Assicurazioni Generali

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

Assicurazioni Generali

Laura Ziani

Compagnia italiana di assicurazione fondata a Trieste nel 1831 con la denominazione di ‘Imperial Regia Privilegiata Compagnia di Assicurazioni Generali Austro-Italiche’ e poco dopo insediata anche in piazza S. Marco a Venezia, sede che ha mantenuto a lungo il ruolo di Direzione per l’Italia. Dopo la rivoluzione del 1848 la denominazione sociale fu cambiata in quella attuale.

La prima fase di espansione

Nella seconda metà del 19° sec., a seguito di una notevole crescita, la compagnia si diversificò sia geograficamente sia per rami di attività. Nacque così nel 1882 il Gruppo Generali, di cui A. G. è tuttora capofila; la compagnia estese i propri uffici anche in Austria, Ungheria, Romania e Francia, e anche in altre sedi italiane. Con la disgregazione dell’Impero asburgico dovuta agli esiti della Prima guerra mondiale e la connessa metamorfosi nel rapporto con i mercati di riferimento, A. G. mise in atto una profonda riorganizzazione che accentuò l’importanza della sede triestina. Risale a questo periodo lo spostamento a Roma della sede legale. All’inizio degli anni 1940 il gruppo vantava già un’accentuata composizione internazionale (orientata in prevalenza verso Paesi del Centro e dell’Est Europa), con 59 compagnie di assicurazioni presenti nel gruppo e una continua crescita in termini di quota di mercato, sia nazionale sia estero.

Il secondo dopoguerra: la ripresa e i nuovi mercati

In seguito al secondo conflitto mondiale, la compagnia fu costretta ad abbandonare molti dei mercati est-europei e per compensare tale perdita rivolse la propria attività verso mercati nuovi e promettenti come quelli latino-americani e asiatici. Il boom economico successivo al secondo dopoguerra, con l’eccezionale ripresa degli apparati produttivi e la diffusione su larga scala della motorizzazione, fornì al gruppo l’impulso ad ampliare la propria offerta di coperture assicurative, dai rami infortuni a quello malattie, dalla responsabilità civile ad alcuni rami danni. Le dinamiche di sviluppo economico successive, soprattutto in settori innovativi come quelli tecnologici e dell’automazione elettronica, associate a un contesto sociale più maturo, permisero alla compagnia di passare da un’offerta di prodotti di copertura ritenuti tradizionali a un’offerta di prodotti cosiddetti ‘a ombrello’ e di orientare il mercato verso lo sviluppo di una mentalità assicurativa, contribuendo a garantire ad A. G. un ruolo centrale nel mercato domestico. Nel 1981, a 150 anni dalla sua nascita, il gruppo era composto da 72 società, di cui 36 compagnie di assicurazione, 5 società Europ Assistance, 13 società finanziarie, 13 immobiliari e 5 società agricole. La raccolta premi derivava per oltre il 40% dai Paesi dell’area CEE, per quasi un terzo dal mercato italiano, per un quarto da Paesi extraeuropei e per una piccola quota da Paesi oltreoceano.

La scalata ai primi posti del mercato mondiale

Alla fine degli anni 1990 le A. G. hanno incorporato, a seguito del successo di un’offerta pubblica di acquisto e scambio (OPAS), l’INA (Istituto Nazionale delle Assicurazioni) successivamente fusa in INA Assitalia S.p.a. Nel 2009, previo conferimento di rami di azienda di Alleanza assicurazioni e di Toro Assicurazioni, è nata Alleanza Toro S.p.a., altra importante società del gruppo. La riunificazione delle storiche direzioni di Milano e di Venezia ha permesso la concentrazione delle attività per l’Italia in un’unica sede direzionale a Mogliano Veneto (Treviso), mentre la sede della capogruppo è localizzata a Trieste. Il Gruppo Generali opera dinamicamente a livello internazionale, essendo presente in 65 Paesi, e si colloca al primo posto nel mercato assicurativo italiano, ma anche in quelli austriaco e israeliano, e tra i primi in Germania, Francia, Spagna e Cina. Nel 2010 le Assicurazioni Generali contendevano alla tedesca Allianz il terzo posto nel settore assicurativo su scala mondiale, dopo la francese AXA e l’olandese ING Group, per volumi d’affari gestiti (90 miliardi di euro di premi e 420 miliardi di euro di attività). Impiegava circa 85.000 dipendenti e capitalizzava in borsa circa 18 miliardi di euro.

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