste in “Prati” e alla sezione del fosso della “Balduina” (Ibid., Not. del Trib. delle Acque e Strade, vol. 132, pp. 750 ss.).

Il generale illanguidirsi dell’attività Costruttiva in Roma nell’ultima parte del sec. XVII e agli esordi del sec. XVIII, dovuto alla grave crisi economica, rese sempre più anodina la sua presenza nel mondo artistico romano.

Il C. morì a Roma il 24 genn. 1709 e fu sepolto in S. Maria del Popolo.

La sua discendenza si estinse in Roma nel 1753.

Fonti e Bibl.: L. Pascoli, Vite de’ pittori scultori ed architetti moderni, I, Roma 1730, p. 52; M. Guidi, Diz. degli artisti ticinesi, Roma 1932, p. 52; C. D’Onofrio, Le fontane di Roma, Roma 1957, p. 242 nota 46; L. Brentani, Antichi maestri d’arte e di scuola ticinesi, VII, Lugano 1963, p. 96; P. Tournon, Per la biografia di Francesco e Bernardo Borromini, in Commentari, XVIII (1967), pp. 86-89; Ragguagli borrominiani (catal.), a cura di M. Del Piazzo, Roma 1968, ad Indicem.