SCHEDONI, Bartolomeo

Enciclopedia Italiana (1936)

SCHEDONI, Bartolomeo

Giovanni COPERTINI

Pittore, nato a Formigine (Modena) nel 1570 circa, morto a Parma il 23 dicembre 1615. Nel 1597 era già a Parma al servizio dei Farnese, ma due anni dopo fu costretto a riparare a Modena e a Reggio, per un ferimento. Il 1604 assumeva l'incarico di ornare la vòlta della sala del consiglio nel palazzo municipale di Modena, ma solo tre anni dopo poté compiere l'opera. Sposatosi nel 1607 a Parma, visse ivi fino alla morte, come pittore di corte dei Farnese, assai caro a Ranuccio I, che gli diede più volte segni della sua benevolenza. Eseguì, giovinetto, per la chiesa parrocchiale di Formigine la Madonna del Rosario. Molti suoi dipinti si trovano a Napoli, nella R. Pinacoteca: La Carità (1611); la Sacra Famiglia con S. Giuseppe che legge; l'Amorino; il S. Paolo; il S. Sebastiano; il S. Girolamo (1609); il S. Sebastiano curato dalle pie donne (1615?); la S. Famiglia in gloria adorata da quattro Santi; il ritratto di Vinc. Grassi. Ornano il palazzo reale di Napoli la famosa Elemosina e la Sacra Famiglia, proveniente dalla cappella della Concezione in S. Francesco di Piacenza. La R. Galleria di Parma conserva pure dello S. tre ottimi dipinti, già in Fontevivo: l'Ultima Cena (1608), Le Marie al Sepolcro (1614); Cristo deposto nel sepolcro (1614); inoltre, insieme con altri piccoli quadri, la dolcissima Madonna col Bambino e S. Giovanni, felicemente ispirata al Correggio. Buone opere sue si trovano a Dresda, Modena, Formigine e altrove.

È probabile che lo Sch. si sia formato a Modena al contatto del manierismo locale, modesta eredità di Nicolò dell'Abate, ma in Parma venne considerato allievo di Giulio Cesare Amidano. Anziché di dipendenze, conviene però parlare di influenze reciproche. Certo, il fine a cui entrambi tesero con la loro vivace concezione luministica, ha origine dal Correggio. Più innanzi, pur fra gli esempî dei Carracci e quelli, prepotenti, del Caravaggio, lo Sch. seppe conseguire aspetti strettamente originali.

Oltre agli antichi scrittori (Vedriani, Galvani, Tiraboschi, Lanzi, Affò, ecc.), cfr. M. Valdrighi, Lettera... intorno al pittore Bartolomeo, ecc., in Indicatore modenese, n. 10, 1851; N. Cionini, B. S., Modena 1881; G. Bortolucci, Cenni storici sulle sale del palazzo comunale, ecc., ivi 1909; V. Moschini, S., in L'Arte, XXX (1927), pp. 119-48; A. Venturi, St. dell'arte ital., IX, vii, Milano 1934, pp. 820-21. Inoltre, con i cataloghi delle pinacoteche di Napoli (De Rinaldis) e di Parma (C. Ricci), i documenti inediti dei Ruoli farnesiani dal 1594 al 1616 (R. Arch. di stato in Parma), e Mem. e doc. di Belle arti parmigiane di E. Scharabelli-Zunti (ms. nel R. Museo d'antichità di Parma).