AVIO

Enciclopedia Italiana (1930)

AVIO (A. T., 24-25-26)

Li. B.
G. Ge.

Comune della provincia di Trento, in Val Lagarina, a circa 45 km. da Trento e a 48 km. da Verona. Il centro principale, costituito da una grossa borgata, è situato sulla destra dell'Adige, ai piedi del Piano della Cerie (1048 m.), sulla conoide del torrente Aviana, a un'altitudine di 134 m. e si stende lungo la carrozzabile che viene da Belluno Veronese. L'esteso territorio comunale, di 61,97 kmq. di superficie, è in massima parte montuoso, a pascolo o a bosco, e solo la zona valliva è fertile e tutta coltivata intensivamente a viti, gelsi, cereali e tabacco. Oltre al centro principale che ha 1494 ab., il comune comprende anche altri centri: Borghetto (385 ab.), Mama (194 ab.), Sabbionari (861 ab.), Vò Destro (196 ab.) e Vò Sinistro (469 ab.). Nel 1921 la popolazione del comune era di 3892 ab., dei quali 3599 vivevano nei centri e solo 293 nelle case sparse; l'aumento demografico nell'ultimo cinquantennio fu continuo, benché lento; solo nel decennio 1880-1890 si nota una diminuzione di popolazione dovuta alla forte corrente emigratoria di quegli anni. La popolazione del comune infatti era di 162 ab. nel 1880; di 1114 nel 1890; di 3291 nel 1900 e di 3425 nel 1910. Avio è sulla linea ferroviaria Verona-Trento-Brennero; la stazione, che dista dal centro principale 15 minuti, è sulla sinistra dell'Adige, all'estremità meridionale di Vò Sinistro ed è unita al centro principale mediante un'ottima carrozzabile che passa l'Adige sopra un nuovo bel ponte di ferro. Avio, d'origine antichissima, romana (lapidi funerarie e pietre miliari), è ricordata la prima volta in un documento dell'845 d. C.

Monumenti artistici. - Nelle varie frazioni del paese meritano ricordo la vecchia Pieve, con affreschi dall'epoca romanica sino a Paolo Farinati; la parrocchiale settecentesca; la residenza vicariale veneziana e altre case affrescate; alcuni tabernacoli del primo 1800 scolpiti dal lapicida Emanuele; e, sulla via al castello, la chiesetta di S. Antonio, con affreschi e la tomba Castelbarco. Il castello, costruito dagli stessi dinasti Castelbarco, e nel quale alloggiarono l'imperatore Carlo IV nel 1347 e Massimiliano d'Austria e Bianca Maria Sforza nel 1509, occupa una ridente plaga sulla china del monte. La cappella, in parte distrutta, mostra affreschi sacri della seconda metà del sec. XV; la torre principale una decorazione pittorica seneseggiante con allegorie di soggetto amatorio; e la casupola di guardia una serie di pitture di argomento militare dei primi anni del '300, opera verosimilmente d'artista veronese (e da connettere con affreschi della chiesa di S. Fermo a Verona), di grande importanza così per la storia dell'arte come per quella del costume: lotte, torneamenti, battaglie il cui campo d'azione figura lo stesso castello coi suoi militi, di rude e inusitato realismo.

Bibl.: K. Atz, Kunstgeschichte von Tirol und Vorarlberg, 2ª ed., Innsbruck 1909, passim; A. Morassi, in Festschrift für J. Schlosser, Vienna 1927, pp. 99-163; J. Garber, Die romanischen Wandgemälde Tirols, Vienna 1928.

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