Balbuzie e tic

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

balbuzie e tic

Marco Salvetti

Due disturbi che rendono difficili i rapporti sociali

Balbuzie e tic sono disturbi che creano difficoltà nelle relazioni con gli altri perché colpiscono la capacità di comunicare: la balbuzie attraverso il linguaggio e i tic attraverso i gesti. Chi soffre di balbuzie, infatti, ha difficoltà nel parlare scorrevolmente con gli altri, mentre chi soffre di tic compie movimenti o emette suoni senza riuscire a controllarsi. Entrambi i disturbi iniziano spesso già nei bambini, ed è più facile curarli se si comincia subito; alla lunga possono provocare problemi di isolamento nella scuola o sul lavoro.

La balbuzie

La balbuzie consiste nella mancanza di un linguaggio scorrevole e fluido. La persona balbuziente si blocca mentre pronuncia una parola e generalmente riesce ad articolarla solo dopo diversi tentativi. Esistono tanti tipi diversi di balbuzie. Questo disturbo può essere molto lieve o molto grave; quando è importante la persona soffre per la difficoltà di comunicazione e viene a trovarsi in uno stato ansioso tutte le volte che deve parlare. Tutto ciò può provocare difficoltà nel rendimento scolastico e, in seguito, sul lavoro e nella vita sociale, con tendenza all'isolamento. Le cause che portano alla balbuzie sono tutt'ora sconosciute. È probabile che non si tratti di una malattia provocata da problemi psicologici, anche se ovviamente li può creare.

La balbuzie inizia a manifestarsi fra i due anni e mezzo e i cinque. È molto importante affrontare subito il problema, rivolgendosi a specialisti del linguaggio, perché è più facile curare il disturbo all'inizio dei sintomi. L'aiuto di specialisti è necessario anche perché spesso non si tratta di vera e propria balbuzie, ma solo di normali difficoltà di linguaggio che molti bambini piccoli possono presentare per un periodo di tempo limitato.

I tic

I tic sono movimenti improvvisi, rapidi e ripetuti che una persona compie indipendentemente dalla propria volontà. Spesso sembrano gesti che in quel momento non sono necessari, come contrazioni dei muscoli della faccia, del collo, delle spalle, delle palpebre. Altre volte i tic sono più complessi, per cui i muscoli vengono contratti in sequenza (per esempio, prima le spalle, poi il collo e poi le palpebre). Esistono anche tic a causa dei quali una persona, sempre in maniera involontaria, emette con la bocca suoni (soffiamenti o colpi di tosse) o parti di parole. Anche in questo caso i tic possono essere assai articolati, arrivando fino alla pronuncia di intere parole, a volte anche oscene. La gravità dei tic è molto variabile e va dalla semplice contrazione delle palpebre al bisogno irrefrenabile di imitare gesti e suoni, o di provocarsi mutilazioni.

In alcuni individui i tic costituiscono una vera e propria malattia: si tratta della sindrome di Gilles de la Tourette (detta anche 'malattia dei tic'), nella quale ai tic si associano problemi di comportamento e disturbi della personalità con difficoltà scolastiche e nei rapporti con gli altri. Rare volte la malattia peggiora dall'infanzia fino all'adolescenza per poi guarire del tutto. I tic colpiscono più frequentemente i maschi rispetto alle femmine. Le cause di questa malattia sono sconosciute; forse contribuiscono fattori genetici (cioè ereditati dai genitori), visto che la sua frequenza è più alta nei familiari di una persona che già ne è affetta. In alcuni casi i tic possono iniziare dopo traumi, malattie infettive o altri danni del cervello. Altre volte possono essere provocati da farmaci o intossicazioni. Ci possono essere periodi di miglioramento e di peggioramento, spesso in rapporto con lo stato emotivo.

La balbuzie di Demostene

Demostene, vissuto nel 4° secolo a.C., è stato uno dei più grandi oratori e politici dell'antica Atene. Secondo la tradizione, aveva poca voce ed era balbuziente; però aveva anche una volontà di ferro e riuscì a vincere questi difetti - che lo avrebbero ostacolato non poco nella professione - passando ore e giorni a recitare le sue orazioni con alcuni sassolini in bocca.

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