ARMAVIR

Enciclopedia Italiana (1929)

ARMAVIR (A. T., 73-74)

Giorgio Pullè

Antica città capitale dell'Armenia, fondata, secondo la leggenda, da Aramais, nipote di Haik, circa il 1980 a. C., a SE. del vulcano Alagoz, ora estinto. Continuò ad essere la residenza dei re armeni fino al sec. II d. C.; quindi fu abbandonata e cadde in rovina. Il villaggio di Tapadibi (Thaphatipi) ne indica ora il luogo. Nel 1848 venne fondata sulla sinistra del fiume Kuban, nell'odierno distretto di Krasnodar (Territorio [kraj] del Caucaso del N.), una nuova città di Armavir, per stanziarvi un nucleo di Armeni dei monti. Divenne in breve fiorente, con una popolazione di oltre 44 mila ab., e centro di un attivo movimento commerciale. È stazione della ferrovia del Caucaso, e ivi si dirama la linea per Tuapse sul Mar Nero.

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