VISCONTI, Azzo o Azzone

Enciclopedia Italiana (1937)

VISCONTI, Azzo o Azzone

Luigi Simeoni

Nacque nel 1302 da Galeazzo I figlio di Matteo I e da Beatrice figlia di Obizzo d'Este, a Ferrara durante l'esilio del padre, e il nome ricordava lo zio Azzo VIII presso cui aveva trovato rifugio. Nel 1322 si salvò a stento da Piacenza ribellata; il 16 marzo 1325 occupava per il padre Borgo San Donnino, e poco dopo è detto signore di Cremona; nell'estate conduceva a Castruccio in Toscana le milizie che parteciparono alla vittoria di Altopascio (23 settembre); nel ritorno aiutava Passerino Bonaccolsi, signore di Mantova e Modena, a vincere i Bolognesi a Zappolino. Nel 1327 fu incarcerato col padre a Monza dall'imperatore Ludovico e vi stette 8 mesi fino al 25 marzo 1328; il 15 gennaio '29 si accordava con l'imperatore, ottenendo il vicariato di Milano. Appena preso possesso della città, per mezzo dei cugini d'Este entrò in trattative col papa da cui ottenne la sospensione dell'interdetto. Questo atteggiamento portò a una rottura con Ludovico, che nel maggio andò contro Milano sotto cui rimase dal 21 maggio al 19 giugno, quando si allontanò dopo aver ricevuto nuovo denaro. Il pericolo corso indusse Azzone a iniziare nell'anno seguente la costruzione di grandi mura che furono compiute nel 1338. Appena partito Ludovico, si ebbe in Lombardia una nuova crisi per la venuta di Giovanni re di Boemia e il darsi a lui delle città minori minacciate dalle signorie maggiori. Azzone fece una formale sottomissione al re visitandolo a Brescia e facendolo, l'8 febbraio 1331, proclamare signore di Milano dal Consiglio cittadino, restando egli suo vicario. In fatto aderì alla Lega di Castelbaldo (1331), partecipò alla vittoria di Ferrara sul re e sul legato (1333) e così con l'aiuto degli alleati poté occupare Bergamo nel 1332 (27 settembre), Treviglio, Vercelli, e Cremona nel 1334, Como nel 1335 (25 luglio) e Lecco, dove fece costruire il celebre ponte, Lodi (agosto) e Crema (18 ottobre) oltre Caravaggio e Romano; nel 1336 occupava Borgo S. Donnino e Piacenza.

Scoppiata nel 1336 la guerra tra i della Scala e Venezia alleata di Firenze, Azzone nel 1337 si unì a queste ultime, e occupò Brescia (8 ottobre) dopo aver mandato lo zio Luchino nel giugno a partecipare a una vana spedizione contro Verona. Presa Brescia, Azzone non intervenne più fino alla pace del '39 contro Verona. Tuttavia Mastino della Scala, per vendicarsi, aiutò Lodrisio Visconti esule a formare con i soldati licenziati la Compagnia di San Giorgio che invase il Milanese e fu vinta a Parabiago (21 febbraio 1339) in dura battaglia. Il 16 agosto dello stesso anno Azzone moriva di gotta, senza aver avuto figli da Caterina figlia di Ludovico conte di Savoia, sposata nel 1330; fu sepolto nella chîesa di S. Gottardo, da lui edificata, in una tomba poi dispersa; accanto aveva fabbricato con fasto il palazzo (ora reale) decorato da Giotto. Malgrado le continue trattative non aveva ottenuto la definitiva assoluzione dal papa, sempre sospettoso dello sviluppo della politica viscontea, benché Azzone avesse, per compiacerlo, lasciato il titolo di vicario imperiale facendosi eleggere Signore generale (1330). Per l'indole mite e prudente, la sua morte prematura fu assai rimpianta.

Bibl.: V. visconti; inoltre: C. Giannina Biscaro, Le relazioni dei Visconti con la Chiesa, in Arch. stor. lomb., 1919.

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