Lastra, Battaglia della

Enciclopedia Dantesca (1970)

Lastra, Battaglia della

Giovanni Cherubini

, Il 20 luglio 1304 gli sbanditi Bianchi e ghibellini di Firenze, collegati a Bolognesi, Romagnoli, Aretini, Pisani e Pistoiesi, tentarono di rientrare con la forza in città. Il nome della battaglia è quello del luogo, sulla via bolognese, a circa 3 km dalle mura, ove le truppe si accamparono in attesa dell'attacco. Alla L. non era presente D., già staccatosi dagli altri fuorusciti. In Pd XVII 67-69, a proposito di quella che egli considerava ormai compagnia malvagia e scempia, D. farà dire a Cacciaguida: Di sua bestialitate il suo processo / farà la prova; sì ch'a te fia bello / averti fatta parte per te stesso. A questo tentativo gli sbanditi erano stati spinti dalla paura che l'elezione di Roberto, duca di Calabria, a capo della taglia toscana, rafforzasse la posizione dei Neri, e insieme dalle speranze suscitate e dalla momentanea assenza da Firenze degli uomini più ragguardevoli, che erano presso il pontefice, e dal favore di una parte del popolo della città e del contado, di certi magnati fiorentini, di alcune città toscane e romagnole, del cardinale legato.

Mentre i fuorusciti fiorentini di Pisa e i Pisani, guidati da Fazio da Donoratico, sostavano al castello di Marti, il grosso degli sbanditi, i Bolognesi e i ghibellini romagnoli, ai quali si erano uniti gli Aretini, i Bianchi e i ghibellini del Valdarno superiore, condotti da Aghinolfo di Romena, scendevano dal nord e, il 19 luglio, giungevano in vista della città. Erano in tutto 1600 cavalieri e 9000 pedoni, e Firenze, colta di sorpresa, fu in preda al disordine. Tuttavia i fuorusciti persero del tempo prezioso nell'attesa di Tolosano degli Uberti, che doveva condurre i Pistoiesi, e aggiunsero così un secondo errore a quello precedente di non aver attaccato all'improvviso e contemporaneamente sbanditi e Bolognesi, Aretini, Pisani, da tre porte diverse. Terzo errore fu quello di attaccare, il giorno dopo 20 luglio, nelle ore calde. Mentre i Bolognesi si aspettavano Pisani e Pistoiesi alla Lastra, Bastiera dei Tosinghi iniziò l'assalto. I fuorusciti, che gridavano " Pace, pace " per indicare che loro unico scopo era quello di tornare in città, giunsero fino alla centrale piazza di S. Giovanni. Qui furono fermati e, poiché nessun aiuto sopraggiungeva, si credettero traditi e fuggirono. Il caldo e la sete avevano intanto sfibrato uomini e cavalli rimasti più indietro e la battaglia fu definitivamente persa. Saputa la notizia, i Bolognesi fuggirono e a nulla servì l'arrivo dei Pistoiesi. Quattrocento assalitori morirono nell'impresa (cfr. G. Villani VIII 72).

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