Kingsley, Ben

Enciclopedia Italiana - VI Appendice (2000)

Kingsley, Ben

Giovanni Grazzini

Pseudonimo dell'attore inglese Krishna Bhanji, nato a Snainton (North Yorkshire) il 31 dicembre 1943 da padre di origine indiana e da madre inglese. Ha debuttato a Londra nel 1966 nello spettacolo A smashing day, in cui interpretava anche delle sue canzoni. Fra il 1970 e il 1980, chiamato a far parte della Royal Shakespeare Company e poi del National Theatre, è apparso, talvolta come protagonista, in varie opere del repertorio classico e moderno, quali A midsummer-night's dream, Richard III, Measure for measure, The tempest, Hamlet, nonché nel ruolo di Antonio Gramsci in Occupations di T. Griffith.

Nel 1972 ha esordito nel cinema con Fear is the key (Gli ultimi sei minuti), di M. Tuchner, prova piuttosto modesta cui seguì una breve parte in A bridge too far (Quell'ultimo ponte, 1977), una superproduzione diretta da R. Attenborough, il regista che lo ha diretto poi in Gandhi (1982). Consacrato dall'Oscar (Gandhi ne vinse otto) grazie alla magistrale interpretazione dell'apostolo indiano, K. è poi passato da un successo all'altro, sia quale protagonista o coprotagonista di film drammatici, sia recitando in commedie.

Ricordiamo tra gli altri film: Betrayal (1983; Tradimenti), tratto da un lavoro di H. Pinter; Turtle diary (1985; Tartaruga ti amerò), sceneggiato dallo stesso Pinter; Harem (1985); Maurice (1987), da uno scritto di E.M. Forster; cui vanno aggiunte interpretazioni di personaggi storici, in Testimony (1987), il televisivo Il treno di Lenin (1988), di D. Damiani, e Murderers among us: the Simon Wiesenthal story (1989); e ancora Pascali's island (L'isola di Pascali) e Without a clue (Senza indizio), entrambi del 1988. In seguito si è affidato ad altri due registi italiani: a G. Battiato per una biografia di B. Cellini (1990; Una vita scellerata) e a F. Carpi per L'amore necessario, del 1991. Dello stesso anno sono anche Bugsy, un film di gangster per il quale ha ottenuto una candidatura all'Oscar, Tamberlaine e Rabbit ears - The tiger and the brahmin; del 1992 è Sneakers (I signori della truffa), un thriller; al 1993 risalgono Dave, Schindler's list, in cui impersona un contabile ebreo, e Searching for Bobby Fischer. Più recenti sono Death and the maiden (1994; La morte e la fanciulla), di R. Polanski, Species (1995; Specie mortale), The twelfth night (1996; La dodicesima notte), la commedia Weapons of mass distraction (1997), di S. Surik, il film d'avventura The assignment, di C. Duguay, ancora del 1997 e il film 'giudiziario' The Confession (1998) di D. Jones.

In teatro è stato fra l'altro protagonista in Baal di B. Brecht, e in varie pièces di A. Čechov, A. Fugard, L.Wilson. Esiste una costante nel professionismo di K., quale che sia la sua prestazione: lo sforzo compiuto per aderire ai chiaroscuri di personaggi enigmatici con un'intensità psicologica, una vibrazione segreta, che ne fanno un ritrattista di rara potenza.

bibliografia

Interviste in Films in review, genn. 1983; Time out, apr. 1983; Photoplay, dic. 1985; Hollywood reporter, 25 luglio 1988; Felix, 25 nov. 1994; Ciné-Revue, 24 dic. 1994; Felix, 10 maggio 1995.

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