Baghdad

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Capitale dell’Iraq (6.811.955 ab. nel 2017), sul corso medio del fiume Tigri, nel punto dove è più vicino all’Eufrate. Sorta sulla destra del fiume, la città si è poi sviluppata specialmente sulla riva sinistra, dopo la costruzione della diga di Samarra (1955), che ha definitivamente allontanato il pericolo di inondazioni. Su quest’ultima riva si trovano, in direzione N e S, due sobborghi uniti da una strada parallela al corso del fiume. Ai margini della città sorgono i nuclei rurali di A‛zamiyya e Kāzimain.

Dotata di un notevole porto fluviale, B. è stata per secoli il fulcro vitale del paese e punto d’incontro tra il mondo mediterraneo e l’Asia centro-meridionale (vi fanno capo arterie stradali da Beirut, Damasco, Mossul, Bassora e Teheran e vi passa la ‘ferrovia del Tauro’). Già centro commerciale e sede di numerosi impianti industriali, la città, dopo il conflitto con l’Iran, la guerra del Golfo e quella contro Ṣaddām Ḥusain, ha interrotto gran parte delle sue attività economiche. Segnali di una ripresa economica sono tuttavia visibili, con un buon incremento produttivo, già dal 2007, nel settore petrolchimico.

Fondata nel 762 dal califfo Abū Gia‛far al-Manṣūr, ebbe il nome ufficiale arabo di Dār as-Salām («casa della pace»), o Madīnat as-Salām («città della pace»), ma prevalse l’originario toponimo iranico (Baghdadu, «dato da Dio») di un villaggio ivi preesistente. Da residenza sovrana e quartiere militare si sviluppò rapidamente, già sotto i primi Abbasidi, a grande metropoli commerciale e culturale. Conquistata nel 1258 dai Mongoli, non ritrovò mai più l’antico splendore; nel 1534 fu presa dagli Ottomani, del cui impero fece parte per quasi quattro secoli. Divenne capitale dell’Iraq con il protettorato britannico (1920).

Importante centro artistico e culturale, all’inizio del sec. 13° la città vide la fioritura della Scuola di B., tra le prime scuole di miniatura islamica, celebre per la pro;duzione di manoscritti illustrati di opere letterarie e testi scientifici, caratterizzati dalla resa espressiva e dal realismo dei particolari naturalistici.

All’epoca della fondazione B., a pianta circolare e dotata di una doppia cerchia di mura, apparteneva alla tipologia della città-palazzo preclusa al popolo, residenza del califfo e dei notabili vicini alla corte nonché sede della zecca. Lo spazio interno era tetrapartito da due assi ortogonali, all’intersezione dei quali, in una piazza circolare, sorgeva il Palazzo d’oro con l’annessa Moschea del venerdì; in corrispondenza degli assi si aprivano nelle mura quattro porte, alle quali si accedeva da un ingresso assiale a gomito. Nel momento di massimo splen;dore, tra il 9° e gli inizi del 10° sec., fu definitivamente istituto il palazzo dei califfi, composto da diversi padiglioni circondati da giardini cinti da mura.

Vivace è il contrasto tra i quartieri più antichi, con strade strette e tortuose, e l’espansione moderna. Restano due porte della cinta muraria della sede del califfato costruita da al-Musta‛īn (865) mentre rimangono importanti testimonianze del tardo periodo abbaside; la madrasa al-Mustanṣiriyya (1228-33); il minareto Sūq el-Ghazl (sec. 12°); varie tombe del sec. 13°. Del 14° sec. sono la madrasa al-Mirjanyya e il caravanserraglio. Nella seconda metà del 20° sec. la città moderna ha avuto un notevole sviluppo, con nuovi quartieri (tra cui le unità insediative realizzate dall’architetto U. Sissa) ed emergenze monumentali, grazie anche ad architetti locali e di fama internazionale.

Pesanti sono state per B., sia sotto il profilo di perdite umane, sia per quanto riguarda le massicce distruzioni delle strutture insediative e produttive, le conseguenze del conflitto con l’Iran (1986-87), della guerra del Golfo (1990-91), della guerra angloamericana contro Ṣaddām Ḥusain (2003) e della guerriglia che ne è seguita.

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