ARVICANTO

Enciclopedia Italiana (1929)

ARVICANTO (probabilmente dal lat. arvicola "abitatore di campi" e dal gr. ἀκανϑίσ "spinoso"; lat. scient. Arvicanthis Lesson 1842; fr. rat des champs africain; ted. afrikanische Feldratte; ingl. barbary mice)

Oscar De Beaux

Genere della sottofamiglia dei Topi. Dimensioni variabili da poco più di quelle del topolino a poco meno di quelle del ratto comune. Corporatura snella o tarchiata. Orecchio sempre bene rivestito di peli. Quinto dito della mano normale con unguicola, o ridotto, con unghia breve. Primo e quinto dito del piede brevi; diti intermedî del medesimo lunghi e subeguali tra di loro. Rivestimento peloso generalmente ruvido, spesso striato o macchiato longitudinalmente, oppure chiazzato. Cranio robusto o leggiero, con palato stretto e non prolungato posteriormente oltre al livello dei molari; mandibola generalmente alta e robusta. Di abitudini prevalentemente diurne, questi topi vivono tra l'erba e i cespugli spinosi, scavando profondi cunicoli con gallerie d'accesso, o fabbricando i loro nidi tra i detriti vegetali. Voracissimi, visitano anche i campi, cibandosi di semi, frutta e d'altre sostanze vegetali, e facendone talvolta provvista. Si comprendono in questo genere i molto affini Lemniscomys Trouessart 1881 e Rhabdomys Thomas 1916, con 77 specie e sottospecie, che vi appartengono, sparse nell'Africa intera, nella Palestina e nell'Arabia, nelle più varie condizioni ambientali in senso lato, che vanno dal deserto all'alta montagna.

Bibl.: Linneo, Systema naturae, 1766, I, parte 2ª, add.; Sparrmann, in Vet. Akad. Hand., 1784, p. 339; Lesson, Nouv. Tabl. Régne Animal, Mamm., Parigi 1842, p. 147; Anderson, Zool. Egypt, 1902, p. 279; Dollmann, Ann. Mag. Nat. Hist., Londra 1911 (VIII), pp. 334-353; Thomas, ibidem, XVIII (1916), pp. 67-70. Per altri generi v. topo.

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