Audiometria

Dizionario di Medicina (2010)

audiometria

Antonio Minni

Valutazione soggettiva della capacità uditiva di un soggetto; viene distinta in a. tonale liminare, a. ad alte frequenze e a. vocale. L’esplorazione funzionale uditiva utilizza l’energia del suono non disturbato da rumori esterni che potrebbero diminuire la concentrazione del paziente; a questo scopo l’esame viene condotto in una cabina audiometrica che ha il compito di svolgere una importante funzione di isolamento. I parametri essenziali per la misurazione del suono sono la frequenza e l’intensità. L’orecchio umano può percepire suoni di frequenza compresi tra 20 e 20.000 Hz; l’intensità sonora che corrisponde all’energia trasportata dall’onda sonora per unità di superficie e di tempo viene misurata in dB HL (decibel hearing level).

Audiometria tonale liminare

Ha lo scopo di determinare la soglia audiometrica assoluta di un soggetto nei confronti delle stimolazioni tonali. Gli apparecchi impiegati generano suoni puri da 128 Hz a 8.192 Hz; la stimolazione avviene per via aerea e per via ossea. L’esame si inizia testando la conduzione aerea alla frequenza di 1.024 Hz nell’orecchio migliore e si ricerca la minima intensità di stimolo percepita dal paziente; si testano dapprima le frequenze acute (da 2.048 fino a 8.192 Hz) e poi le frequenze gravi (da 512 fino a 128 Hz), col metodo dell’intensità crescente o decrescente; il paziente conferma la percezione del suono con la mano o con un pulsante. Eseguita la curva di conduzione aerea si passa alla valutazione della conduzione per via ossea, applicando un vibratore sul processo mastoideo dell’orecchio da analizzare; le frequenze testate vanno da 256 Hz a 4.096 Hz. Quando la capacità uditiva delle due orecchie è molto differente si rende necessario, per una migliore accuratezza dell’esame, impiegare tecniche di mascheramento dell’orecchio migliore. Alla fine del test si ottiene un diagramma dell’audiogramma tonale che riporta in ascisse le frequenze in hertz e in ordinate le intensità in decibel. Si distinguono tre tipi di audiogrammi patologici: nelle sordità di trasmissione il tracciato presenta un divario tra la curva di soglia aerea e ossea, nelle sordità di percezione non c’è scarto tra le due curve, mentre nelle ipoacusie di tipo misto si trova un divario tra le due curve ma risulta anche abbassata la soglia per via ossea. Va ricordato che la soglia audiometrica varia in funzione dell’età, in ragione dell’invecchiamento delle strutture uditive periferiche e centrali: l’ipoacusia di percezione può essere allora considerata normale in relazione all’età del soggetto.

Audiometria ad alte frequenze

Ha lo scopo di valutare la soglia audiometrica per i suoni puri con frequenza superiore a 8.192 Hz; la gamma analizzata va dagli 8.000 ai 20.000 Hz. Anche in questo caso i risultati vanno interpretati in funzione dell’età del soggetto. Indicazione essenziale di questo esame è lo screening precoce di ototossicità cocleari (da aminoglicosidi o da cisplatino).

Audiometria vocale

Valuta l’intellegibilità delle parole da parte del paziente; per essere adatte le parole devono contenere una rappresentazione equilibrata di tutti i fonemi della lingua parlata; esistono liste monosillabiche e bisillabiche. La comprensione della parola implica una codificazione da parte del sistema uditivo periferico e meccanismi centrali di elaborazione: più la parola è breve, più è difficile identificarla in assenza di un contesto. L’esame viene svolto in cabina audiometrica: il paziente deve ripetere le parole che ha compreso; gli stimoli vocali sono inviati in campo libero (test binaurale) o in cuffia (ascolto monoaurale). Le parole possono essere registrate o pronunciate dall’esaminatore; le regole del mascheramento sono identiche all’a. tonale. L’esame inizia con la ricerca della percentuale di parole comprese su una serie di 10 a forte intensità di stimolazione, poi l’intensità di stimolazione è modificata al fine di determinare le percentuali di parole correttamente ripetute alle varie intensità. Le percentuali calcolate sono riportate sull’audiogramma dell’a. vocale. La curva dell’a. vocale di un soggetto normale è a S allungata. Si possono identificare: la soglia di intelligibilità (sensitività score), intensità sonora alla quale il soggetto percepisce più del 50% delle parole (nel paziente normale è 10 db); il massimo di intelligibilità, percentuale massima di frasi percepite (normalmente è uguale al 100%). Nell’ipoacusia di trasmissione la curva è spostata verso destra e la soglia di intelligibilità è più elevata, nelle sordità di percezione la curva viene deformata a causa delle distorsioni sopraliminari e l’intellegibilità è degradata.

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