Autoanticorpo

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

autoanticorpo


Immunoglobulina in grado di reagire con antigeni self, ossia appartenenti allo stesso organismo. Solitamente, i linfociti che producono anticorpi autoreattivi vengono eliminati durante il processo di produzione anticorpale, con una delezione selettiva per apoptosi, o con l’induzione ­della tolleranza periferica con inattivazione funzionale. L’esistenza di linfociti B che sintetizzano piccole quantità di autoanticorpi è stata dimostrata sia negli animali da esperimento, sia nei soggetti normali: si tratta di anticorpi a basso titolo definiti autoanticorpi naturali. La produzione di autoanticorpi è un evento abbastanza frequente in seguito a malattie virali, parassitarie o dopo vaccinazioni, e così via. La risposta autoimmunitaria, pertanto, può rappresentare un evento fisiologico; in questo caso non si sviluppa una malattia autoimmune perché i linfociti autoreattivi vengono continuamente sorvegliati dai meccanismi di controllo. Può divenire autoimmunità patologica quando questi meccanismi vengono elusi permettendo l’innesco e il mantenimento di una risposta autoimmune con produzione continuata di abnormi quantità di autoanticorpi con effetto patogeno. Tale effetto determinerà un danno diretto sulle cellule, deposito di immunocomplessi a livello degli organi (con induzione di una reazione infiammatoria), citotossicità anticorpo-mediata (ossia indotta nei confronti di cellule rivestite da autoanticorpi), inibizione funzionale di molecole circolanti, quali fattori della coagulazione, immunoglobuline, stimolazione di recettori ormonali, blocco di recettori colinergici, e via dicendo. Le patologie per le quali si è dimostrata o prospettata una patogenesi autoimmunitaria vengono abitualmente distinte in organo- e non organo-specifiche. Nelle prime la risposta immunitaria è rivolta verso antigeni cellulari di un determinato organo. Nelle seconde la risposta immunitaria è rivolta verso costituenti self diffusamente distribuiti; si realizza, pertanto, una malattia multisistemica, il cui esempio più tipico è rappresentato dal lupus eritematoso sistemico. Caratteri comuni a tutte sono la familiarità, la maggior frequenza nel sesso femminile, l’insorgenza apparentemente spontanea, la presenza di ipergammaglobulinemia, il decorso cronico, contraddistinto da esacerbazioni e remissioni. (*)

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