BARTOLO di Fredi

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)

BARTOLO di Fredi

Enrico Castelnuovo

Figlio di un maestro Fredi, pittore, nacque verso il 1330. Della sua vita si conoscono numerosi episodi grazie alle ricerche d'archivio dei padre Della Valle, del Gaye e soprattutto del Milanesi e del Borghesi. Nel 1353 (13 dicembre) apre una bottega in Siena assieme al pittore Andrea Vanni: nel 1355 il suo nome si trova iscritto nel breve dell'Arte dei pittori senesi; nel 1357 sposa una Bartolomea di Cecco da cui avrà diversi figli; nel 1361 (18 luglio) viene pagato per affreschi da lui eseguiti nella sala del Consiglio del Palazzo pubblico di Siena. Una sua lettera (Gaye) senza indicazione di luogo e di data, in cui s'informa la Signoria di Siena di una concentrazione di truppe fiorentine ai suoi confmi, venne probabilmente scritta a San Gimignano nel 1362. Del 1364 è la bella Madonna di Misericordia del museo di Pienza (Brandi, 1931). Nel 1366 è di nuovo a San Gimignano dove ha l'incarico di eseguire una pittura satirica riguardante una vertenza del Comune con due monasteri (Pecori), e qui nel 1367 (Carli, 1949) firma e data le Storie del Vecchio Testamento che fanno fronte, nella collegiata, a quelle del Nuovo Testamento eseguite da Bama da Siena.

Il Vasari, nella vita di Taddeo di Bartolo, che erroneamente crede figlio di B. di Fredi, ricorda questi affreschi e li dice datati 1356la data autentica è ricomparsa durante i restauri cui gli affreschi furono sottoposti dopo l'ultima guerra.Nello stesso anno, 1367, B., a causa dei troppi incarichi, cedette alcune sue comnussioni al pittore Francesco di Vannuccio. Nel 1368 si accordò con Iacopo di Mino del Pellicciaio per la decorazione della cappella di S. Ansano nella cattedrale di Siena. Come rivela l'Antal, B. fu molto impegnato nell'attività politica durante il periodo democratico della Repubblica senese: negli ultimi mesi del 1372 ricoprì la carica di capitano del terzo di Camollia (cariche politiche ricoprì ancora nel 1381, 1382 e 1401), e nello stesso anno fu incaricato dalla Signoria di andare a ricevere il nuovo podestà. Nel 1374 ricevette un pagamento per una pittura nella cappella dei maestri della pietra in duomo; nello stesso anno, a detta del Romagnoli che afferma di averlo veduto nel 180i in una cappella del chiostro di S. Domenico, firmava un grande polittico con al centro la Natività, a San Gimignano. Nel 1376 comprò una casa in Siena, e tra il 1377 e il 1380 circa dovette risiedere lungamente a Volterra dove affrescò la cappella maggiore del duomo (Battistini); i pagamenti per quest'impresa si fecero molto aspettare ed esiste in proposito un vivace scambio di lettere tra il pittore, la Signoria di Siena e il vescovo di Volterra. Nel 1381 un senatore senese gli commissionò la decorazione di un grande scudo e di un vessillo con lo stemma della città. Nel 1382 dipinse una pala d'altare per la chiesa di S. Francesco a Montalcino che gli venne pagata 170 fiorini d'oro; al Museo di Montalcino sono raccolti vari frammenti che con tutta probabilità facevano parte di questo altare. Nel 1388 B. eseguì un'altra pala d'altare per la stessa chiesa, con al centro l'Incoronazione della Vergine e ai lati le Storie della Vergine. Anche quest'opera è oggi divisa: il centro è conservato nel Museo di Montalcino e i laterali e altre parti (predella, pilastri, cimasa) sono invece nella Galleria dell'Accademia di Siena. Nel 1389 B. lavorava insieme con il figlio Andrea di Bartolo e con Luca di Tommè a una pala d'altare ordinata dall'università de' calzolari per la sua cappella nel duomo, nel 1390 a una pala per la chiesa di Monteoliveto fuori Porta a Tufi, nel 1392 a una tavola con S. Pietro per la cattedrale; nel 1393 lavorava con Cristofano di Bindoccio e Meo di Pietro alla sala del Mappamondo del Palazzo pubblico e successivamente, con lo stesso Cristofano e Giusaffà di Filippo, alla facciata dello stesso Palazzo; nel 1397 venne pagato per un'immagine di S. Vittore per la cattedrale; nel 1407 fece testamento in favore del figlio Andrea di Bartolo; nel 1410 morì e venne sepolto nel chiostro di S. Domenico a Siena (secondo il Mancini e l'Ugurgieri-Azzolini sarebbe morto a San Gimignano).

Se le notizie sulla vita di B. sono numerose, meno numerose sono invece le sue opere firmate e datate: la Madonna di Pienza (1364, Museo), le Storie bibliche della collegiata di San Gimignano (1367), i due altari di Montalcino (1382 e 1388). Su queste occorre basarsi per seriare cronologicamente la sua numerosa produzione. Quanto allo stile di B., esso si presenta come una sorta di mescolanza del linguaggio dei grandi Senesi della prima metà del Trecento, di Simone Martini e dei Lorenzetti in particolare, con qualche citazione dal Barna e contatti con Niccolò di ser Sozzo Tegliacci, il tutto interpretato con una certa secchezza del tratto e uno spiccato disinteresse verso la rappresentazione dello spazio (tratto questo che ha in comune con Fiorentini contemporanei come Giovanni del Biondo [Meiss]), sì che le sue composizioni derivate dai Lorenzetti hanno un accento più arcaico, per certi aspetti, degli originali cui si rifanno. In certe opere questo riecheggiamento è ben condotto, in altre invece lo scadimento qualitativo è notevole. La Madonna di Misericordia di Pienza, opera di buon livello, è seguita, a soli tre anni, dagli affreschi, spesso grossolani, di San Gimignano. Questi sono dipinti su tre ordini ed illustrano Fatti della Genesi, dell'esodo e del Libro di Giobbe. Un certo numero di opere, generalmente di buona qualità, sono collocabili nel primo periodo dell'attività di B. (Carli): tra queste sono compresi i begli affreschi con la Nascita e la Morte della Vergine in S. Agostino a San Gimignano, gli affreschi con S. Nicola e le tre fanciulle e il Martirio di s. Andrea nella chiesa di S. Lucchese presso Poggibonsi e la Madonna, firmata, nella chiesa di S. Biagio di Cusona, presso San Gimignano. Vicino alle Storie bibliche della collegiata di San Gimignano si colloca una Strage degli Innocenti, oggi nella Walters Art Gallery di Baltimora (attribuita ad Andrea di Bartolo dal Berenson), forse la stessa vista dal Della Valle in S. Agostino a San Gimignano. Secondo il Della Valle essa sarebbe stata firmata e datata 1358 (l'iscrizione è scomparsa), ma le trascrizioni del Della Valle sono spesso erronee. Il trittico con Madonna e santi della Galleria Nazionale dell'Umbria a Perugia è forse leggermente successivo a questo periodo e propala con indubbia dignità il linguaggio martiniano e più ancora quello del "Maestro della Madonna di Palazzo Venezia". Più tardo è il trittico con l'Adorazione dei pastori e due santi nella parrocchiale di Torrita e L'adorazione dei pastori della collezione Cani-,ana, in deposito al Museo di Béziers. Pure proveniente dalla collezione Campana, e ugualmente tarda, è la Circoncisione del Louvre (il Vasari e il Della Valle parlano di una Circoncisione in S. Agostino a San Gimignano, e il Vasari ne riporta la data, 1388). Opere tarde sono le due Adorazioni dei Magi, quella della Galleria dell'Accademia di Siena e quella della collezione Lehman di New York, di cui un frammento con il Viaggio dei Magi è nel Museo di Digione (Zeri). Del polittico di Montalcino del 1382 rimangono varie parti, difficilmente ricollegabili, al Museo di Montalcino. Al centro doveva essere la Deposizione dalla Croce,che reca la firma e la data dell'esecuzione; dell'altare dovevano anche far parte quattro figure di santi (Paolo, Francesco, Antonio da Padova e un altro Santo francescano), una tavoletta con il Battesimo di Cristo (cimasa dello scomparto centrale?), un'altra con Tobiolo e l'angelo e due piccole storie della Vita del beato Filippino che sono le cose migliori. Il polittico del 1388 recava al centro l'Incoronazione della Vergine, ai lati quattro storie (il Ritorno di Maria nella casa Paterna, lo Sposalizio della Vergine,la Madonna con gli apostoli e il Transito di Maria). Queste ultime scene, come pure due pilastrini angolari che terminavano il polittico coTe Prova la testimonianza dei padre Fomei riportata dal Della Valle (in uno dei pilastrini sono rappresentati i SS. Gherardo, Agostino, Biagio, Cristoforo, Michele, Stefano, Bartolomeo, Giovanni Evangelista, nell'altro i SS. Benedetto, Lucia, Filippo, Caterina d'Alessandria, Niccolò, Matteo, Giovanni Battista, Ludovico), la cuspide con l'Assunzione della Madonna e la predella con S. Giovacchino scacciato dal tempio, la Deposizione di Gesù e la Natività della Madonna sono nella Pinacoteca di Siena. Tra le altre opere attribuite a B. sono: un trittico nel Museo di Lucignano; una Madonna col Bambino nel Museo Bardini di Firenze; un piccolo trittico con al centro lo Sposalizio di s. Caterina nella Galleria di Perugia; una S. Lucia a mezzo busto già nella collezione Blumenthal a New York; una Madonna a mezzo busto nel Museo diocesano di Montalcino; un frammento di affresco con teste femmiffili, proveniente dalla chiesa di S. Agostino e ora nel Museo civico di San Gimignano; due pannelli di predella con Storie di un santo diacono, una predella in cinque scomparti, altri due frammenti di predella con S. Antonio Abate e s. Macario (forse parte del polittico del 1388) e un'Incoronazione della Vergine nella Pinacoteca di Siena; una Testa della Vergine all'Istituto Stádel di Francoforte; una predella con la Crocifissione al Museo di Altenburg; un frammento di predella nel Museo del castello Wawel a Cracovia; due scomparti di polittico con i SS. Pietro e Paolo nella chiesa parigina di St. Louis-en-I'Ile; un affresco con la Madonna del Soccorso a Castiglion d'Orcia; altri affreschi in S. Francesco di Lucignano e nella chiesa parrocchiale di Paganico.

Tra le opere che testimonianze antiche attribuivano a B., e che sono perdute, sono da ricordare, in Siena, una tavola in S. Francesco all'altare dei Malevolti (Tizio) - forse la stessa che ai tempi dell'Ugurgieri-Azzolini ornava la cappella dei Malevolti in S. Domenico e che rappresentava la Trinità e la Visitazione - nonché affreschi nella sala dei Concistoro in Palazzo pubblico, eseguiti, secondo il Mancini, nel 1356.

Rimane tuttora difficile un equo bilancio della personalità di Bartolo di Fredi. Il suo catalogo, smodatamente accresciuto agli inizi di questo secolo, quando sotto il suo nome veniva raccolta gran parte della produzione pittorica senese della seconda metà del Trecento (Berenson, 1909), ha subito opportune limitazioni grazie ai successivi chiarimenti della personalità di Andrea di Bartolo, Niccolò Tegliacci, Niccolò di Buonaccorso, ecc., ma le sue opere sono state frequentemente oggetto di eccessive valutazioni. Un nuovo attento esame del suo catalogo potrebbe portare a un più equilibrato giudizio sul posto che gli spetta nella cultura figurativa senese della seconda metà del sec. XIV e sulla influenza, non sempre puramente iconografica, che le sue opere hanno esercitato sui nuovi pittori del gotico internazionale.

Fonti e Bibl.: G. Gaye, Carteggio inedito d'artisti..., I, Firenze 1839, pp. 70-72; G. Milanesi, Documenti per l'arte senese, Siena 1854, 1, pp. 260, 285-287, 292; 11, pp. 35-38; S. Borghesi-L. Banchi, Nuovi documenti per la storia dell'arte senese, Siena 1898, pp. 27 S.; Siena, Bibl. Com., cod. B. III, 6, S. Tizio. Historiarum Senensium ab initio urbis Senarum usque ad an. MDXXVIII; G. Vasari, Vite..., a cura di G. Milanesi, II, Firenze 1878, pp. 33 s.; G. Mancini, Considerazioni sulla pittura [1620], 1, Roma 1956, pp. 71, 182; I. Ugurgieri-Azzolini, Le Pompe sanesi, II, Pistoia 1649, p. 338; F. Baldinucci, Notizie de' Professori del disegno [1681], IV, Milano 1811, pp. 463 s.; G. Della Valle, Lettere Sanesi, I, Venezia 1782, p. 158; 11, Roma 1785, pp. 184 ss.; Id., Commento a G. Vasari, Vite.- II, Siena 1791, pp. 343 ss.; Siena, Bibl. Comunale, cod. I, 11, 3, E. Romagnoli, Bellartisti senesi [circa 18301; L. Pecori, Storia di San Gimignano, Firenze 1833, p. 189; N. Baldoria, Monumenti artistici di San Gimignano, in Arch. stor. d. arte, III (1890), pp. 35 ss.; F. Brogi, Inventario generale degli oggetti d'arte della Provincia di Siena, Siena 1897, passim; Catalogo... della mostra della antica arte senese, Siena 1904, passim; F. Mason Perkins, La Pittura alla mostra d'arte antica ,1 ns. Siena, in Rass. d'arte, IV (1904), pp. 145 ss; Id., Pitture senesi negli Stati Uniti, in Rass. d'arte senese, 1 (1905), pp. 74 ss.; B. Berenson, Tesori artistici in un villaggio dilapidato della provincia di Grosseto, in Rass. d'arte, V (1905), pp. 102 ss.; F. Mason Perkins, Ancora dei dipinti sconosciuti di scuola senese, in Rass. d'arte senese, III (1907), pp. 73 ss.; E. Jacobsen, Das Trecento in der Germaldegalerie zu: Siena, Strassburg 1907, pp. 43 ss.; A. Venturi, Storia dell'arte italiana, V, Milano 1907, pp. 745 ss.; I. Vavassour Elder, Su certi dipinti poco conosciuti di B. di maestro Fredi, in Rass. d'arte senese, IV (1908), pp. 89-92; J. A. Crowe-G. B. CavalcascHe, A history of Painting in Italy, III, London 1908, pp. 121-126; B. Berenson, The Central Italian Painters of the Renaissance, New York-London 1909, pp. 139 ss.; I. Vavassour Elder, La pittura senese nella Galleria di Perugia, in Rass. d'arte senese, V (1909), p. 69; Id., Spigolature di Val d'Elsa, in Rass. d'arte, IX (1909), pp. 161 ss.; F. Mason Perkins, Spigolature di arte senese, in Rass. d'arte senese, VI (1910), p. 71; G. De Nicola, Arte inedita in Siena, in Vita d'arte, V, 10 (1912), pp. 9-11; F. Mason Perkins, Alcuni dipinti senesi sconosciuti o inediti, in Rass. d'arte, XIII (1913), p. 195; Id., Dipinti senesi sconosciuti o inediti, ibid., n. s., 1 (1914), pp. 99 s.; R. van Marle, Simone Martini..., Strasbourg 1920, pp. 147 S.; M. Battistini, B. di Fredi da Siena, Pittore, dipinge in Volterra nel sec. XIV, in Bull. senese di storia Patria, XXVII (1920), pp. 108 s.; L. Daml, Il nuovo museo di Lucignano, in Boll. d'arte, IV (1924-25), pp. 467, 477 n. s; F. Mason Perkins, La pittura alla mostra d'arte di Montalcino, in Rass. d'arte senese, XVIII (1925), p. 58; Id., Two unpublished pictures by B. di Fredi, in Art in America, XVI (1928), pp. 210-217; C. H. Weigelt, Die Sienesische Malerei des vierzehnten Yahrh's, Firenze-München 1930, pp. 60, 61; B. Berenson, Studies in Medieval painting, New Haven 1930, p. 93; F. Mason Perkins, Su alcuni dipinti di Giacomo di Mino del Pellicciaio, in Bull. senese di storia patria, n. s., 1 (1930), pp. 243 ss.; C. Brandi, Gli affreschi di Monticiano, in Dedalo, XI (1930-31), pp. 709-734; Id., Reintegrazione di B. di Fredi, in Bull. senese di storia Patria, n. s., 11 (1931), pp. 206; F. Mason Perkins, Pitture senesi poco conosciute, in La Diana, VI (1931), pp. 99 s., 244-246; S. Faison, Barna and B. di Fredi, in Art Bulletin, XIV (1932), pp. 285-315; F. Mason Perkins, Pitture senesi, Siena 1933, passim; C.Brandi, La R. Pinacoteca di Siena, Roma 1933, pp. 33 s.; R. van Marle, Le scuole della Pittura italiana, II, L'Aia 1934, pp. 529 ss.; L. Rigatuso, B. di Fredi, in La Diana, IX (1934), pp. 214-267; B. Berenson, Pitture italiane del Rinascimento, Milano 1936, pp. 39 s.; E. Carli, La data degli affreschi di B. di Fredi a San Gimignano, in La Critica d'arte,s. 3, VIII (1949), pp. 75 s.; M. Meiss, Painting in Florence and Siena after the Black Death, Princeton 1951, passim; P.Toesca, Il Trecento, Torino 1951, pp. 598 s.; E. Sandberg Vavalà, Sienese Studies, Firenze 1953, pp. 198 ss.; E. Carli, Dipinti senesi del contado e della Maremma, Milano 1955, pp. 91 s.; La pittura senese, Milano 1955, pp. 158 ss.; F. Antal, La pittura fiorentina e il suo ambiente sociale nel Trecento e nel Primo Quattrocento, Torino 1960, passim; R.Oertel, Frúhe italienische Malerei in Altenburg, Berlin 1961, p. 50; M. Skubiszewska, O. Kilku Nieznanych wczesnYch obrazach wloskich ze zbiorów Poznaúskich [Primitivi italiani sconosciuti nelle collez. di Poznaú], in Biuletyn historii sztuki, XXIII(1961), p. 26 (traduz. franc.); F. Bulù, La peinture italienne des XIVe et XVe siècles (catal.) Krakowie 1961, p. 38 (si tratta dello stesso quadro descritto nell'art. preced.: Presentazione al Tempio al Wawel); F. Zeri, Un appunto su B. di Fredi, in Paragone, XIII (1962), n. 1:51, pp. 55 ss.; G. Cecchini-E. Carli, San Gimignano, Milano 1962, passim; P. Dal Poggetto, Arte in Valdelsa...(catal.), Firenze 1963, pp. 31 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstler-Lexikon, IV, p. 558.

CATEGORIE
TAG

Maestro della madonna di palazzo venezia

Niccolò di buonaccorso

Strage degli innocenti

Niccolò di ser sozzo

Taddeo di bartolo