ASSIA

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)

ASSIA

W. Heinemeyer

(ted. Hessen)

Stato confederale della Rep. Federale di Germania, formato dall'omonimo preesistente stato del Reich e dalla prov. prussiana dell'Assia-Nassau.La stirpe degli Assi, menzionata per la prima volta nelle fonti intorno al 738, era allora stanziata nel territorio un tempo occupato dalla stirpe germanica dei Cattii (attestata l'ultima volta nel 213 d.C.), di cui gli Assi sono considerati discendenti. Nel corso dei secoli il territorio denominato A. si è esteso fino a comprendere l'area dell'attuale stato federato. L'A., posta tra i fiumi Neckar e Weser, costituisce ancor oggi il ponte geografico e politico fra la Germania meridionale e quella settentrionale.Tra i secc. 5° e 6° i Franchi incorporarono l'A. nel loro regno. Con la 'franchizzazione' prese il via anche la cristianizzazione, condotta verso S, lungo il corso del Meno, dal vescovado di Magonza e verso O, lungo il corso della Lahn, dal vescovado di Treviri. La prima missione è documentata solo da testimonianze archeologiche di chiese in pietra, in particolare quella a navata unica, databili al sec. 7° e poste nel mezzo del grande possedimento franco dove poi sorse l'abbazia di Fulda. Dal 721 nell'A. settentrionale e in Turingia si sviluppò con successo l'attività missionaria e di organizzazione ecclesiastica del monaco anglosassone Bonifacio (Winfrido). Il fulcro di questa attività fu Fritzlar (v.) sull'Eder, nel cuore del territorio dei Cattii-Assi. Nel 744 Bonifacio fondò Fulda (v.), per farne l'abbazia benedettina 'esemplare' della sua terra di missione; nel 751 Fulda ottenne dal papa il privilegio straordinario dell'esenzione dall'autorità vescovile e della diretta dipendenza dalla Chiesa romana. In seguito, come luogo di sepoltura di Bonifacio (martirizzato in Frisia nel 754), il monastero divenne un grande centro di pellegrinaggio.Nel 764 il conte di Cancor, della nobile stirpe dei Rupertini, fondò nel Sud della regione l'abbazia di Lorsch (v.), mentre fra il 765 e il 775 il vescovo Lullo di Magonza fondava nel Nord quella di Hersfeld. Carlo Magno prese le tre abbazie sotto la propria protezione e concesse loro l'immunità e il diritto di eleggere liberamente l'abate: come abbazie imperiali esse costituirono per secoli un fidato sostegno del potere regio.Di Fulda, delle abbazie di Petersberg e Rasdorf, da essa dipendenti, e di Lorsch si conservano rilevanti vestigia architettoniche del sec. 9°; a Hersfeld i resti della chiesa abbaziale portati alla luce mostrano planimetrie di fasi diverse, succedutesi una all'altra nel corso del tempo, nonché il perimetro del complesso monastico.Testimonianze archeologiche attestano l'esistenza di alcune chiese in pietra dei secc. 8°-9°, con piante di diverso tipo. Conservata nelle sue strutture fondamentali è la chiesa di St. Justinus a Höchst (Francoforte), una basilica a colonne, con tre navate a copertura piana e ricchi capitelli carolingi.Dall'epoca di Carlo Magno la regione tra il Reno e il Meno assunse una crescente importanza politica per tutto l'impero e per il regno dei Franchi orientali. L'imperatore Ludovico il Pio trasformò le corti di Ingelheim (v.), Francoforte (v.) e Trebur in residenze di rappresentanza; a Francoforte il re Ludovico il Germanico fece edificare la chiesa del Salvatore, una basilica a tre navate con transetto e abside centrale - come dimostrano le sue fondamenta rinvenute sotto l'attuale duomo - consacrata nell'852 come chiesa palatina dall'arcivescovo Rabano Mauro di Magonza.Con il sostegno di Ludovico il Pio, Eginardo, prima dotto consigliere e poi biografo di Carlo Magno, edificò due chiese ancora oggi di grande imponenza: la basilica a tre navate di Steinbach (Michelstadt, completata nell'827; v.) e la più ampia basilica a tre navate di Seligenstadt (dopo l'828; v.), in cui egli fu sepolto in quanto abate del monastero.Anche i successori dei Carolingi dimorarono volentieri nelle residenze reali della regione tra il Reno e il Meno, in posizione centrale rispetto ai territori dell'impero; tuttavia nei loro viaggi preferirono soggiornare nei monasteri e nelle sedi vescovili.L'abbazia benedettina di Helmarshausen (v.; Bad Karlshafen), situata nell'A. settentrionale, elevata da Ottone III ad abbazia imperiale (997) e poi annessa da Enrico II al vescovado di Paderborn (1017), si distinse in età tardosalica e agli inizi dell'epoca sveva per la sua attività artistica: nell'architettura, per la costruzione della cappella a pianta centrale posta al centro della Krukenburg; nell'oreficeria, per gli altari portatili di Ruggero di Helmarshausen (Paderborn, Erzbischöfliches Diözesanmus. und Domschatzkammer; chiesa francescana di St. Joseph); nella miniatura, fra l'altro con l'Evangeliario di Hermann per il duca Enrico il Leone (Wolfenbüttel, Herzog August Bibl., Guelf. 105 Noviss.). L'imperatore Enrico II e sua moglie Cunegonda fondarono nel palazzo reale di Kaufungen il monastero delle benedettine di Heiligenkreuz (1017). Accanto alla più antica cappella reale a navata unica venne costruita la chiesa del monastero: una basilica cruciforme con copertura piana, tribuna occidentale per l'imperatore (tre alte arcate su colonne slanciate con i primi veri capitelli a dado dell'A.) e un imponente Westbau. In entrambi i monasteri reali delle Canonichesse a Eschwege (997) e Wetter (inizio del sec. 11°), costruiti in epoca tardo-ottoniana, è rimasta una delle due torri di facciata. Tardo-ottoniano è anche il monastero di St. Andreas, fondato intorno al 1020 (consacrazione del 1023), presso Neuenberg, dall'abbazia imperiale di Fulda; nella cripta della chiesa del monastero si conservano vivaci dipinti murali risalenti all'epoca della fondazione.Dopo un disastroso incendio (1038) fu edificata a Hersfeld, sulle fondamenta carolinge, la nuova monumentale basilica a copertura piana (lunghezza m. 102,80, lunghezza del transetto m. 56,50) con due torri di facciata. La consacrazione avvenne solo nel 1144 alla presenza del re Corrado III. Oggi la chiesa abbaziale di Hersfeld è ridotta a pochi ruderi in seguito alle distruzioni avvenute nel 1761 durante la guerra dei Sette anni. La basilica del monastero di Dietkirchen (Limburg a. d. Lahn) nella seconda metà del sec. 11° fu dotata di volte a crociera costolonate fra archi trasversi nelle navate laterali e di due torri occidentali con corpo intermedio. Circa nello stesso periodo furono impostate le volte della chiesa parrocchiale a due navate di Bergheim (Edertal), in un primo momento concepita come chiesa 'a sala'. A Oestrich-Winkel si trova superstite il Graues Haus, il più antico edificio di abitazione della Germania (1075-1078).Durante la lotta per le investiture (1075-1122) vennero fondati in A. solo pochi monasteri benedettini; tra essi va ricordato quello femminile di Lippoldsberg (Wahlsburg; poco prima del 1100), la cui mirabile nuova chiesa (1140-1150), il primo grande edificio di tutta l'A. costruito fin dall'inizio con un impianto a volta, fece da modello ad altre chiese abbaziali e parrocchiali. La chiesa di Flechtdorf (Diemelsee, fondazione monastica del 1101) mostra un imponente Westbau a due torri (1160-1180); quella di St. Maria di Breitenau (a Guxhagen; fondazione monastica del 1113, iniziata subito dopo il 1132, consacrata nel 1143-1145) segue le formule edilizie elaborate a Hirsau in Svevia. La chiesa del monastero femminile di Reichenbach (Hessisch-Lichtenau) è la prima in A. (1140 ca.) a presentare l'alternanza dei sostegni, schema invece abituale in Sassonia, dove due colonne si alternano a un pilastro.Con la fine della lotta per le investiture prese il via in A. una serie di nuove fondazioni di monasteri agostiniani e premonstratensi, per lo più doppi (maschili e femminili): fra gli altri Ahnaberg (Kassel), Merxhausen (Emstal), Schiffenberg (Gießen), Weißenstein (Kassel), Germerode (Meißner), Ilbenstadt (Niddatal), Konradsdorf (Ortenberg), Spieskappel (Frielendorf). Fra essi la chiesa con due torri di facciata del monastero premonstratense di Ilbenstadt (fondazione del 1123, consacrazione del 1159) costituisce uno dei culmini dell'arte romanica in Assia.Più rara è la fondazione di abbazie cistercensi; tuttavia le tre grandi abbazie di Eberbach (Hattenheim, 1135), Arnsburg (Lich, 1174) e Haina (1188) attestano il successo dell'ideale di vita monastica proposto dall'Ordine, confermato a Eberbach e Arnsburg anche dalla monumentalità delle rispettive chiese. I dormitori per i monaci e i conversi, prevalentemente a due navate, coperti a volte, sorprendono per le loro gigantesche dimensioni. Dalla prima metà del sec. 13°, l'aumentare delle vocazioni femminili portò anche alla fondazione di nuovi monasteri cistercensi femminili, destinati per lo più alla piccola nobiltà e alla borghesia urbana, tra i quali sono da ricordare Caldern (Lahntal) e St. Georgenberg (Frankenberg). La chiesa del monastero femminile cistercense di Netze (Waldeck) servì dal sec. 14° al 17° come luogo di sepoltura per la famiglia del fondatore, il conte di Waldeck.Riadattamenti e costruzioni di nuove chiese diedero luogo, a partire dall'inizio del sec. 12°, a importanti opere architettoniche tardoromaniche, tra cui si possono citare il c.d. duomo di Fritzlar, riccamente articolato, la Marienkirche di Gelnhausen (v.), con un gruppo di torri nella zona orientale, posta su un'imponente altura di fronte al palazzo imperiale, il duomo di Limburg (dal 1827 chiesa vescovile), che si erge sulla riva scoscesa della Lahn, e il c.d. duomo di Wetzlar, con il precedente Westbau romanico inglobato nella nuova costruzione, rimasta incompiuta.Mentre la tradizione architettonica romanica in periodo ottoniano e salico è prevalentemente a carattere religioso, a partire dagli imperatori della dinastia sveva (1138-1254) si conservano in misura crescente anche edifici civili. Il re Corrado III (1138-1152) iniziò a unificare i possedimenti e le giurisdizioni dell'impero nella regione fra il Reno e il Meno e nella regione della Wetterau, trasformandoli in territorio imperiale (terra imperii). Probabilmente fu lui stesso a provvedere alla ricostruzione del palazzo carolingio di Francoforte - abitato solo raramente dai suoi predecessori delle dinastie ottoniana e salica - facendone un centro di potere politico, nonché alla costruzione degli edifici di rappresentanza del Saalhof sul Meno, con il palazzo, la torre e la cappella.Dal 1147 Francoforte divenne la sede per l'elezione degli imperatori tedeschi. L'insediamento preesistente, situato in un punto di attraversamento del Meno, in una posizione favorevole ai traffici e ai commerci, si trasformò con gli Svevi in una città.Nella Wetterau settentrionale i ministri imperiali di Hagen-Arnsburg eressero, a partire dal 1152, l'imponente rocca di Münzenberg che domina un ampio tratto della regione. A Oriente, nei pressi della foresta imperiale di Büdingen, i signori locali (dal 1220 divenuti governatori imperiali) vigilavano sulla regione grazie a un sistema triangolare di castelli: Staden, Ortenberg e Büdingen; quest'ultimo, circondato dall'acqua, era la residenza di rappresentanza dei signori.Come Francoforte, anche il castello di Gelnhausen, sulla Kinzig superiore, fu trasformato in palazzo imperiale e per lungo tempo servì periodicamente da residenza per i re svevi, a partire da Federico I Barbarossa. Nel 1180 vi ebbe luogo la famosa dieta imperiale in cui venne nuovamente conferito al deposto duca Enrico il Leone il contestato ducato di Sassonia. A Seligenstadt sul Meno l'imperatore Federico II (fra il 1235 e il 1240) fece erigere la residenza imperiale, in forma di palatium, senza strutture difensive. I resti degli splendidi palazzi di Francoforte, Gelnhausen, Seligenstadt, Büdingen e Münzenberg, con le loro poderose bugne di arenaria e le sontuose arcate delle ampie finestre a tutto sesto, testimoniano l'importanza che ebbe per gli Svevi e per le maggiori personalità dell'impero la costruzione di edifici di rappresentanza, nonché le capacità artistiche dei loro architetti. Questo vale anche per il Romanisches Haus di Gelnhausen (edificato intorno al 1180) e per il Romanisches Steinhaus di Seligenstadt dove si trovavano gli uffici dei funzionari imperiali. Secondo l'uso, già affermatosi in Alsazia e a Francoforte a partire dalla metà del sec. 12°, di affiancare castello signorile e insediamento cittadino, Federico I Barbarossa fondò ai margini sudorientali della Wetterau, in una posizione particolarmente favorevole ai traffici, nei pressi del suo palazzo di Gelnhausen, una città ai cui mercanti concesse ampi privilegi (1170). Laddove sorgeva il mercato della fondazione imperiale di Wetzlar, che fu da lui elevata prima del 1180 al rango di città imperiale, egli fece erigere la poderosa rocca di Kalsmunt che fungeva al tempo stesso da zecca. Federico Barbarossa fece probabilmente edificare nell'ottavo decennio del sec. 12° anche il castello di Friedberg, a cui fu annesso un insediamento urbano ideato secondo un preciso progetto. Vassalli imperiali, soggetti a Kalsmunt a un governatore e a Friedberg a un burgravio, assunsero la protezione del castello e della città e vennero ricompensati con feudi nei dintorni.Nella zona settentrionale della regione i langravi di Turingia, imparentati e alleati con gli Svevi, trasformarono i loro possedimenti nell'A. in un territorio indipendente e separato dal langraviato, di cui era centro la città di Marburgo, situata in posizione dominante sulla Lahn. Dopo che la casa regnante si estinse nella sua discendenza maschile (1247), Enrico il Fanciullo, della casa dei duchi di Brabante e Lotaringia, condusse per quasi venti anni la lotta per l'eredità materna, grazie alla quale, una volta conseguitala, poté assicurarsi in via legittima i possedimenti nell'A., autonominandosene langravio; morì nel 1308 a Marburgo.Davanti alla città di Marburgo la nonna di Enrico, la langravia Elisabetta, aveva fondato già dal 1228 un ospizio per poveri e malati, ponendolo sotto la protezione di s. Francesco d'Assisi; fu questo il più antico istituto del genere in Germania. Sulla tomba della langravia, morta nel 1231 e proclamata santa già nel 1235, l'Ordine teutonico eresse una chiesa a lei dedicata (iniziata nel 1235, consacrata nel 1283). Progettata secondo il modello della Liebfrauenkirche di Treviri, questa chiesa, con terminazione triconca e corpo longitudinale a tre navate, è considerata la più antica Hallenkirche di puro stile gotico della Germania. Fino alla metà del sec. 16° vi furono sepolti i langravi di A., i cui monumenti funerari sono riuniti nel transetto sud, nel c.d. Landgrafenchor. Le grandiose vetrate del coro e il prezioso reliquiario di s. Elisabetta (ca. 1235-1249) conservato nella sacrestia, gioiello dell'oreficeria renano-mosana, sono tra le più significative opere d'arte della metà del 13° secolo.Il langravio Enrico I - elevato nel 1292 dal re Adolfo al rango di principe dell'impero - e i suoi successori, che governavano le regione dell'Ordine teutonico, dal 1255 sede del baliato di A., e la città di Marburgo, trasformarono la rocca romanica di quest'ultima città in una residenza principesca (la consacrazione della cappella gotica del castello avvenne nel 1288). La 'sala dei cavalieri' a due navate, del primo periodo gotico (completata intorno al 1330), è una delle più significative creazioni artistiche dell'architettura civile gotica della Germania.Dal 1180 ca., sotto l'esempio svevo, i langravi della Turingia fondarono anche nella loro contea di A. un gran numero di città; nel Sud della regione molti sovrani territoriali seguirono il loro esempio. Dopo la costruzione di monasteri e castelli del Medioevo maturo, le città divennero nel Tardo Medioevo il mezzo più moderno di sovranità territoriale, per quanto concerneva l'economia, l'amministrazione e la difesa. L'architettura gotica della Elisabethkirche di Marburgo costituì fino al sec. 15° il modello di numerose Hallenkirchen, soprattutto nel langraviato, quali per es. le parrocchiali di Frankenberg, Homberg sull'Efze e Marburgo, le chiese conventuali di Kassel (St. Martin), Wetter e Wetzlar, la chiesa dell'abbazia cistercense di Haina.Fra le chiese della regione compresa tra il Reno e il Meno, la parrocchiale di Kiedrich (un tempo centro di pellegrinaggio), edificata in diverse fasi tra il 1380 e il 1493, è, per architettura e arredo, un capolavoro dell'arte tardogotica. Le chiese parrocchiali gotiche, i conventi dei nuovi ordini, in particolare quelli mendicanti, gli ospizi (nel langraviato di A. spesso posti sotto il patrocinio di s. Elisabetta), i più antichi palazzi comunali e gli ossari - fra i quali la cappella doppia di St. Michael a Kiedrich, consacrata nel 1445, occupa dal punto di vista artistico il primo posto - andarono via via caratterizzando l'aspetto delle città.Lungo il corso inferiore della Fulda i langravi di Turingia già alla metà del sec. 12° avevano cominciato a costruire sul vecchio possedimento imperiale di Kassel una fortezza contro il loro avversario politico e territoriale: l'elettore di Magonza. Dopo la ricostruzione del castello (1277) i loro successori in A. promossero lo sviluppo di Kassel, che entrò in concorrenza con Marburgo come residenza preferita dei langravi. Enrico II fece redigere uno splendido manoscritto del poema Willehalm di Wolfram von Eschenbach, disponendo che rimanesse per sempre ai suoi eredi (Kassel, Gesamthoch-Schul-Bibl. Kassel-Landesbibl.). Dalla metà del sec. 16° la chiesa di St. Martin di Kassel, iniziata sotto Enrico II prima del 1364, sostituì la Elisabethkirche di Marburgo come luogo di sepoltura dei langravi; Kassel rimase così per molti secoli il centro politico dell'Assia.

Bibl.: Die Baudenkmäler im Regierungsbezirk Kassel, a cura di H. von Dehn-Rotfelser, W. Lotz (Inventarium der Baudenkmäler im Königreich Preußen, Provinz Hessen-Nassau), Kassel 1870; Die Baudenkmäler im Regierungsbezirk Wiesbaden, a cura di W. Lotz (Inventarium der Baudenkmäler im Königreich Preußen, Provinz Hessen-Nassau), Berlin 1880; Die Kunstdenkmäler im Großherzogtum Hessen, 9 voll., Darmstadt 1885-1940; Die Bau- und Kunstdenkmäler der Rheinprovinz. Die Bau- und Kunstdenkmäler des Regierungsbezirks Koblenz, a cura di P. Lehfeldt, Düsseldorf 1886; Die Baudenkmäler in Frankfurt am Main, a cura di C. Wolff, R. Jung, 3 voll., Frankfurt a.M. 1896-1914; Die Bau- und Kunstdenkmäler im Regierungsbezirk Kassel, 8 voll., Marburg-Kassel 1901-1934, n.s., 3 voll., Kassel 1937-1939; Die Bau- und Kunstdenkmäler im Regierungsbezirk Wiesbaden, 6 voll., Frankfurt a.M. 1902-1921; W. Dersch, Hessisches Klosterbuch (Veröffentlichungen der Historischen Kommission für Hessen und Waldeck, 12), Marburg 1916 (rist. 1940); Die Bau- und Kunstdenkmäler des Landes Hessen, 3 voll., Darmstadt-Korbach 1952-1960; K.E. Demandt, Geschichte des Landes Hessen, Kassel-Basel 1959 (Kassel 19722, rist. 1980); Hessen, a cura di G.W. Sante (Handbuch der historischen Stätten Deutschlands, 4), Stuttgart 1960 (19763); Hessen. Kunstdenkmäler, a cura di E. Herzog, D. Großmann, G. Bott (Reclams Kunstführer, Deutschland, 4), Stuttgart 1960 (1978⁵); M. Backes, H. Feldtkeller, Kunstwanderungen in Hessen, Stuttgart 1962; Die Kunstdenkmäler des Landes Hessen, 2 voll., München-Berlin 1965-1969; Hessen, a cura di M. Backes (Georg Dehio, Handbuch der deutschen Kunstdenkmäler), München-Berlin 1966 (19822); Baudenkmale in Hessen (Denkmaltopographie Bundesrepublik Deutschland), 4 voll., Braunschweig-Wiesbaden 1982-1986; Die deutschen Königspfalzen: Repertorium der Pfalzen, Königshöfe und übrigen Aufenthaltsorte der Könige im deutschen Reich des Mittelalters, I, Hessen, a cura di M. Gockel, K. Heinemeyer, E. Orth, Göttingen 1983-1985; G. Kiesow, Romanik in Hessen, Stuttgart 1984; K. Heinemeyer, Hessen im Fränkischen Reich, in Das Werden Hessens, a cura di W. Heinemeyer, Marburg 1986, pp. 125-155; W. Heinemeyer, Das Hochmittelalter, ivi, pp. 159-193; P. Moraw, Das späte Mittelalter, ivi, pp. 195-223; H. Roth, Hessen in frühgeschichtlicher Zeit, ivi, pp. 85-123.W. Heinemeyer

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