BENĪ HILĀL

Enciclopedia Italiana (1930)

BENĪ HILĀL

Francesco Beguinot

. Gruppo di popolazione araba che fin dall'epoca islamica risiedeva nel Neǵd, ove menava, come l'altro gruppo affine dei Benī zulaim, vita nomade e brigantesca. Presero parte alle lotte e alle devastazioni dei Carmati in Arabia e in Siria; quando i Fāṭimiti d'Egitto lottarono contro i Carmati, trovarono in quegli irrequieti nomadi accaniti avversarî, e verso la fine del sec. X decisero di togliere i Benī Hilāl e i Benī Sulaim dalle loro antiche sedi, trasportandoli nell'alto Egitto, dove anche altre popolazioni arabe si erano trasferite in epoche precedenti. Stabilitisi ad oriente del Nilo, vi rimasero per oltre mezzo secolo, causando col loro brigantaggio frequenti imbarazzi al governo fāṭimita. Per sbarazzarsi di tali ospiti importuni e anche per punire il principe zīrita al-Mu‛izz ibn Bādīs, che governava l'Ifrīqiyah (cioè la regione corrispondente all'attuale Tunisia e all'Algeria orientale) come vassallo dei Fāṭimiti, e che nel 1048 aveva ripudiato la loro autorità, il sultano fāṭimita al-Mustanṣir s'indusse a lanciarli sulla Barberia, allettandoli con doni ad accogliere l'idea di abbandonare l'Egitto ed attribuendo loro il dominio delle regioni che avrebbero conquistate. S'iniziò così nel 1049 l'invasione araba (da distinguersi dal primo periodo di conquista) della Barberia; primi a muoversi furono i Benī Hilāl, con le loro tribù el-Athbeǵ, Benī Riyāḥ, Benī Zoghbah, e altri gruppi minori; in seguito i Benī Sulaim, con le loro tribù dei Benī ‛Awf, Benī Debbāb, Benī Zeghb, Benī Haib e Benī Labīd. Il numero di questi invasori che si rovesciarono come un turbine distruttore sulla Barberia non è noto: i calcoli fatti vanno da 150.000 anime circa a due milioni e più. È verosimile, per varie considerazioni, che si trattasse di alcune centinaia di migliaia di persone; ma, pur rappresentando esse una esigua minoranza di fronte alla massa berbera, ebbero grandissima influenza sulle vicende politiche e sullo stato sociale e culturale della Barberia. Le orde degl'invasori, passate attraverso la Cirenaica e la Tripolitania, sconfissero il principe zīrita e saccheggiarono la Tunisia; in seguito e per lungo tempo presero parte alle lotte delle dinastie berbere, alleandosi talvolta con esse o mettendosi al loro servizio; occuparono varî territorî, sparpagliandosi in tutta la Barberia e spostandosi ripetutamente da una zona all'altra. Dal punto di vista dello stato sociale esse accrebbero la decadenza di quelle regioni, dove si erano conservate tracce dell'antica civiltà e floridezza. Accentuarono anche in molte regioni l'arabizzamento dei Berberi, e infine, dal punto di vista antropologico, introdussero in mezzo alla compagine etnica berbera un certo elemento arabo, che si sarebbe conservato fino ai nostri giorni, benché l'efficienza di esso sia stata e sia tuttora oggetto di discussioni per parte di studiosi di antropologia. Per la Libia è da ricordare che, secondo la storia e le tradizioni genealogiche indigene, vi sono pochi residui dei Benī Hilāl e invece numerose popolazioni discendenti dai Benī Sulaim, e cioè delle tribù dei Benī Debbāb e dei Benī Zeghb in Tripolitania, dei Benī Haib e dei Benī Labīd in Cirenaica.

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