BANCA

Enciclopedia Italiana - III Appendice (1961)

BANCA (VI, p. 33; App. I, p. 238; II, 1, p. 355)

Gino Luzzatto

Nello sviluppo e nella funzione delle b. in tutti i paesi economicamente più sviluppati del mondo si deve notare anzitutto un aumento quasi generale e continuo della ingerenza dello Stato nella politica e nella disciplina del credito. L'intervento statale, che per molto tempo si era limitato all'aspetto quantitativo, vigilando sull'andamento della circolazione monetaria e su quello del credito allo scopo soprattutto di combattere l'inflazione, si esercita ora in misura sempre maggiore anche sul suo aspetto qualitativo, riconoscendo alle banche maggiori e in particolare alle banche centrali la funzione di promuovere e incoraggiare quelle attività economiche che meglio rispondano alle condizioni del mercato, e di restringere invece il credito a quelle che si ritenga abbiano già eccessivamente ampliato le loro proporzioni.

Accanto a questa, altre manifestazioni importanti nel campo internazionale sono la continua e crescente attività delle due istituzioni interstatali create in esecuzione degli accordi di Bretton Woods: il Fondo monetario internazionale e la Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo. Si deve principalmente al primo se le variazioni dei cambî fra le monete dei varî stati, aderenti al Fondo, sono state nel secondo dopoguerra di gran lunga inferiori a quelle del primo, e se si è arrivati anzi, negli ultimi anni, a una quasi generale stabilizzazione dei cambî, fatta eccezione soltanto per i due maggiori stati dell'America latina, dove la moneta ha seguitato a precipitare. Dati invece gli enormi aiuti finanziarî richiesti dalla ricostruzione dei paesi devastati dalla guerra e dallo sviluppo dei paesi arretrati, il funzionamento della Banca per la ricostruzione è condizionato dalla misura con cui gli Stati Uniti d'America - e più recentemente, sebbene in misura minore, anche il Canada - possono contribuire ad essa. In quest'ultimo anno, in vista appunto del peso che detti contributi addossavano al contribuente americano e dei benefici che alcuni stati, aiutati dal Fondo, avevano tratto per la loro ripresa economica (in particolare il Regno Unito, la Francia, la Germania e - in misura minore - l'Italia), si è convenuto che essi aumentassero le loro quote, principalmente allo scopo di promuovere il progresso economico dei paesi sottosviluppati.

Infine terzo istituto internazionale di credito è la Banca europea degli investimenti, creata nel 1958 per iniziativa del Mercato Comune con sede a Bruxelles.

Altra novità importante dell'ultimo quinquennio è il ritormo della Germania di Bonn fra i grandi centri bancarî di Europa. Ottenuta con la legge del 24 dicembre 1956 la revoca delle limitazioni alla creazione di grossi istituti di credito, si aprì la strada alla istituzione, in un primo tempo, di tre grandi banche, ciascuna delle quali avrebbe dovuto limitare la sua attività nella Germania del sud, in quella del nord, e in quella dell'occidente, ma che dopo un solo anno ottennero, nel 1958, di potersi riunire nella Deutsche Bank, con sede a Francoforte e 430 milioni di marchi di capitale e riserva. Questa banca, assieme al nome, si avvicina a riacquistare l'importanza dell'istituto che fra il 1870 e il 1918 era stato fra i più potenti di Europa.

Nello stesso tempo è andato assumendo un notevole sviluppo, sebbene naturalmente con caratteri particolari, il sistema bancario sovietico, di cui l'organo centrale è la Banca di Stato, che è l'unico istituto di emissione, esercita totalmente il servizio di tesoreria dello Stato federale, raccoglie i depositi delle varie aziende di Stato e fa credito a breve scadenza alle aziende stesse. Per i crediti a lunga scadenza alle aziende di Stato si sono create 4 banche specializzate, la Banca dell'Industria, la Banca dell'Agricoltura, la Banca Commerciale, e la Banca dei Comuni.

In Italia merita di essere segnalata l'importanza che sono andati assumendo gli istituti per il credito a medio termine, fra i quali ha il primo posto la Mediobanca, emanazione della Banca Commerciale Italiana, del Credito italiano e del Banco di Roma, con sede a Milano. Più modesto nel suo sviluppo è l'Ente Finanziario Italiano (E.F.I.), creato dalla Banca nazionale del lavoro, con sede a Roma. Infine sono di recente creazione tre istituti analoghi per il Mezzogiorno continentale, per la Sicilia e per la Sardegna.

Bibl.: Nella ricchissima letteratura sul sistema bancario nei varî stati del mondo e sugli istituti internazionali di credito creati fra le due guerre e dopo la seconda guerra mondiale, si possono trovare notizie riassuntive nello Statistical Bulletin e nel Treasury Bulletin degli Stati Uniti d'America, nella Midland Bank Review del Regno Unito, nel rapporto mensile della Deutsche Bundesbank e nella relazione annuale del governatore della Banca d'Italia, presentata all'assemblea generale ordinaria dei partecipanti il 31 maggio 1960. In questa relazione, come in quelle degli anni precedenti, si riassumono le notizie sulla situazione economica in generale e monetaria e bancaria e in particolare di tutti i maggiori stati del mondo.

Sull'ammontare dei debiti internazionali e sul loro servizio v. l'ottimo volume di D. Avramovič, Debt servicing capacity and postwar growth in international indebtedness (Baltimora 1958), fondato sui documenti della Banca internazionale per la ricostruzione, di cui l'Avramovič è uno dei dirigenti.

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