Barriera corallina

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

barriera corallina

Marco Di Domenico

Un incredibile esempio di costruzione animale

Le enormi barriere dell'Oceano Indiano, gli atolli, perfino alcune imponenti catene montuose, emerse in seguito ai movimenti della crosta terrestre, sono di origine corallina. Grande è la responsabilità degli uomini nel tutelare una delle più importanti ricchezze del mare.

Minuscoli operai per edifici poderosi

Al confronto con le barriere coralline, le piramidi egizie, la Grande muraglia cinese, i grattacieli, le enormi dighe che l'uomo ha costruito nei millenni sono veramente poca cosa. Soprattutto se si pensa che i costruttori di tali imponenti edifici sono minuscoli Celenterati coloniali a forma di polipo, noti a tutti come coralli e madrepore. Questi organismi hanno bisogno di acque limpide, illuminate e ossigenate, con temperatura compresa tra 20° e 30 °C e salinità elevata, tutte condizioni tipiche del Pacifico centrale e della costa orientale dell'Australia, tra i 40 e i 60 m di profondità. Le coste occidentali dei continenti, invece, a causa delle correnti prevalenti, più fredde, non sono adatte allo sviluppo delle grandi barriere.

I polipi vivono in simbiosi con alghe unicellulari (zooxantelle), importantissime per la vita della colonia. Le alghe, infatti, svolgendo la fotosintesi, utilizzano l'acido carbonico dei tessuti della madrepora, provocando la formazione di calcare insolubile, duro come la roccia. Ci vogliono migliaia di anni per produrre le barriere: milioni di colonie si accrescono a tal punto da fondersi e formare strutture gigantesche come la Grande barriera australiana, la più imponente del mondo, lunga 2.000 km. Le barriere hanno a volte anche altezze impressionanti: quella prossima alle Isole Figi, per esempio, supera i 2.000 m, raggiungendo così le dimensioni di un vero e proprio massiccio montuoso sommerso.

Gli atolli

Le strutture coralline, o meglio, madreporiche, sono dette barriere quando si trovano a una certa distanza dalla costa, e da questa sono separate da una laguna poco profonda. Se sono vicine alla costa prendono invece il nome di frangenti o scogliere. Ma come possono le barriere coralline essere alte chilometri se i polipi hanno bisogno di luce e non crescono a profondità maggiori di 60 m? La spiegazione sta nel fatto che il livello degli oceani non è stato sempre lo stesso e le barriere come quella delle Figi hanno cominciato a crescere in un periodo in cui esso era molto inferiore. Man mano che il livello saliva, la barriera ne seguiva la crescita, così da rimanere sempre prossima alla superficie, innalzandosi fino alle dimensioni attuali.

Un meccanismo simile avrebbe portato anche alla formazione degli atolli, barriere coralline circolari sorte intorno ad antiche isole vulcaniche, oggi scomparse. Gli attuali atolli ad anello separano una laguna interna poco profonda (dove una volta era il vulcano) dall'oceano aperto circostante. Sull'anello di madrepore le correnti hanno portato poi sabbie e detriti, e su queste ha iniziato a crescere la vegetazione, fino alla formazione degli atolli come oggi noi li conosciamo.

Un sistema a rischio

Oggi le grandi barriere coralline, insieme alle foreste tropicali, costituiscono gli ecosistemi più complessi e ricchi del mondo. Su di esse si è sviluppata una fauna colorata e diversificata, costituita da decine di migliaia di specie di tutti i gruppi marini, dagli Echinodermi ai Crostacei, dai Molluschi ai Pesci, fino ai Rettili. Da questi animali, poi, dipende la sopravvivenza di Uccelli e Mammiferi, e anche dell'uomo, che ne ricava da secoli cibo e sostentamento. I cambiamenti climatici, la pesca dissennata, il turismo, gli squilibri ecologici, l'inquinamento ne stanno però compromettendo la crescita e la stessa esistenza. Anche il diboscamento selvaggio di tante parti dell'Indonesia sta contribuendo alla morte delle barriere coralline, perché le piogge trasportano in mare enormi quantità di detriti, non più trattenuti dalle radici degli alberi, che soffocano letteralmente i coralli.

Il mirabile lavoro compiuto in milioni di anni da piccolissimi, oscuri animaletti marini può essere annientato da pochi decenni di attività umane incontrollate e da politiche economiche dissennate. Il mondo, senza le barriere coralline, sarebbe enormemente più povero.

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