CASTELLI, Benedetto

Enciclopedia Italiana (1931)

CASTELLI, Benedetto (al secolo Antonio)

Ettore Carruccio

Monaco benedettino, discepolo di Galileo. Nacque a Brescia o nei dintorni, verso il 1577, morì a Roma nel 1643. Conobbe Galileo a Padova prima del 1604 e lo raggiunse a Firenze nel 1611 per collaborare con lui nelle ricerche astronomiche. A partire dal 1613 fu lettore di matematica nell'università di Pisa. Urbano VIII lo consultò per lavori idraulici; onde fu indotto allo studio delle acque correnti. Durante il processo di Galileo cercò di difendere il suo Maestro. Nel 1626 venne chiamato da Urbano VIII a Roma dove tenne la cattedra di matematica alla Sapienza sino alla fine della sua vita. Ebbe larga diffusione e rinomanza la sua opera Della misura delle acque correnti, Roma 1628; ed è pur notevole il suo Discorso sopra la calamita, pubblicato da A. Favaro nel Bullettino del Boncompagni, XVI (1883), p. 545.

Bibl.: A. Favaro, B. C., in Atti del R. istituto ven., LXVII, parte 2ª (1907-1908), pp. 1-130.

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