BATTISTA da Zagabria

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 7 (1970)

BATTISTA da Zagabria (B. Schiavone, B. di Schiavonia, da Dalmazia, da Udine, da San Daniele)

Remigio Marini

Nacque probabilmente a Zagabria; è ignoto il suo anno di nascita, ma abbiamo sue notizie dal 1467. Pittore e scultore, fino a pochi anni or sono non si conoscevano sue opere; V. Joppi, infatti, che mise in luce i documenti che lo riguardano, dichiarava che delle sue pitture non era rimasto nulla, e lo stesso affermava A. Venturi. Dalle carte d'archivio rinvenute dallo Joppi apprendiamo che B. sposò una Clara da cui nacque nel 1467 a Udine l'unico suo figlio maschio, Martino, che fu poi pittore d'una certa fama, conosciuto come Martino da Udine, ma più comunemente noto col nome di Pellegrino da San Daniele. B. nel 1468 fece in San Daniele un contratto con il quale s'obbligava a dipingere una cortina con storie sacre per S. Maria di Commerzo, un villaggio vicino a San Daniele. Nel 1470, con un altro atto notarile, s'impegnò a scolpire, dipingere e dorare un'anconacon tre figure di santi per la chiesa dedicata a S. Daniele (S. Daniele di Castello) eretta sulla cima del colle dell'omonima cittadina. Di queste opere finora non s'ètrovata traccia. Le ultime notizie che lo Joppi dà dell'artista riguardano le spese che il camerario della fraternita di S. Girolamo degli Schiavoni a Udine sostenne nel 1484 per la malattia e la sepoltura di B., evidentemente caduto in miseria.

Nel 1958 Gino Calligaris (cfr. Kugli), dopo lunghe ricerche, poté trovare una piccola tavola (cm. 48 × 44) con Cristo crocifisso adorato dalla Vergine e da Giovanni, firmata, a tergo, in caratteri gotici: "Magister Baptista Zagabriensis pinxit 1468" (Terzo d'Aquileia, Museo d'arte friulana). La tavola, che conserva ancora la cornice dorata originale, fu rinvenuta in una cappella privata tra San Daniele e Cividale.

Il dipinto è di delicata, squisita fattura, e non ha alcun rapporto con l'arte tolmezzina tedescheggiante che dominava allora in Friuli. Può, se mai, avvicinarsi ai gotici vitaleschi del primo Quattrocento friulano; ma spirito e forme ne son diversi. C'è qui un goticismo d'intonazione bizantina: e lo ieratismo e la limpidezza lineare di questa breve tavola (che ha anche qualcosa di pre-rinascimentale) derivano certamente da quella Dalmazia dalla quale il maestro, probabilmente non molto tempo innanzi, era emigrato. Il pittore si firma "zagabriensis": era dunque di origine slava, come del resto gli attributì "schiavone" e "di Schiavonia" confermano.

Fonti e Bibl.: V. Joppi, Contributo II alla storia dell'arte nel Friuli, in Monumenti storici pubbl. dalla Deputaz. veneta di storia patria, Miscellanea, s. 4, X (1890), pp. 6-11; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, IX, 3, Milano 1928, pp. 561-68, 575; J. M. Kugli, Un pittore friulano del '400: Magister Baptista Zagabriensis, in Ce fastu?, XXXVIII(1962), pp. 116 dello estr.; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, III, p. 48 (sub voce Battista da San Daniele).

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