Assicurazioni

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

assicurazioni

Elio Silva

Una protezione contro gli imprevisti

In casa, sul lavoro, nello sport e nel tempo libero, possono verificarsi inconvenienti o infortuni imprevedibili, ma con una buona assicurazione ci si può riparare per lo meno dalle conseguenze economiche. L'assicurazione, infatti, è un contratto nel quale si paga una quota, chiamata premio, per ottenere, al verificarsi dell'evento indicato, una determinata somma oppure una rendita. I contratti di assicurazione, presenti già nel Medioevo, sono oggi molto diffusi e possono riguardare la vita o i danni. E le nuove frontiere guardano anche alla salute e alle pensioni integrative

L'assicuratore: il rischio (altrui) è il suo mestiere

Nella vita di tutti i giorni, qualunque attività contiene un margine di rischio. Chi pratica una disciplina sportiva come chi fa lavori domestici, chi è occupato in fabbrica come chi viaggia, perfino chi sta comodamente seduto in poltrona ha una probabilità, per quanto remota, di finire coinvolto suo malgrado in qualche infortunio. A volte le conseguenze possono essere gravi e incidere sulle condizioni fisiche o di salute; in altri casi, invece, gli imprevisti si risolvono senza danni, ma con perdita di tempo e denaro.

Posto che il destino non si può prevedere, esiste un modo per non essere travolti dagli eventi? A questa preoccupazione tutte le società moderne hanno risposto e rispondono con i servizi di assicurazione. L'assicurazione è un contratto con il quale un soggetto, l'assicuratore, dietro pagamento di una somma di denaro chiamata premio, si obbliga, al verificarsi di determinate circostanze, a pagare una certa somma entro un limite che viene definito massimale.

Lo scopo del contratto è chiaro: l'assicurato che lo stipula non si mette certo al sicuro dai brutti scherzi del destino, ma si cautela contro le conseguenze economiche negative di questi eventi. In pratica, l'assicurazione ci garantisce una 'copertura' che permette, qualora il rischio si traduca in realtà, di evitare esborsi di denaro oppure di affrontarli con tranquillità.

Un'idea vecchia di secoli

Il concetto di assicurazione è storicamente legato al commercio: già nel Basso Medioevo esistevano sensali, di professione o più spesso occasionali, i quali coprivano dai rischi del trasporto le merci più preziose che viaggiavano in carovane o per mare. Le prime tracce di contratti di tipo assicurativo si trovano nella contabilità del mercante di Prato, Francesco Datini, intorno alla fine del Trecento.

La 'scommessa' sui rischi aumentò d'importanza dopo la scoperta dell'America e fu consacrata con la nascita dei Lloyds di Londra, la più antica e tuttora la più gloriosa compagnia assicurativa del mondo, che garantiva i galeoni della Compagnia delle Indie. In Italia l'organizzazione di questa attività in forma moderna risale ai primi dell'Ottocento: le Assicurazioni generali sorsero nel 1831 a Trieste, sulla base di un solido legame con le tradizioni mercantili della Repubblica veneziana; si insediarono infatti, in origine, alle Procuratie Vecchie in piazza San Marco.

Due rami: danni e vita

Con il tempo l'attività di assicurazione si è ingrandita e specializzata. Oggi si suddivide in due grandi categorie: quella delle polizze che garantiscono i rischi derivanti dai danni alle cose e alle persone e quella dei contratti sulla vita. Nel primo caso l'assicuratore si impegna a risarcire un danno, entro i limiti del massimale convenuto, se si verifica l'evento previsto dalla polizza. La seconda categoria, invece, comprende tutti i casi in cui la compagnia, a fronte del pagamento di uno o di una serie di premi, si obbliga a pagare una somma prestabilita in caso di morte dell'assicurato, oppure di permanenza in vita a una certa età.

Contratti obbligatori e facoltativi

Alcune forme assicurative sono obbligatorie, cioè vengono imposte dallo Stato per tutelare un interesse pubblico generale. È il caso, per esempio, dell'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, cui sono tenuti a contribuire tutti i datori di lavoro nei confronti del personale dipendente. In Italia il contratto di assicurazione al quale si fa più spesso riferimento è la RC auto (responsabilità civile autoveicoli): si tratta di una copertura obbligatoria, che interessa oltre 30 milioni di persone. Questo tipo di contratto però protegge soltanto una piccola porzione della nostra esistenza, quella che passiamo al volante. Altre forme di assicurazione sono, invece, facoltative e rappresentano la risposta a specifici bisogni collettivi o individuali.

In tutte le fasi della vita, in realtà, può presentarsi un bisogno di tipo assicurativo, a cominciare dall'esigenza di neutralizzare il rischio di morte. Inoltre, poiché la vita media si va allungando e gli interventi dello Stato (benessere, stato del) non possono rispondere a tutti i bisogni, si è affermata negli ultimi anni l'esigenza di assicurare anche il momento in cui si va in pensione (con i fondi di previdenza integrativi rispetto al trattamento di base erogato dagli enti di previdenza) e la sfera della salute (con le polizze sanitarie).

Una polizza per ogni età e circostanza

Ogni periodo della vita ha esigenze specifiche e trova una risposta nel settore assicurativo. Per un giovane in età scolare le coperture più comuni sono quella contro gli infortuni, l'assicurazione sul motorino e quella che consente di ottenere, a determinate condizioni, una somma di denaro per proseguire o ultimare gli studi. Entrati nel mondo del lavoro, iniziano i versamenti previdenziali e quelli all'INAIL, ente pubblico per l'assicurazione contro gli infortuni. Chi esercita un'attività autonoma o una libera professione è sempre più spesso chiamato a stipulare polizze di responsabilità professionale, per eventuali danni provocati ai clienti.

Chi svolge attività sportiva è normalmente assistito da polizze speciali: per esempio, i campioni più famosi, braccia o gambe possono 'valere' milioni di euro.

Anche in casa il cittadino può contare su una serie di coperture che funzionano come 'angeli custodi': sono assicurati i mutui e gli stessi immobili dove si vive; sono largamente diffuse le polizze, dette del capofamiglia, che neutralizzano gli effetti negativi di guasti o incidenti domestici. Una delle forme più classiche riguarda la protezione dai rischi di furto o incendio, ma negli anni più recenti la tipologia degli eventi assicurati si è molto estesa, soprattutto per quanto riguarda i danni che possono essere arrecati a terze persone o a beni di valore rilevante. Molto diffuse sono anche le polizze per chi viaggia: dalla fine della Seconda guerra mondiale è esploso, infatti, il fenomeno del turismo di massa. Se è vero che, in generale, girare il mondo è oggi molto più facile e sicuro di un tempo, è altrettanto vero che i rischi, dalla perdita del bagaglio agli infortuni, possono sempre essere dietro l'angolo. Da qui una serie di polizze che garantiscono il turista contro queste eventualità, oltre che nell'ipotesi di rinuncia alle prenotazioni fatte.

Dalla famiglia all'impresa

Oltre alle persone, anche merci e imprese hanno a disposizione una tipologia completa di coperture per tutte le evenienze: al rischio di incendio, che un tempo era il pericolo più temuto, se ne sono aggiunti molti altri. Una particolare attenzione viene oggi rivolta alla qualità dei prodotti, per tutelare il consumatore; alla protezione della proprietà industriale contro furti o spionaggi; alla sicurezza negli ambienti di lavoro.

I grandi rischi sono quelli che hanno una minore probabilità di verificarsi, ma che potenzialmente possono avere le conseguenze più devastanti: si pensi, per esempio, a un disastro ecologico. Sono queste, per gli esperti del settore, le forme contrattuali che meglio rappresentano il concetto di assicurazione: a fronte di un costo abbastanza limitato, infatti, offrono copertura contro evenienze che, al verificarsi, potrebbero mettere in ginocchio anche l'azienda più solida.

Un enorme mercato

Quello delle assicurazioni è oggi un mercato di enormi dimensioni a livello mondiale. Il fatturato globale nel 2003 è stato di 2.940 miliardi di dollari, dei quali 1.672 nel ramo vita e 1.268 in quello dei danni. La parte del leone la fanno gli Stati Uniti, principale potenza economica mondiale. Al secondo posto si colloca il Giappone, al terzo il Regno Unito. In Italia, il totale dei premi pagati nel 2003 ha sfiorato i 97 miliardi di euro, dei quali 62,7 per le polizze del ramo vita e 34,2 per quelle del ramo danni.

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