BANOS DE CERRATO, San Juan de

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1992)

BAÑOS DE CERRATO, San Juan de

X. Barral i Altet

Chiesa dedicata a s. Giovanni Battista situata in posizione isolata presso Venta de Baños, piccolo centro a km. 10 ca. da Palencia (Vecchia Castiglia), che prende nome da una fonte sgorgante nelle vicinanze della chiesa. Quest'ultima sorge in una zona di insediamento visigoto, come è stato dimostrato dalle numerose necropoli riportate alla luce, e costituisce un punto di partenza di estrema importanza per lo studio dell'architettura visigota, grazie a una iscrizione che permette di datarne la fondazione al 661 (699 dell'era di Spagna): "Precursor D(omi)ni martir Babtista Iohannes / posside constructam in eterno munere sede(m) / quam devotus ego rex Reccesuinthus amator / nominis ipse tui proprio de iure dicavi / tertii post dec(e)m regni comes inclitus anno / sexcentum decies era nonagesima nobem".L'edificio attuale è l'esito di trasformazioni che ne hanno modificato l'alzato esterno, specialmente in corrispondenza della zona presbiteriale. La chiesa fondata da Recesvindo era articolata in tre navate da colonne con capitelli e preceduta da un atrio. Probabilmente già in epoca medievale fu modificato il corpo orientale costituito da tre cappelle rettangolari; il blocco transetto/cappelle - le laterali aggettanti rispetto ai limiti perimetrali delle navatelle - assumeva straordinaria rilevanza nell'andamento a T rispetto al corpo longitudinale, composto soltanto da quattro campate oltre a quella di incrocio. In seguito, la soppressione delle due absidi laterali e delle campate del transetto a esse antistanti, nonché l'apertura di due absidiole sul prolungamento delle navatelle, modificarono i rapporti proporzionali della basilica, che assunse una pianta rettangolare.L'alzato ha conservato, al contrario, la struttura originaria, con una navata centrale che domina nettamente le laterali, raggiungendo lo stesso livello del culmine del transetto della costruzione originaria.I contrafforti sono aggiunte posteriori, ma la tipologia del materiale usato nella costruzione così come gli archi leggermente oltrepassati e il disegno delle finestre possono ritenersi caratteristici dell'architettura visigota. La finestra dell'abside offre una bella testimonianza del sistema di chiusura a traforo utilizzato nella Tarda Antichità e attestato nelle Asturie da alcuni notevoli esempi.Tra le caratteristiche tecniche dell'edificio è da sottolineare infine la copertura a capriate delle navate, in contrasto con la volta a botte leggermente oltrepassata che copre l'abside centrale.La chiesa di B. costituisce, considerata la sua datazione intorno alla metà del sec. 7°, un importante punto di partenza anche per lo studio della scultura di epoca visigota. Oltre a cornici, blocchi d'imposta, mensole, capitelli scolpiti, sono da ricordare una croce a bracci patenti confrontabile con oreficerie dei re visigoti e alcuni fregi decorati con l'antico motivo dei cerchi intersecantisi a formare quadrifogli e quadrangoli a bordi concavi, trattato qui con un caratteristico tipo di rilievo che richiama la lavorazione a sbalzo del metallo. Il repertorio decorativo comprende inoltre motivi c.d. a elica e a conchiglia, elementi vegetali (palmette o alberi) e, sulle modanature che riquadrano la lastra con l'iscrizione dedicatoria, aquile sbalzate anch'esse con segno altrettanto 'metallico'.La serie dei capitelli sulle colonne che separano le navate mostra la qualità e la varietà del lavoro degli scultori che nell'età visigota si ispirarono ai capitelli corinzi della Tarda Antichità, creando opere dotate di una propria originalità, le cui caratteristiche salienti sono l'attenuato incurvarsi delle foglie e l'accurato trattamento delle superfici, la forma dei caulicoli e delle volute così come le stesse proporzioni dei capitelli. Si tratta di opere-chiave per il problema così della lavorazione del capitello dalla Tarda Antichità all'epoca visigota, come del reimpiego dei capitelli antichi in marmo o della loro rilavorazione in età altomedievale, e inoltre della influenza degli esempi visigoti sui capitelli di epoca asturiana. Si vedano, in questo senso, il capitello che sostiene a sinistra la ricaduta dell'arco absidale o quelli del colonnato settentrionale.Scavi condotti sul perimetro esterno della basilica tra il 1956 e il 1963 hanno confermato, grazie al rinvenimento di reperti in metallo, la cronologia dell'edificio, riportando nel contempo alla luce una necropoli medievale.

Bibl.: P. de Palol, Excavaciones en la necrópolis de San Juan de Baños (Excavaciones arqueológicas en España, 32), Madrid 1964; J.F. Rollán Ortiz, La basílica de Recesvinto San Juan Bautista de Baños de Cerrato, Palencia 1970; H. Schlunk, T. Hauschild, Hispania Antiqua. Die Denkmäler der frühchristlichen und westgotischen Zeit, Mainz 1978, pp. 204-209; P. de Palol, La basílica de San Juan de Baños, Palencia 1988; L. Caballero Zoreda, Pervivencia des elementos visigodos en la transición al mundo medieval, "Actas del III Congreso de arqueologia medieval española, Oviedo 1989, I, Ponencias", Oviedo 1989, pp. 113-134; X. Barral i Altet, L'escultura arquitectonica, "III Reunió d'arqueologia paleocristiana hispanica Baleares 1988", in corso di stampa.X. Barral i Altet

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