Ioideo, arco

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Il secondo arco viscerale dello splancnocranio cartilagineo dei Vertebrati. La porzione dorsale è rappresentata dalla cartilagine iomandibolare, quella ventrale dall’osso ioide.

Nello splancnocranio cartilagineo dei Pesci Elasmobranchi la sospensione iostilica è un tipo primitivo di sospensione dell’arco mandibolare al neurocranio: il palatoquadrato si connette al cranio attraverso la cartilagine iomandibolare che funziona così da sospensore della mandibola. Nei Vertebrati Tetrapodi l’iomandibolare perde tale funzione di sospensore e, isolandosi nella fessura spiracolare e quindi nella cavità dell’orecchio medio, dà la columella auris: la staffa.

Nei Mammiferi l’osso ioide si sviluppa da elementi scheletrici del secondo e terzo arco viscerale; le corna anteriori sono omologhe all’arco ioideo, quelle posteriori al 1° arco branchiale.

fig.

In anatomia umana, lo ioide è un osso impari mediano foggiato a ferro di cavallo, con la convessità in avanti, posto nel collo a breve distanza dalla laringe (v. fig.). È costituito da una parte centrale (corpo) e da quattro prolungamenti, due per lato, le piccole e le grandi corna, che sono congiunte al corpo da cartilagini. Le piccole corna danno attacco ai legamenti stiloioidei, le grandi corna alla membrana tiroioidea che si inserisce pure al corpo e si fissa in basso alla cartilagine tiroidea. In rapporto con un complesso apparato muscolare, l’osso ioide gode di una notevole mobilità nei movimenti della deglutizione e della fonazione.

L’ioglosso è il muscolo corto che collega l’osso ioide alla faccia inferiore della lingua, concorrendo ai movimenti di questa.

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