Attenuatóre

Dizionario delle Scienze Fisiche (1996)

attenuatore


attenuatóre [s.m. e agg. (f. -trice) Der. di attenuare (→ attenuazione)] [LSF] Dispositivo, o talora materiale, che viene inserito in un mezzo trasmissivo (in partic., una linea elettrica, una guida d'onda, ecc.) allo scopo di provocare una determinata attenuazione nella propagazione di un'onda elastica o elettromagnetica (a. di energia, a. d'onda), oppure di un segnale elettrico (a. di segnali). ◆ [ELT] A. di microonde: tipo particolare di a. di segnali elettrici (v. oltre) quando questi sono costituiti da microonde; i principi di base sono quelli stessi degli a. ordinari, salvo che gli elementi (in generale, le impedenze) sono realizzati da guide d'onda e da loro terminazioni dissipative. ◆ [ELT] A. di segnali elettrici: quello più semplice è costituito da un resistore posto in serie nella linea del segnale; esso, in virtù della diminuzione dell'intensità della corrente e della caduta di tensione che determina, corrispondenti alla dissipazione di energia nel resistore, riduce sia l'intensità, sia la tensione del segnale in uscita. Peraltro, un requisito spesso richiesto agli a. è che la loro inserzione non faccia variare l'impedenza caratteristica della linea; un resistore in serie o una combinazione qualunque di resistori (per es., un partitore resistivo di tensione) non soddisfano, evidentemente, a questo requisito. Un a. a impedenza costante si configura come un doppio bipolo la cui costante di trasduzione dia la voluta attenuazione e le cui impedenze d'ingresso e d'uscita abbiano valori adattati al sistema, nel punto d'inserzione. A seconda degli elementi costitutivi, si parla di a. resistivi (i più usati, a causa della loro ampia risposta in frequenza), capacitivi, induttivi, a guida d'onda, misti; a seconda della disposizione degli elementi, si parla di a. a L, a T e a Π (e forme derivate), simmetrici, ecc., secondo la stessa terminologia in uso per i quadripoli; infine, si parla di a. regolabili e di a. fissi, a seconda che l'attenuazione introdotta possa essere variata oppure no. La teoria delle reti elettriche fornisce i criteri di progetto. La fig. mostra le forme tipiche di a. resistivi fissi elementari; la prima forma (a L) è asimmetrica e le due impedenze, d'ingresso Zi e d'uscita Zu, sono differenti, mentre le altre due sono forme simmetriche, con le due impedenze uguali; per queste due la fig. mostra anche le formule per calcolare il valore dei resistori in serie (Rs) e in derivazione (Rd) in funzione dell'attenuazione k=ii/iu=Vi/Vu=(Pi/Pu)1/2, dove i è l'intensità della corrente, V la tensione e P la potenza; combinando in serie più a. elementari identici o anche di tipo differente si realizzano a. complessi, che, in partic., consentono di ottenere valori di attenuazione variabili discontinuamente (a. a scatti) o continuamente con un'impedenza d'ingresso e d'uscita costante. ◆ [OTT] A. ottico: è realizzato o mediante assorbitori o mediante coppie di polarizzatori lineari.

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