BADAJOZ

Enciclopedia Italiana (1930)

BADAJOZ (A. T., 39-40)

Riccardo RICCARDI
Angelo SANCHEZ RIVERO
Riccardo RICCARDI
Luis GONZALES ALONSO

Città fortificata della Spagna, la più notevole dell'Estremadura, situata sulla riva destra del Guadiana, a 183 m. s. m. e a pochi chilometri dalla frontiera con il Portogallo, in una posizione di grande importanza strategica. Ha vie strette ma ben tenute: le principali vanno a sboccare in Plaza de la Constitución, che è il centro della città. Badaioz contava 25.000 abitanti nel 1900, 34.000 nel 1920 e 41.460 nel 1927. È una delle più importanti piazze intermediarie per il commercio tra la Spagna e il Portogallo; ha quindi attivi traffici. Possiede pure qualche industria: fabbriche di acquavite e di liquori, di saponi, di cioccolata, di amido, ecc. È stazione sulla ferrovia Madrid-Ciudad Real-Lisbona.

Monumenti artistici. - Senza importanza nelle epoche romana e visigota, Badajoz ne acquistò durante la dominazione araba, come attestano molti avanzi epigrafici e alcune parti dell'alcazaba o cittadella, soprattutto la sua porta fortificata e la torre detta de Espantaperros. Vestigie di fortificazioni medievali sono nel castello, nell'antico palazzo vescovile e nel palazzo del Duque de la Roca. Opere notevoli del sec. XVI sono il ponte e la porta de Palmas. La cattedrale che nella parte più grande e migliore risale al sec. XIII, è di aspetto insignificante all'esterno, ma all'interno offre un saggio molto notevole della transizione dallo stile romanico al gotico. Sono da ricordare specialmente il suo chiostro del sec. XVI e il coro, intagliato da Girolamo di Valenza scolaro del Berruguete. La cattedrale conserva anche alcuni dipinti di Luis Morales; una lapide sepolcrale col ritratto di Lorenzo Suarez de Figueroa, ambasciatore di Spagna presso la repubblica veneta (morto nel 1506), attribuita ad Alessandro Leopardi; una Madonna col Bambino, bassorilievo in marmo di scuola fiorentina, e un magnifico tabernacolo di stile plateresco, del principio del sec. XVI.

Bibl.: N. Díaz y Pérez, Estremadura (España, sus monumentos y artes, su naturaleza e historia), Barcellona 1887.

Storia. - Posta nel territorio dei Vettones e dei Lusitani, sotto la dominazione romana fece parte della Provincia Lusitana. Il nome moderno di Badajoz deriva dalla forma araba Baṭalyōs, che si vuole a sua volta, poco verosimilmente, far dipendere da quello della colonia romana Pax Augusta. Per importanza fu sempre subordinata a Mérida, finché nella prima metà del sec. XI, al momento del frantumarsi del califfato di Cordova dopo l'abdicazione di Hishām III, si stabilì a Badajoz la dinastia berbero-araba degli Afṭasidi (1022-1094); caduti i quali, la città fece parte successivamente dell'impero degli Almoravidi (v.) e degli Almohadi (v.).

Per la sua importanza strategica, sulla frontiera ispano-portoghese, è stata sempre, fino al sec. XVIII, il pomo della discordia fra le due nazioni iberiche. Alfonso Enriquez del Portogallo la tolse al regno di León (1169), ma ivi stesso, non molto dopo fu catturato dal leonese Fernando II. Dopo altre contese e trapassi fu riconquistata, definitivamente nel 1226, da Alfonso IX re di León, il quale le concesse i diritti comunali (1229). Successivamente tornò, ma sempre provvisoriamente, sotto il dominio dei re portoghesi, nel 1336, nel 1385, nel 1642 e, l'ultima volta, nel 1705, durante la guerra di successione spagnola. Nel periodo eroico della guerra d'indipendenza, Badajoz fu assediata più volte nel 1808, nel 1809, e in fine nel 1811 dal maresciallo francese Soult, col quale la città si vide costretta a patteggiare dopo la morte del governatore Rafael Menacho; riconquistata da lord Wellington e dal visconte di Beresford il 6 aprile 1812, subì per mano della soldatesca inglese gli orrori del saccheggio, che durò tre giorni. Nel 1883 vi scoppiò, ma fu subito soffocato, un pronunciamento militare repubblicano.

Fra i suoi figli illustri figurano Vasco Núñez de Balboa, Godoy il famoso uomo di stato, José de Espronceda il Byron spagnolo.

Bibl.: M. R. Martínez y Martínez, Hist. del reino de B., Badajoz 1905; K. Brodrueck, Der Kampf um B. in Früjahr 1812, Lipsia 1861.

La provincia di Badajoz. - La provincia di cui Badajoz è capoluogo, la più vasta della Spagna, ha una superficie di 21.848 kmq. e una popolazione di 697.000 ab. secondo un calcolo del 1926 (secondo il censimento del 1920, ab. 644.600); la densità è dunque bassa: appena 32 ab. per kmq., notevolmente inferiore a quella media della Spagna (44,1). Confina a O. con il Portogallo, a N. con le provincie di Cáceres e di Toledo, a E. con quelle di Ciudad Real e di Cordova, a S. con quelle di Siviglia e di Huelva. Ha territorio prevalentemente collinoso, che raggiunge la massima elevazione a mezzodì, nella Sierra de Tudia (1104 m.). Il clima è piuttosto aspro, con estati più calde che nelle altre parti della meseta (a Badajoz sono stati registrati massimi assoluti di 470), ma con inverni più miti. Le piogge sono scarse (in media 400 mm. all'anno). Il suolo è molto fertile, soprattutto lungo il Guadiana e sulla sua sinistra, dove, anzi, si hanno terre tra le più fertili e produttive della Spagna, favorite dalla presenza di acque sotterranee prossime alla superficie, le quali rimediano all'insufficienza delle piogge. Le colture dei cereali e della vite dànno abbondanti e ottimi prodotti: presso i centri abitati si estendono orti rigogliosi.

Importante è l'allevamento del bestiame, che nell'inverno pascola nelle zone pianeggianti o collinose, e nell'estate trasmigra nella meseta di Soria, nelle montagne di León e nella Sierra Morena.

Oltre a Badajoz, sono da ricordare i centri di Albuquerque (10.000 ab.), Mérida (15.000 ab.), Villanueva de la Serena (14.000 ab.), Don Benito (21.000 ab.), Almendralejo (15.000 ab.), Villafranca de los Barros (13.000 ab.), Olivenza (11.000 ab.), Jerez de los Caballeros (15.000 ab.), Oliva de Jerez (10.000 ab.), Fregenal de la Sierra (11.500 ab.), Fuente de Cantos (10.000 ab.), Azuaga (16.000 ab.). La maggior parte di queste cittadine sono grandi mercati di lana, di bestiame e di cereali.

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