Sharon, Ariel

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Militare e uomo politico israeliano (Kfar Malal, Palestina, 1928 - Ramat Gan 2014). Giovanissimo (1942) aderì all'Hagānāh, la principale organizzazione militare clandestina sionista attiva in Palestina durante gli anni del mandato britannico. Dopo aver partecipato alla guerra arabo-israeliana del 1948 e all'invasione del Sinai nel 1956, si distinse in numerose azioni di rappresaglia contro il terrorismo palestinese. Nel 1966 fu promosso Maggiore Generale e nel 1967 partecipò alla guerra dei Sei giorni. Ritiratosi dall'esercito nel 1973, fu richiamato nell'ottobre dello stesso anno allo scoppio della guerra dello Yom Kippūr. Dedicatosi alla politica, nel 1973 fu tra i fondatori del Likud. Eletto alla Knesset nel dicembre 1973, si dimise un anno dopo a seguito della nomina a consigliere di sicurezza del primo ministro Y. Rabin. Nuovamente eletto nel 1977, divenne ministro dell'Agricoltura e avviò un piano estensivo di colonizzazione ebraica nella striscia di Gaza, nel deserto del Negev, sulle alture del Golān, ecc., tutte zone considerate strategicamente determinanti per la difesa militare di Israele. Ministro della Difesa (1981-83) durante la guerra in Libano, si dimise dopo essere stato giudicato indirettamente responsabile del massacro di Palestinesi compiuto dai falangisti libanesi nei campi profughi di Ṣabrā e Šātīlā (sett. 1982), giudizio espresso da una commissione d'inchiesta promossa dal governo e presieduta dal presidente della Corte Suprema I. Kahan. Più volte ministro nel corso degli anni Novanta, nel 1999 divenne segretario del Likud. Il 28 settembre 2000 si rese protagonista di una discussa visita alla Spianata delle moschee nella parte araba di Gerusalemme, visita considerata una provocazione dalla popolazione palestinese. Vincitore con oltre il 62% dei voti nelle elezioni speciali del febbraio 2001 per la carica di primo ministro, nel mese di marzo presentò il suo governo di unità nazionale alla Knesset. Anche le elezioni del gennaio 2003 videro una netta affermazione di S., il cui partito ottenne 40 seggi, contro i 18 dei laburisti. Nel corso dell'anno, dopo una nuova ondata di attentati, S. iniziò la costruzione di una barriera difensiva tesa a isolare la Cisgiordania da Israele. In seguito annunciò a sorpresa il ritiro unilaterale da Gaza, incontrando forti resistenze da parte dei coloni ivi stanziati. Nel nov. 2005 S. uscì dal Likud e fondò un nuovo partito (Kadima). Dal gennaio 2006, pochi mesi dopo l'evacuazione forzata degli insediamenti di Gaza, era in coma in seguito a un ictus cerebrale.

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