BALDACCHINO

Enciclopedia Italiana (1930)

BALDACCHINO (lat. med. baldakinus; fr. baldaquin; sp. baldaquino)

Carlo Cecchelli
Giorgio Sangiorgi

In origine sorta di drappo ricco, ma non sempre di tutta seta, menzionato negli antichi inventati ecclesiastici a partire dal sec. XI e più frequentemente dal XIV. Il nome indica una originaria provenienza da Baghdād, ma poi fu lavorato anche in Occidente, e specie a Lucca. Da questo significato si passa poi a quello di copertura drappeggiata che di frequente è sorretta da quattro aste rigide; talvolta invece pende dall'alto. I baldacchini si distinguono in fissi e mobili. Fra i baldacchini fissi vi è chi enumera le coperture che l'antichità cristiana e il Medioevo posero sugli altari principali delle basiliche. Ma l'idea di baldacchino è connessa a qualcosa di fragile (in realtà, o in apparenza). Meglio quindi chiamare quelle coperture col termine tecnico di ciborî (v. ciborio). Invece si avvicina al concetto di baldacchino la copertura dell'altar maggiore di S. Pietro in Vaticano. In essa, come osserva il Muñoz (S. Pietro in Vaticano, Roma 1925, p. 48), si sostituisce al ciborio e al tabernacolo tradizionale un baldacchino vero e proprio, ossia a un elemento architettonico un elemento pittorico. Poi anche il baldacchino di questo tipo scomparirà e in talune chiese rimarrà di esso una specie di ombrella retta in alto con corde e ornata con frange o pendoni di stoffa ricamata (uno dei tanti esempî in S. Fedele di Milano). Se ne ha già qualche traccia nel Medioevo.

Del baldacchino (mobile) per le processioni si parla già in un ordo (regolamento di sacre cerimonie) del 1143 circa. L'uso del baldacchino nelle funzioni solenni era privilegio del papa, che se ne serviva solo in giorni determinati. La consuetudine di accompagnare un vescovo (in occasione del suo ricevimento solenne) sotto il baldacchino, risale certo al Medioevo. Già nel sec. XIV si cominciò ad usare il baldacchino nelle processioni del SS. Sacramento. Inoltre il baldacchino ecclesiastico fu ed è usato per introdurre nelle chiese i regnanti di religione cattolica (G. Braun, I paramenti sacri, Torino 1914, p. 216).

Fino al Medioevo il baldacchino era un semplice panno di lino o di seta fissato a quattro o sei aste. Alla fine del Medioevo ha dei pendoni corti a linee dritte o centinate. Non si può precisare quando si sia cominciato a stendere il panno sopra un telaio e quindi a dare al baldacchino una forma rigida. Certo non lo si faceva ancora nel Quattrocento; l'uso dovette iniziarsi fra il sec. XVI e il XVII.

Per ciò che riguarda il baldacchino mobile di uso profano, le sue origini si perdono nella notte dei tempi ed esso appare in ispecial modo nell'Oriente. In epoca assai più vicina a noi lo troviamo adoperato per coprire alcuni personaggi altissimi durante un solenne corteo. Per es., negli affreschi storici del palazzo farnesiano di Caprarola si vede Paolo III che riceve Carlo V stando su di un alto trono coperto da baldacchino, e Francesco I a cavallo sotto un alto baldacchino retto da quattro gentiluomini. In una stampa di Nicola Beatrizet, che rappresenta un altro corteggio di Carlo V, si può vedere uno di questi baldacchini formato da una tela ricamata distesa orizzontalmente su di un telaio quadrato retto da lunghe aste. Ai lati del riquadro scendono i pendoni.

I baldacchini si usarono anche nelle sale del trono di parecchie nobili famiglie (le quali finirono con l'essere distinte per questo attributo: cioè nobili "di baldacchino"). Se ne ha un esempio nella sala del tronetto, all'ingresso della Casa Massimo alle Colonne in Roma e in quella del palazzo Barberini. Anchei cardinali usano tuttora di tenere il trono col baldacchino nella sala d'ingresso come insegna di somma autorità.

Il baldacchino si pose anche sui letti signorili e talvolta anche in quelli più modesti. Vi sono affreschi del Tre e Quattrocento che li riproducono. Un bel letto con baldacchino è nell'affresco del Sodoma (con le nozze di Alessandro e Rossane) alla Farnesina in Roma. Sono questi baldacchini di tipo rettangolare: tale l'esemplare cinquecentesco della sala arredata per munificenza di M. Menotti in Castel S. Angelo. Sappiamo che nel Rinascimento questi baldacchini da letto si chiamarono sparavieri (v. A. Luzio e R. Renier, Il lusso di Isabella d'Este, marchesa di Mantova, in Nuova Antologia, serie 4ª, voll. LXIV-LXV, fasc. 16 luglio, 16 sett., 16 ottobre 1896).

Nel '700 le forme barocche influiranno sul tipo di questo baldacchino da letto che verrà ad essere alto, ristretto in cima e con tende allargate verso il basso. È inutile enumerare i molti esempî che se ne trovano in originale, o riprodotti su stampe, quadri, affreschi.

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