Belgio

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Belgio

Claudio Cerreti
Stefano De Luca

Il paese delle istituzioni europee

Conquistata la propria indipendenza nel 1830, il Belgio è divenuto in breve uno dei paesi europei più avanzati. Monarchia costituzionale, dal passato fatto di commerci e manifatture alle odierne funzioni internazionali, il Belgio ha trovato nell'appartenenza a due grandi culture lo stimolo per darsi una identità 'europea'.

Un territorio intensamente trasformato

Il territorio belga raggiunge appena i 700 m di altitudine nelle Ardenne ed è pianeggiante nella parte settentrionale, intensamente bonificata. Tutto il paese è attraversato da una fitta rete di canali artificiali e di fiumi navigabili, come la Mosa e la Schelda, che ne collega ogni angolo con i paesi vicini e con i porti del Mare del Nord.

L'economia è molto ricca nella regione fiamminga a nord, che ha un'agricoltura moderna ed è animata dal grande porto di Anversa e dalle attività commerciali e finanziarie che fanno capo a questa città e ad altre, come le antiche e belle Bruges e Gand (in fiammingo Brugge e Gent). La regione centrale intorno alla capitale Bruxelles (997.000 abitanti), importante centro industriale e terziario, è molto sviluppata, grazie anche al fatto che la città è sede di organizzazioni come la NATO e il Consiglio dell'Unione europea.

La regione vallona meridionale, dopo una forte crescita basata sull'attività mineraria (carbone e ferro) e sull'industria siderurgica, che avevano attratto numerosi immigrati anche italiani, da qualche decennio ha difficoltà a riconvertire la sua economia. Queste differenze di sviluppo si sono sommate a quella di lingua e hanno creato tensioni fra il Nord e il Sud del paese.

Le vicende storiche

Sino al 19° secolo la storia del Belgio s'identifica con quella delle Fiandre e della parte meridionale dei Paesi Bassi, che furono sottoposte dapprima al dominio spagnolo (16°-17° secolo) e poi a quello austriaco (a partire dal 18° secolo). Dopo una fase di controllo francese (1792-1815) e un periodo di unione con l'Olanda nel Regno dei Paesi Bassi (1815-30), il Belgio conquistò la propria indipendenza nel 1830, divenendo una monarchia costituzionale. Gli Stati europei ne riconobbero l'indipendenza, ma gli imposero la neutralità permanente. Nel 1885 il re Leopoldo II acquisì come suo possesso personale lo Stato africano del Congo, che nel 1908 divenne una colonia.

Durante la Prima guerra mondiale, nonostante la sua neutralità, il Belgio fu invaso dalle truppe tedesche e sottoposto a una dura occupazione. Alla fine del conflitto, al Belgio vennero affidate Ruanda e Burundi, già colonie tedesche, dispensandolo dalla neutralità obbligatoria. Sebbene nel 1936 il Belgio fosse tornato volontariamente alla neutralità, durante la Seconda guerra mondiale fu nuovamente invaso dall'esercito tedesco.

Dopo l'ultimo conflitto il Belgio entrò a far parte dell'alleanza militare dei paesi occidentali (NATO) e partecipò alla fondazione dell'Unione europea, di cui ospita importanti istituzioni come il Consiglio dei Ministri e la Commissione esecutiva. Nel corso degli anni Sessanta il Belgio dovette affrontare un difficile processo di decolonizzazione e il riacutizzarsi dell'antico contrasto tra i due principali gruppi della sua popolazione, cioè tra i Valloni, di lingua francese, e i Fiamminghi, di lingua nederlandese (ai quali va aggiunta anche una piccola minoranza di lingua tedesca). Per affrontare tali contrasti il Belgio si è dato ‒ attraverso un lungo e difficile processo, avviatosi negli anni Settanta e terminato nel 1993 ‒ una costituzione federale, che lo vede suddiviso in tre regioni (la Fiandra, la Vallonia e Bruxelles) e in tre comunità linguistiche (vallona, fiamminga e tedesca), ciascuna dotata di ampie autonomie.

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