CARDUCCI, Bartolomeo e Vincenzo

Enciclopedia Italiana (1930)

CARDUCCI, Bartolomeo e Vincenzo

José F. RAFOLS
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Bartolomeo, pittore e architetto, nacque nel 1560 a Firenze, morì a Madrid nel 1608 o 1610.

Scolaro di Bartolomeo Ammannati, a Roma, aiutò Federico Zuccari, insieme col quale lavorò anche alla cupola del duomo di Firenze e che accompagnò pure nella Spagna nel 1585, dove dipinse, all'Escorial, per l'altar maggiore e nel chiostro del monastero. Eseguì gli affreschi della vòlta della biblioteca dell'Escorial e alcuni lavori nella chiesa di S. Filippo "el Real" a Madrid. Anche Filippo III, come il padre, gli accordò la sua fiducia e lo condusse seco a Vallodolid. Qui il C. compì vari lavori nella parrocchiale di S. Andrea. Al ritorno della corte a Madrid lavorò nel palazzo del Prado.

Vincenzo, pittore, nacque a Firenze nel 1578, morì a Madrid nel 1638. Fu fratello e scolaro di Bartolomeo che lo condusse seco, come aiuto, a Madrid. Dopo la morte di Bartolomeo divenne pittore di corte. Dipinse con Eugenio Caxés l'altar maggiore del convento gerolomitano di Guadalupe (1618) e il sagraro della cattedrale di Toledo. L'opera sua principale è la serie di 55 dipinti, eseguiti nel 1626 per la certosa di El Panlar. Il numero delle sue opere è vastissimo; sono sparse in chiese e conventi spagnoli, e dipinte in uno stile fluido e brillante, in cui prevalgono reminiscenze della pittura fiorentina e veneta.

Bibl.: A. Palomino de Castro y Velasco, El Museo pictórico y escala óptica, Madrid 1797, II, pp. 411-13; J.A. Ceán Bermúdez, Diccionario histórico de los más ilustres profesores de las bellas artes en España, Madrid 1800, I, pp. 239-256; M. v. Boehn, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con bibliografia precedente); A.L. Mayer, Historia de la pintura española (edizione spagnola), Madrid 1928, pp. 4, 196, 199-200, 348, 364-370, 373, 419 e 465; R. Longhi e A. L. Mayer, Antichi pittori spagnoli nella collezione Contini-Bonacossi, Roma 1930.

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