arredamento Complesso di oggetti mobili, suppellettili d’uso e decorative, installazioni fisse, parati e illuminazione destinati a rendere funzionale, qualificare e distinguere un ambiente o uno spazio architettonico. Nato dalla graduale evoluzione, distinzione in tipologie e in stili, qualificazione artistica di mobili e oggetti in un primo momento connotati essenzialmente dalla loro funzione d’uso, l’a. va inteso come il risultato di un’attività progettuale riferita agli spazi interni di edifici con diverse destinazioni funzionali, attività nella quale sono coinvolte sia le componenti architettoniche (nelle loro qualità tecniche, morfologiche e sensoriali) sia gli elementi accessori e mobili. Nella cultura anglosassone l’a. è propriamente indicato con il termine interior design; l’equivalente espressione italiana architettura d’interni è ormai divenuta d’uso comune.
Fin da epoca remota, nel mondo occidentale, avviene la definizione degli elementi fondamentali del mobilio domestico, il letto, la sedia, il tavolo, il cassone. Soprattutto nelle case dei ceti più elevati, già in Egitto e quindi nell’antichità greca e romana, questi trovano uno sviluppo artistico sia nelle forme (elementi decorativi, spesso zoomorfi o fitomorfi, in particolare nei sostegni e nei fianchi) sia nell’uso di materiali preziosi, mentre si introducono nell’a. elementi accessori come tende, tappeti, cuscini. In alcuni casi lo sviluppo del mobile determina la creazione di un insieme destinato ad arredare un ambiente, come il triclinio romano destinato al banchetto, costituito da tre divani (klìnai) intorno a una tavola. I diversi mobili evolvono in numerose varianti e nuove tipologie; il contatto con
2. Dal periodo medievale all'età moderna e contemporanea
Con il Gotico e in particolare con il Rinascimento è introdotto largamente nel mobilio l’uso di forme derivate dall’architettura. Soltanto nel periodo barocco si delinea un rapporto significativo tra la progettazione di uno spazio architettonico e l’a., che soprattutto in
L’aspetto progettuale dell’a. trova definita espressione con l’attività di R. Adam in